30 luglio 2009
Cerreto, evitare la chiusura dell’Ospedale
Giovanni Pio Marenna

 

 

Al SINDACO

Comune di Cerreto Sannita

Sede

 

Al Segretario Comunale

Comune di Cerreto Sannita

Sede

 

Oggetto: Art. 39 comma 2 D. L.vo 267/2000 e Artt. 3 co. 2 e 16 del Reg. per il funzionamento del Consiglio Comunale: Richiesta di Convocazione del Consiglio Comunale.

 

I sottoscritti consiglieri comunali, ai sensi e per gli effetti dell’art. 39 comma 2 del D. L.vo 267/2000 e degli Artt. 3 comma 2 e 16 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale di Cerreto Sannita, con la presente, chiedono la convocazione del Consiglio Comunale con il seguente punto all’ordine del giorno:

 

1)      Voti alla Regione Campania per evitare la chiusura dell’Ospedale “Maria delle Grazie” di Cerreto Sannita e la sua trasformazione da P.O. di 1° livello in R.S.A., Hospice e Struttura Ambulatoriale Polispecialistica.

 

Tanto per ogni eventuale intervento di competenza.

Distinti saluti.

Si allega: Relazione illustrativa

Cerreto Sannita, 28.07.2009

 

Roberto Antonio Stanziano   

Ricci Sebastiano               

Corvaglia Rocco                  

Marenna Giovanni Pio        

Fappiano Giuseppe               

 

 

 

Relazione illustrativa

(art. 16 comma 2 Regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale)

 

Le “Misure straordinarie di razionalizzazione e riqualificazione del sistema sanitario regionale per il rientro del disavanzo” del Piano Regionale Ospedaliero di rientro (legge regionale n. 24 del 19 dicembre 2006) approvato al fine di promuovere la modifica dell’organizzazione quali quantitativa del Servizio Sanitario regionale per contribuire all’equilibrio economico-finanziario nel rispetto dei LEA, prevedono che il Presidio Ospedaliero “Maria delle Grazie” di Cerreto Sannita, entro il 2009, venga:

  • riconvertito in un Ospedale di Comunità, in una Residenza Sanitaria-Assistenziale, in un Hospice e in una Struttura Ambulatoriale Polispecialistica;

  • accorpato, insieme all'attuale P.O. di Sant’Agata dei Goti, al nuovo Presidio Ospedaliero S. Alfonso Maria dei Liguori di S. Agata dei Goti .

 

Tale trasformazione sarebbe dannosa non solo per i cittadini di Cerreto Sannita, ma per tutti gli abitanti della Valle Telesina che, di fatto, resterebbero privi dell’unico Presidio Ospedaliero pubblico. Un bacino di circa 60.000 persone (che equivale alla popolazione di un quartiere di Napoli) che vedrebbe lesi i propri diritti relativi alla tutela della salute. Vista la geografia della nostra provincia, infatti, nella sciagurata ipotesi di ridimensionamento del P.O. “Maria delle Grazie”, in caso di necessità sarebbe difficile per l'utenza raggiungere, in tempi brevi, un soccorso adeguato.

 

Per questi motivi, a tutela della struttura ospedaliera di Cerreto Sannita e dei cittadini della provincia di Benevento , si chiede di fare voti alla Regione Campania affinché la stessa provveda a modificare la legge regionale nella parte che riguarda la riconversione del Presidio Ospedaliero “Maria delle Grazie” di Cerreto Sannita, rettificando il suddetto Piano Regionale in modo che il P.O. “Maria delle Grazie” resti un ospedale di primo livello così com'è ora, con l'erogazione di tutti i servizi attualmente previsti, dotato di un Pronto Soccorso attivo e di reparti pienamente funzionanti.

Con riserva di produrre ulteriore  documentazione fino a tre giorni prima della riunione.

 

Cerreto Sannita, lì 28 luglio 2009

 

Roberto Antonio Stanziano

Ricci Sebastiano            

Corvaglia Rocco            

Marenna Giovanni Pio     

Fappiano Giuseppe        

 


 

La deputazione Sannita alla Regione Campania formata dai consiglieri Lonardo, Colasanto, Ascierto Della Ratta ed Errico, in una conferenza stampa congiunta, ha esaltato una legge che avvantaggia i poteri forti a discapito dei cittadini delle zone interne. Egregi onorevoli, quel deliberato non è assolutamente una buona legge e dovrete assumervi la responsabilità dei danni che causerà ai cittadini:  i debiti  prodotti da un'azione politica dissennata avranno conseguenze  che saranno pagate dai cittadini di un territorio già disagiato e devastato da una politica clientelare.

