3 settembre 2009
Cerreto ospedale, sit–in di protesta per Sacconi
segnalazione di Alberto Rossi

 

 

COMITATO CIVICO:

“NO ALLA CHIUSURA DELL’OSPEDALE M. SS. DELLE GRAZIE 

di CERRETO SANNITA”

avente lo scopo di tutelare l’interesse primario del diritto alla salute

delle comunità interessate.

 

Sede legale: Via Nicotera, 24

82032  CERRETO SANNITA – BN –

Tel. / Fax 0824 861141  cell.+39 3290835638           

e-mail: cerretochiude_no@yahoo.it

 

 

 

Oggi 3 settembre, a partire dalle ore 16, davanti alle Terme di Telese, in  occasione dell’arrivo del Ministro del Welfare, Maurizio  Sacconi, alla Festa  dell’Udeur, ci sarà il sit – in di protesta del Comitato.

 

La dimostrazione servirà a provare la valenza della nostra battaglia contro la  chiusura del presidio sanitario di Cerreto, dinanzi alle telecamere e dinanzi all’autorevole Ministro del governo Berlusconi.

 

La battaglia del Comitato Civico, è l’occasione di lotta contro la sciagurata  ipotesi di azzeramento dell’Ospedale di Cerreto, risorsa pubblica sanitaria ed  unico pronto soccorso della zona.

 

Chiediamo a tutti coloro che hanno la possibilità, di  partecipare, perché  sarà l’occasione per consegnare al Ministro Sacconi un documento sulle peculiarità  del nostro territorio in campo sanitario e per difendere le ragioni della maggioranza dei cittadini delle nostre zone che non vogliono la chiusura del  plesso assistenziale.

 

 

Cerreto Sannita, li 2  settembre  2009

                                     

 

                  Per il Comitato

                (Giuseppina Iannotti)

 

 


 

 

ULTIME DALL'OSPEDALE di CERRETO SANNITA: Una paziente, con un problema ortopedico e necessità di intervento chirurgico, operata con urgenza (l'intervento è riuscito), non ha potuto usufruire del reparto Rianimazione ed è stata spostata di oltre 200km. A Cerreto tale reparto, costato si dice 1 miliardo e 800 delle vecchie lire, non è mai entrato in attività (causa mancato collaudo condizionatore) sebbene fosse funzionante.

 

Per il comitato civico la Presidente Giuseppina Iannotti.

 


allegato estratto da un insieme di documenti che oggi abbiamo consegnato al Ministro Sacconi.

 

 

Egregio Ministro Sacconi,

questo Comitato intende porre alla sua attenzione  gli effetti della determinazione della legge Regionale N° 16 del 28 novembre 2008, nella parte che prevede la trasformazione del Presidio Ospedaliero di Cerreto Sannita, la quale però smantella di fatto i reparti di Pronto Soccorso, Medicina con annessa Cardiologia, Chirurgia, Ortopedia, facendo seguito ai già demoliti reparti di Ostetricia e Ginecologia nonché  Pediatria. Tale trasformazione è, appunto, la causa fondante della preoccupazione dei cittadini dei Comuni di Cerreto Sannita, Guardia Sanframondi, San Lorenzello, Cusano Mutri, Pietraroja, Faicchio, Castelvenere, Telese Terme, San Salvatore Telesino, Amorosi, Puglianello, San Lorenzo Maggiore, San Lupo e quanti altri fino ad ora afferenti il nosocomio di Cerreto.

La chiusura, ipotesi nefasta, di fatto sarebbe causa di gravi danni per la tutela della salute degli abitanti del vasto territorio che fanno riferimento al suddetto ospedale. Essi resterebbero infatti privi dell’unico Presidio Ospedaliero pubblico, la cui esistenza, tanto spesso, è stata determinante permettendo la prevalenza della vita sulla morte.

 La legge regionale 16 del 28 nov. 2008, così come formulata, non tiene conto che queste terre sono abitate da persone e non da numeri. Per tante di queste persone è difficile raggiungere in tempi brevi un soccorso adeguato alle necessità, stante la complessità geografica del territorio. I 60.000 abitanti che costituiscono (numero più, numero meno) il bacino di utenza del nostro Presidio Ospedaliero, equivalgono purtroppo, in termini numerici alla popolazione di un quartiere di Napoli.

Nel costituendo nuovo Ospedale a Sant’Agata dei Goti, confluirebbero 112 posti letto e circa 220 unità del personale sanitario dell’Ospedale di Cerreto Sannita, nonché 36 posti p.l. ed il personale sanitario del vecchio Ospedale “San Giovanni” di Sant’Agata, attualmente chiuso.

Lo spirito delle legge regionale già citata, è quello di razionalizzare e riqualificare la sanità e di realizzare, in primis, un risparmio di spesa, da ottenere, tra l’altro, con il raggiungimento di un numero minimo di 120 posti letto, per ciascun Presidio Ospedaliero.

Per quello che riguarda tale risparmio (?), noi abbiamo fatto un po’ di conti: sarebbe stato meno costoso, a nostro avviso, integrare i posti letto di Cerreto Sannita (ne mancherebbero solo 8); viceversa, per realizzare una nuova struttura da 120 posti letto a Sant’Agata dei Goti non sono bastati circa 65 Miliardi delle vecchie Lire; abbiamo anche considerato che la zona è già vicina a grossi centri di tutela sanitaria (Maddaloni e Caserta).

