13 settembre 2009
Castelvenere, disservizi da terzo mondo
 

 

12-09-2009

 

“Da tempo immemorabile tra annunci, proclami, scavi ed inaugurazioni i Castelveneresi attendono l’attivazione dell’ADSL da Babbo Natale, dalla befana o addirittura come regalo per la promozione. Mentre aspettavamo il dono dell’ADSL è successa però una cosa inaspettata: ci hanno tolto la corrente.

 

Forse avremo l’ADSL -prima o poi- ma rischiamo seriamente di non poterla usare perché non riusciremo ad avviare i nostri computer per carenza di energia elettrica. Si ripete ormai da qualche mese l’interruzione dell’energia elettrica per circa metà del paese nelle ore serali per un lasso di tempo che varia dalla mezz’ora all’ora e mezza.

 

Una buona occasione per romantiche cenette a lume di candela ma nel contempo la certificazione dell’arretratezza e dell’emarginazione della nostra comunità dove i problemi emergono e non si risolvono, si cronicizzano. Oltre alla novità del ritorno alla candela il panorama socio-politico offre un forte segnale di modernità: la ricostituzione della D.C. con tanto di ritorno niente poco di meno che di Aldo Moro.

 

La storia ci salverà, il futuro ha un cuore antico si dirà. Di fronte alla sfascio del paese, all’inettitudine del Sindaco, dell’amministrazione in carica (ed anche della minoranza consiliare PDL come dicono i neo-nostalgici D.C.), si è pensato bene di rilanciare un nome forte e di sicuro effetto. Prima sotto forma di centro studi, poi finalmente, vista la scarsa o nulla produzione di veri studi o documenti, tranne una petizione per l’attivazione dell’ADSL (sic), come embrione di una lista (scollegata dai partiti) in vista delle prossime amministrative del 2011.

 

Il culmine dell’attività del centro studi-lista per le amministrative è stata la “presentazione” di cinque serate “in…amicizia” che hanno visto la partecipazione in qualità di ospite fisso anche di un autorevole esponente politico -consigliere provinciale del PDL- (chissà se il nostro oltre alla personale ribalta da contrada ha in mente una strategia politica e soprattutto se si rende conto prima di fare passerella con la futura lista che a Castelvenere esiste un gruppo consiliare ed un circolo PDL).

 

Dalle cinque serate di festa e “ascolto” sono emerse delle problematiche che stanno a cuore di tutti i Castelveneresi: la questione dell’istituto alberghiero, quella dell’ormai famigerata Porta del Vino e in ultimo quello della crisi del settore vitivinicolo. A parte la “novità” della scoperta, lo studio del centro studi-lista non si è sforzato di indicare una strada, soluzioni possibili, ha preso solo atto dei problemi. Poi quando saranno al potere (?) li risolveranno certamente.

 

La ciliegina sulla torta, il segnale che davvero i problemi si avviano a soluzione ed il futuro dei castelveneresi volge al bello, è stata la partecipazione dell’on.le Nardone cui è stato affidato il gravoso compito di concludere i lavori.

 

Tra l’elencazione di nuove e mirabili scoperte scientifiche-tecnologiche e l’indicazione di fantascientifiche prospettive enumerate con enfasi comiziale e con strilla (quasi che i suoi interlocutori ed il pubblico fossero i suoi compagni di partito che lo hanno sgambettato e rinnegato alle ultime provinciali) abbiamo scoperto chi sono gli uomini nuovi: uno Statista ormai in Gloria a Dio, un ex sindaco ed un ex presidente di provincia.

 

Ma è lo stesso Nardone che è stato parlamentare, presidente della provincia per 10 anni, l’amico di Bassolino suo compagno di partito e governatore della regione Campania da altrettanti anni?

 

Oggi un signore che ha (mal)governato la provincia di Benevento che è stato ed é parte integrante e sostanziale del sistema di governo della sinistra in regione Campania ha individuato nel federalismo fiscale e nella lega i problemi dell’Italia, del sud e del Sannio. Per non parlare del governo Berlusconi.

 

Dimentica ancora Nardone ed i suoi amici del centro studi che la Provincia è ancora governata da quella stessa sinistra anche se con la sbadata complicità di un’opposizione e del suo capogruppo che, nonostante, i numeri risicati del magnifico rettore, non è riuscita nemmeno a raggiungere l’obiettivo minimo di fargli mancare il numero legale. Allora ben venga la “festa in…amicizia” perché oltre ad evidenziare lo stato comatoso della maggioranza amministrativa, fa chiarezza dei veri scopi ed obiettivi di chi vuole rappresentare l’alternativa.

 

Il centro studi Aldo Moro è una lista civica che poco ha a che fare con gli studi, i soggetti che dovrebbero contribuire alla rinascita castelvenerese sono ben riconoscibili e soprattutto il progetto (?) politico ben visibile. Castelvenere non ha bisogno di passato, ha bisogno di futuro.

 

Il nuovo non può certamente passare attraverso la demonizzazione di chi è già stato protagonista ed ha già ricoperto ruoli pubblici, ma nemmeno attraverso la beatificazione del vecchio. I tempi sono cambiati, la novità non può essere rappresentata dalla acritica sostituzione dei padri con i figli ( i cosiddetti giovani). Il nuovo percorso dovrà essere serio riconosciuto, riconoscibile e soprattutto razionale.

 

Lo sviluppo di Castelvenere, della Valle Telesina e dell’intero Sannio non può passare attraverso i musei multimediali, i satelliti, la chimera del turismo di massa. Castelvenere non sarà mai Roma. Qualcuno pensa davvero che il futuro passi attraverso la tanto famigerata “Porta” dove, a detta di Nardone, dovremmo accogliere il flusso di turisti cui offrire la possibilità di vedere su schermi giganti multimediali i paesi della valle telesina come erano nel passato e come sono oggi, l’architettura agraria delle nostre terre coltivate.

 

Davvero qualcuno può pensare che il Sannio possa risolvere i suoi problemi di sviluppo attraverso il turismo di massa? Una chimera. A Nardone qualcuno avrebbe dovuto dire che se davvero fosse stata realizzata l’opera multimediale da lui enfaticamente preconizzata, avremmo rischiato di vedere realizzata anche la centrale a Biomasse di S.Salvatore Telesino che lui aveva fortemente voluto e scongiurata non certamente per il suo intervento. Altro che architettura del paesaggio!!

 

Il futuro non passa per l’ambizione dei singoli, ma necessita di progetti politici condivisi, credibili e possibilmente omogenei su tutto il territorio. Il fallimento dei partiti e delle amministrazioni di centro sinistra e la nascita di un nuovo grande partito di centro destra sono chiari segnali che la prospettiva di una nuova stagione politica ha una strada obbligata e quella strada ha un solo nome: il Popolo della Libertà. Da questo imprescindibile presupposto, dal gruppo consiliare PDL e dal circolo PDL deve ripartire la discussione politica a Castelvenere”.

 

Annibale Pascale

coordinatore PdL Castelvenere



 
 

Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it