Noi vogliano solo che  il diritto alla salute sia pubblico, gratuito e per tutti così come previsto dalla Costituzione Italiana.

Comunque la realtà è quella che si conosce ed è scritta nella L.R. 16/2008 che, in più occasioni, anche i politicanti di Cerreto tentano di mistificare facendo credere ai cittadini che in fondo la “riconversione” è una “buona cosa”.

In occasione della fiaccolata organizzata dal “Comitato Civico contro la chiusura dell’Ospedale di Cerreto”, il sindaco di Cerreto Sannita  nel suo intervento ribadiva l’impegno nel tentare ogni strada per  scongiurare la chiusura dell’ospedale e comunicava ai protestanti che se ciò non fosse stato possibile erano già state avanzate all’Assessore Regionale altre richieste in “subordine” alla principale che avrebbero comunque garantito una “vita” alla struttura. “Una battaglia da combattere perché nulla era scontato”, così diceva. La cosa strana però è che quelle richieste avanzate in “subordine” coincidono  perfettamente con quanto già previsto nella legge regionale n. 16 del 18/11/2008 (leggasi pag. 40 della L.R. 16/08). Anzi Rifondazione Comunista, attraverso il suo segretario cittadino e, in carbon copy, Giuseppe Addabbo, segretario provinciale, fa ancora di più ed annuncia che attraverso “l'intercessione” del proprio assessore regionale Corrado Gabriele, riusciva a far aumentare da sei a dodici i posti per l'Hospice (la struttura che ospita solo malati terninali) che erano  esattamente quelli  previsti,  nel lontano 18 novembre 2008, dalla legge regionale 16/2008. E poi si ha anche il coraggio di accusare altri (chi?) di “speculare” sulla smobilitazione dell'ospedale. Forse “lorsignori”, siano essi sindaco, segretari di circoli cittadini o di federazioni provinciali, dimenticano “volutamente” che il piano di riconversione aveva previsto nel lontano novembre 2008 ciò che loro dicono di aver ottenuto con l’azione politico-istituzionale.

Abbiamo incontrato nei giorni scorsi il Dott. Bruno De Stefano, Direttore Generale dell'ASL Benevento 1, per  sapere la reale situazione dell’Ospedale di Cerreto Sannita: è tutto previsto dalla L.R. 16/2008 e appena saranno messi a disposizione i fondi la struttura sarà trasferita a Sant’Agata Dei Goti.

Su Cerreto resteranno come servizi attivi solo quelli previsti dalla Legge Regionale (vedi a pag. 40 della L.R. 16/2008):

-          Ospedale di Comunità 24 posti – destinati a persone anziane con patologie cronico-degenerative.

-          RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) 20 posti ( praticamente una Casa-Riposo per Anziani)

-          Hospice 12 posti (destinati a malati terminali)

-          Dialisi Ambulatoriale – 4 posti

-          PSAUT – (Presidio Sanitario Assistenza d’Urgenza Territoriale)

-          Struttura polispecialistica ambulatoriale.

-          Attivazione dell’eliporto

L’Assessorato Regionale alla Sanità è stato commissariato; intervenire attraverso il Consiglio Regionale diventerà difficile. A questo punto la gente deve riappropriarsi dei propri diritti e lottare per garantirseli. Riconosciamo un grande merito ai comitati civici “I coraggiosi”di Guardia Sanframondi ed al “Comitato contro la chiusura dell’Ospedale Maria Delle Grazie di Cerreto Sannita” che hanno tenuto alta l’attenzione e rivitalizzato una questione a cui la politica è stata incapace di fare fronte.

Noi “Da sempre per Cerreto” appoggiamo in  modo incondizionato l’azione e le iniziative dei Comitati Civici “I Coraggiosi” ed il “Comitato Contro la Chiusura dell’Ospedale di Cerreto Sannita” proponendo forme di sensibilizzazione e di lotta al fine di mettere la politica di fronte alle proprie responsabilità.

Abbiamo richiesto la convocazione di un Consiglio Comunale per fare voti alla Regione Campania contro la riconversione dell’Ospedale “Maria delle Grazie” di Cerreto Sannita e in quella sede, ascoltando anche i Comitati, proporremmo le nostre idee per proseguire una battaglia a difesa dei cittadini.  

Riappropriamoci del diritto di essere “Sanniti” e non più sudditi del “sistema napoletano”.

 

                                                                                    

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it