20 novembre 2009
Amorosi, casi di mesotelioma dovuti all'amianto
Maria Luisa Canfora

 

 

Il Registro Mesoteliomi della Campania, nell’ambito della sua attività istituzionale, ha rilevato casi di Mesotelioma  Maligno (MM) nel territorio di Amorosi.

Nell’ambito dell’approfondimento di tali casi, ha preso visione degli interventi pubblicati sul sito internet “Vivitelese” in merito alla esistenza nel succitato territorio di discariche abusive con possibile presenza di materiali in cemento amianto (“ETERNIT” ).

Lo scrivente Registro è interessato ad un incontro con i gestori del sito internet che si sono interessati al problema amianto nell’area telesina, al fine di completare la valutazione dei casi attualmente in corso.

In allegato troverete una informativa sul registro Mesoteliomi della Campania, riguardante la sua costituzione e le attività istituzionali.

Ringraziandovi anticipatamente per l’attenzione che ci vorrete dedicare, vi forniamo il recapito telefonico del Registro  Mesoteliomi della Campania al quale potrete contattarci dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13,00: 0815665302.

 

Dott. Maria Luisa Canfora

Medico Chirurgo

Specialista in Medicina del Lavoro

 


 

 

Con deliberazione n. 3901 del 02 agosto 2002, la Regione Campania ha istituito il Registro Regionale dei Mesoteliomi, affidato in convenzione al Dipartimento di Medicina Sperimentale della II Università di Napoli.

Successivamente, in data 10 dicembre 2002 veniva emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il Decreto n. 308 “ Regolamento per la determinazione del modello e delle modalità di tenuta del registro dei casi di mesotelioma asbesto correlati ai sensi dell’articolo 36, comma 3, del decreto legislativo n. 277 del 1991. ”

In sintesi il DPCM n. 308 prevede la costituzione a livello centrale, presso l’ISPESL di Roma, del Registro Nazionale Mesoteliomi ( RENAM ); contestualmente in ogni regione viene istituito un registro mesoteliomi come Centro Operativo Regionale ( COR ) del RENAM.

Compiti istituzionali dei Registri Regionali dei Mesoteliomi sono:

1.      La raccolta tempestiva dei casi di mesotelioma della pleura, del peritoneo, del pericardio e della vaginale del testicolo diagnosticati nell’ambito territoriale di ciascuna regione.

2.      L’accertamento della valutazione diagnostica.

3.      La valutazione sulla pregressa esposizione professionale ad amianto dei casi registrati.

4.      La stima della incidenza dei casi di mesotelioma su base comunale, provinciale e regionale.

5.      Il riconoscimento attraverso tale attività di sorgenti di contaminazione professionale e/o ambientale da amianto.

6.      Promuovere attività di ricerca per la valutazione della associazione tra i casi di mesotelioma e la esposizione amianto.

 

Per sviluppare tali attività il Registro Mesoteliomi della Campania, costituito presso la II università di Napoli, si avvale delle seguenti strutture:

a)      una struttura centrale con servizio di segreteria permanente di cui alla intestazione, per la raccolta dati e per fornire qualunque informazione utile;

b)      un consiglio scientifico permanente in grado di verificare problematiche emergenti relative sia all’accertamento diagnostico dei casi di mesotelioma, sia alla individuazione delle fonti di esposizione ad amianto, sia a livello di indirizzi terapeutici e di supporto psicologico al paziente ( counselling mirato ).

c)      una rete di referenti del Registro Mesoteliomi per ogni singola ASL, individuati all’interno di ogni Servizio di Igiene e Medicina del Lavoro e delle istituende Unità Operative Amianto previste dal Piano Regionale Amianto, approvato dal Consiglio regionale della Campania in data 10 ottobre 2001.

Attività centrale del Registro Mesoteliomi è quella  di intercettare con la massima tempestività la emersione di nuovi casi di mesoteliomi, perché solo attraverso il contatto precoce con queste persone malate è possibile:

·         pervenire ad una ricostruzione diretta della pregressa esposizione ad amianto, in grado di rilevare situazioni di esposizione ignorate ( discariche abusive, siti produttivi dismessi non bonificati, condizioni abitative contaminate da materiale edilizio contenente amianto etc.. );

·         identificare casi precoci per i quali è possibile l’inserimento di specifici trial terapeutici che hanno permesso di pervenire per i pazienti con mesoteliomi epiteliomorfi, in stadiazione I, ad una sopravvivenza media di 5 anni;

·         attribuire i dovuti riconoscimenti medico assicurativi della malattia.

Per svolgere tale attività è necessario attivare su tutto il territorio regionale una rete di segnalazione attiva e tempestiva dei casi di mesoteliomi individuati nella fase precoce, rete costituita da quelle strutture sanitarie pubbliche e private in grado di fornire tale dati, secondo quanto previsto dal comma 4 dell’articolo 3 ( Compiti dei Centri Operativi Regionali  ) del Decreto emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 308 [1].

Per quanto detto, viene attivata in sede regionale una rete comprensiva dei seguenti servizi di diagnosi e cura ( pubblici e privati ):

 

  • ANATOMIE PATOLOGICHE

  • CHIRURGIE TORACICHE

  • ONCOLOGIE

  • PNEUMOLOGIE

  • SERVIZI ASL DI IGIENE E MEDICINA DEL LAVORO


 


[1] Art. 3

Compiti dei Centri Operativi Regionali

1. I COR provvedono:
a) alla raccolta ed archiviazione delle informazioni su tutti i casi di mesotelioma della pleura, del peritoneo e della tunica vaginale del testicolo, sulla base delle informazioni di cui al comma 4;
b) alla definizione dei casi dal punto di vista diagnostico;
c) alle verifiche di qualità delle diagnosi pervenute;
d) alla ricerca ed integrazione dell'informazione sulla pregressa esposizione all'amianto dei casi identificati;
e) al controllo periodico del flusso informativo dei casi di mesotelioma, anche al fine di valutarne la completezza;
f) all'invio all'ISPESL, mediante la scheda di notifica di cui all'allegato 1, delle informazioni relative alla diagnosi ed alle valutazioni dell'esposizione con salvaguardia delle previsioni normative di cui alla legge n. 675 del 1996 e del decreto legislativo n. 135 del 1999.
2. I COR provvedono all'assolvimento dei compiti di cui al precedente comma 1, in conformità a standards definiti e periodicamente aggiornati dall'ISPESL, anche con la collaborazione dei COR, attraverso la elaborazione delle apposite linee guida.
3. Il personale dei COR e' tenuto al rispetto del segreto professionale e d'ufficio nello svolgimento dei compiti di cui al comma 1.
4. Le strutture sanitarie pubbliche e private forniscono ai COR le informazioni di cui al comma 1, lettera a).

 

 

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it