Nella tavola 3-pag. 40 della L.R. n° 16 del 28 novembre 2008 notiamo che nel nuovo Presidio Ospedaliero di Sant’Agata non compare traccia né dei servizi di Ostetricia, Ginecologia e Pediatria, né del Reparto di Rianimazione (predisposto e pronto a funzionare nel P.O. di Cerreto Sannita). Sempre dalla tav. 3 rileviamo che il nuovo Ospedale di Sant’Agata dei Goti viene caratterizzato come I livello della rete dell’emergenza, ovvero assicurerà il primo soccorso ed una diagnostica di base, attività già presenti nel P.O. di Cerreto Sannita.

Evidente che non esistendo nel completando Ospedale di Sant’Agata dei Goti i succitati servizi, 60.000 utenti andrebbero a confluire o negli ospedali di Benevento (40Km), già con situazioni problematiche, o verso Caserta (50Km). Allora perché tanti cambiamenti?

Mai questo Comitato ha inteso difendere interessi di campanile, ma come è possibile che si possa ignorare il diritto alla salute delle comunità di Cerreto Sannita, Guardia Sanframondi, San Lorenzello, Cusano Mutri, Pietraroja, Faicchio, Castelvenere, Telese Terme, San Salvatore Telesino, Amorosi, Puglianello, San Lorenzo Maggiore, San Lupo e quanti altri da 38 anni afferenti il nosocomio di Cerreto? Noi non abbiamo altro, già ci hanno privato dei reparti di Pediatria, Ostetricia e Ginecologia, che neppure le tre cliniche convenzionate di Telese Terme offrono. La comunità di Sant’Agata può dirigersi in tempi brevissimi a Caserta o a Maddaloni. Ma dove andremmo noi quando la catastrofe si abbatterà sul nostro capo, ossia appena l’Ospedale di Cerreto verrà, armi e bagagli, trasferito a Sant’Agata? E’ di questi giorni il ricovero nel Presidio Ospedaliero di Cerreto Sannita di malati provenienti dal Pronto Soccorso del Civile di Benevento e portati qui perché da loro non c’era posto. Il Civile di Benevento sarà il riferimento delle nostre popolazioni una volta chiuso Cerreto.

Non ultimo per importanza va sottolineato che la nostra battaglia non è certo una crociata contro i Cittadini del Territorio di Sant’Agata, i quali hanno ogni diritto a tutelarsi, ma certo le nostre popolazioni non vanno trattate come figlie di un Dio Minore.

Quello che ci concederebbe la Legge è troppo poco. Ben vengano l’assistenza agli anziani (anche se abbiamo già operanti nel territorio Case di Riposo) e i 12 posti letto per i malati terminali. Le altre forze attive, e particolarmente gli agricoltori che hanno aziende a conduzione familiare bisognosi di utenze il più vicino possibile (è previsto anche dalle norme CEE) dove andranno a curarsi?

Per concludere, l’Ospedale di Cerreto Sannita è situato in posizione strategica, al centro, più o meno geometrico di una vasta zona (Comunità Montana del Titerno) verso il quale affluiscono i comuni già elencati. Basta consultare i registri di Pronto Soccorso e dei Ricoveri Acuti di questi ultimi giorni, per verificare quanto sia indispensabile per il territorio, la presenza del Nosocomio.

Ignorare tale necessità, dismettere questo P.O. e traslocarlo in una zona oggettivamente già asservite da altre strutture di eccellenza, è una scelta che ci risulta incomprensibile, irrazionale e non rispondente alle reali esigenze del nostro territorio.

Importantissimo a nostro avviso, e chi di dovere dovrebbe farsene una volta per tutte carico, è la riflessione su quanto pubblico denaro è stato SBORSATO ed a quale scopo:

1)      Reparto di Rianimazione presso il P.O. di Cerreto Sannita, acquistato da anni, (circa quattro anni) collaudato, aria condizionata tenuta in funzione PER ANNI nel Reparto, senza che esso sia mai entrato in funzione. (Pare sia costato circa 1 miliardo e 800 milioni di lire;

2)      Presidio Ospedaliero sito in Sant’Agata de’ Goti non fornirebbe specialistiche diverse da quelle esistenti attualmente a Cerreto (mancano Oculistica, Otorinolaringoiatria, Ostetricia, Ginecologia ,Pediatria), eppure finora, a quanto dicono i giornali è già costato almeno 65 miliardi;

3)      Nel Comune di Telese Terme lo stato è convenzionato con tre cliniche, ma nessuna offre i servizi su menzionati e mancanti nel P.O. di Cerreto Sannita. Il Pubblico ed il Privato possono coesistere, ma a condizione che siano complementari.

 

Le nostre proposte sono:

1)       La salvaguardia integrale del P.O. di Cerreto Sannita, il potenziamento e l’ammodernamento dello stesso esso costituendo l’unico Ospedale pubblico di una zona così vasta;

2)      Attivazione del Reparto di Rianimazione presente nel Presidio Ospedaliero di Cerreto Sannita, costato tanto, all’avanguardia per tecnologia ed inutilizzabile altrove, data la delicatezza delle strumentazioni;

3)      Ispezione e verifica ministeriale su tutta la situazione;

4)      Nell’ottica del rientro dal disavanzo, ricerca tecnica e politica di valide soluzioni alternative a quanto deciso dalla L.R. numero 16 del 28 novembre 2008, nella parte relativa alla dismissione del P.O. di Cerreto Sannita, che potrebbero essere individuate nell’area dell’ Alta Specializzazione e Ricerca.

Alleghiamo documentazione con particolare riferimento alle carte geografiche della zona, buona parte delle firme dei sostenitori del Comitato e copia pergamena attestante l’ impegno delle autorità locali.

 

Certi della sua attenzione,le porgiamo distinti saluti.

03/09/2009

 

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it