28 aprile 2009
Cerreto, la morte dell’ing.Antonio Ucci, “Il Preside”
Lorenzo Morone

 

 

Giovedì 23 una telefonata ripetuta, insistente, mi costrinse a rispondere anche quando non avrei dovuto. Una voce amica, rotta dall’emozione, mi avvisava: è morto il Preside. Si, proprio così. Non serviva il cognome per identificare chi, nella sua vita, aveva incarnato quella che dovrebbe essere la figura del Preside: l’ing. Antonio Ucci, Preside dell’Istituto Carafa di Cerreto Sannita  dall’80 al 93. Rientrato a Cerreto, mi aspettavo di vedere un paese listato a lutto: macché, il solito, rituale manifesto del nostro Istituto, poi nulla. Come sempre capita a chi fa qualche cosa al di fuori degli usuali schemi politici, solo per il piacere-dovere di fare. E’ tutto da dimenticare. Ma io non dimentico chi ha fatto qualche cosa per i ragazzi della Valle e, soprattutto, per Cerreto, e non potendo attribuire altro, gli dedico un ricordo. Che parte da lontano.

L’attuale sede dell’Istituto tecnico sorge sui resti di quello che fu il Palazzo Ducale dei Carafa, la grande famiglia che volle Cerreto, “TOTIUS SUPERIORIS STATUS METROPOLIS”.

Carlo II Carafa volle il palazzo in periferia, di fronte alla Cattedrale, pur essa decentra a vantaggio della orgogliosa Collegiata di S. Martino. Grande avrebbe dovuto essere il palazzo, visto le fondazioni che sono state rinvenute durante i lavori di ampliamento, ma fu distrutto quasi completamente dal terremoto del 1805. Passato alla Chiesa, fu ristrutturato subito dopo la II guerra mondiale per essere adibito a Sede del Liceo Classico.

Nell’ottobre 1984, per consentirne la ristrutturazione, visto il continuo aumento della popolazione scolastica dell’Istituto Tecnico che qui era ospitato dal 1962, il palazzo fu acquistato dalla Provincia di Benevento, grazie alla disponibilità di Mons. Felice Leonardo e del V. Presidente della Provincia Giacomo Massarelli. 

Nell’anno scolastico 1986-87 gli alunni della V B geometri, guidati dal sottoscritto, docente di Costruzioni, realizzarono, come esercitazione scolastica, il progetto dell’ampliamento dell’Istituto. Il progetto, nel maggio 1987, fu presentato al Ministro della Pubblica Istruzione Franca Falcucci, in visita a Cerreto perché qui eletta come Senatrice. Erano presenti il Sindaco di allora Avv. Antonio Barbieri ed il Preside Ucci, ideatore e trascinatore di tutto e tutti.

Il progetto fu apprezzato a tal punto dal Ministro che, appena rientrato a Roma, emise il Decreto di finanziamento dei lavori per Lire 3.200.000.000.

La prima pietra fu posta nel marzo 1990 ed i lavori, attraverso varie vicende burocratiche, grazie alla continua mobilitazione di docenti ed alunni ed alla collaborazione dei tecnici della Provincia nonché di qualche politico sensibile, furono conclusi nel 1999. Nell’anno 2000, su proposta della Pro Loco e grazie al voto unanime del Consiglio d’Istituto, del Collegio dei Docenti e dell’Amministrazione Comunale, l’Istituto fu intitolato a Marzio Carafa, il fondatore di Cerreto. Si concludeva così un lungo iter che regalò a Cerreto una scuola supersicura, che io definisco ”la prima industria per Cerreto”. Il regista però, il Preside Ucci, non ha mai potuto godersela. Ricordo però ancora le sue parole quando, tra le lacrime dell’addio, mi disse”..Le lascio lo scettro del comando (dei lavori), completi la mia opera”. E così fu. Da vero dirigente, spronava, incoraggiava, assillava con la sua ricerca della perfezione, facendoci pesantemente lavorare al solo scopo di raggiungere l’obiettivo. E tutto al di fuori dell’orario scolastico, senza le prebende dei tanti progetti scolastici che oggi pretendono di dare di tutto, di più, a chi è ancora alla ricerca delle nozioni fondamentali di cultura e di comportamento.

Grazie, Ucci. Tu non dettavi le regole perché gli altri le rispettassero, valevano prima per te. Tu non aspettavi che altri aprissero la scuola, tu la aprivi e la chiudevi, pur venendo da Benevento. Tu riuscivi ad avere una scuola linda anche con poco personale. Tu non riempivi le carte “perché devono stare a posto”, tu ti assumevi le responsabilità del “Dirigente” ante litteram. Tu pretendevi tanto da personale, alunni e docenti, ma eri capace di viaggiare tutta la notte per toglierli dai guai durante una gita. Tu non prendevi lo stipendio, tu rendevi un servizio impagabile agli alunni, ai docenti, allo stato.

Giù il cappello, è morto un uomo.

Lorenzo Morone

 

 

     

 Valle Telesina


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