Per rispetto a mons. Nicola Vigliotti e ai
presenti in sala abbiamo volutamente evitato di
puntualizzare alcune cose durante il punto del
Consiglio Comunale che prevedeva il conferimento
della cittadinanza onoraria per farlo alla
ripresa del Consiglio. Riteniamo inconcepibile
ed irriguardoso nei confronti dell'intero
Consiglio fare un manifesto nel quale si
annunciava già il conferimento senza che lo
stesso Consiglio lo avesse ancora deliberato. Il
Consiglio Comunale è un luogo di discussione, di
confronto, è l'assemblea pubblica
rappresentativa dei cittadini del comune.
Immaginate se un consigliere comunale,
legittimamente perché nel pieno diritto delle
sue funzioni, si fosse espresso in altro modo,
se avesse avuto delle ragioni per non votare a
favore.
Dopo un manifesto del genere, in cui si dava per
avvenuto e scontato un conferimento che ancora
non era stato dato, si sarebbe trovato in
imbarazzo anche solo per esprimersi di fronte ad
una platea così allegra che doveva, dal loro
punto di vista giustamente, festeggiare don
Nicola. Non era sicuramente questo il caso
perché era nostra intenzione votare
favorevolmente, per i motivi già illustrati
durante la discussione dell'argomento. Però se
qualcuno avesse dissentito da tutto ciò si
sarebbe trovato a disagio. Sarebbe stato un po'
come rovinare una festa. Nell'occasione il
sindaco è stato poco attento nell’organizzare
la cerimonia e poco rispettoso del ruolo che ha
il Consiglio Comunale e che ricoprono i
consiglieri.
23-12-2009
Roberto Stanziano, capogruppo
del gruppo consiliare di minoranza “Da sempre
per Cerreto”
Come gruppo consiliare “Da sempre per Cerreto”
abbiamo espresso il voto favorevole per il
conferimento della cittadinanza onoraria a mons.
Nicola Vigliotti. E non poteva essere altrimenti
per l'opera che don Nicola ha profuso per
Cerreto (lo chiamo affettuosamente don Nicola
xché sono stato un suo alunno). E non poteva
essere altrimenti per la cultura che ha diffuso
e dispensato. Per l'amore autentico che lui ha
per questi luoghi.
Don Nicola Vigliotti è stato tra i fondatori
della Pro Loco. A lui si deve la ripresa della
tradizione ceramica in questo territorio. Alla
sua caparbietà e determinazione si deve la
creazione della prima fabbrica di pezzi ceramici
decorati (le maioliche) ad opera di Guido
Barbieri. E' stato uno dei primi artefici del
riavvio della produzione ceramica nel nostro
territorio ed ha determinato la nascita delle
altre botteghe, distribuite tra Cerreto e San
Lorenzello. Per non parlare dei suoi numerosi
libri sulla ceramica e non solo, frutto di
approfonditi studi.
Dunque, ricapitolando. Studioso e autore di
numerosi libri su Cerreto, fondatore della Pro
Loco, docente, giornalista, pioniere della
ripresa della tradizione ceramica, fautore di
numerose ed innovative iniziative. Un precursore
dei tempi in alcuni casi. Un portatore
indiscusso di cultura. Insomma don Nicola si è
prodigato per far risalire la china ad un
territorio che sembrava destinato
all’impoverimento sociale e culturale,
nonostante Cerreto fosse all'epoca un “polo
scolastico di eccellenza”. La cittadinanza
onoraria è pienamente meritata.
Non possiamo però dare il giusto elogio a don
Nicola e non accennare all'attuale situazione
del nostro paese, alle incongruenze che ci
stanno. Non sono due discorsi staccati. Non
possiamo dare l'opportuno omaggio ad una persona
che ha dato tanto a Cerreto e poi non seguirne
le orme, non seguirne l'esempio, anzi al
contrario camminare come i gamberi. E' una
contraddizione, per esempio, esaltare chi ha
riacceso la fiamma della tradizione ceramica e
poi tenere chiuso il museo della ceramica in
orari in cui sono presenti dei turisti
(nonostante sia anche stata fatta di recente una
convenzione con la Pro Loco) oppure dimenticare
la Biennale di ceramica, ormai mandata in
pensione (evidentemente perché funzionava).
Sarebbe come complimentarsi per la buona
riuscita di un prodotto tipico e poi non
valorizzarlo, sarebbe come compiacersi di avere
un prezioso bene storico come la Tinta e poi
venderlo. Ma anche questo, purtroppo, è già
successo. Ma anche questa, purtroppo, (non) è
un'altra storia.
E'
una contraddizione, per esempio, dare un
riconoscimento a chi è stato ed è portatore di
cultura e poi non mettere quella cultura a
beneficio, a disposizione di tutti (turisti
compresi), con un ufficio informazioni
permanente con personale competente, con delle
guide qualificate e specializzate, presenti non
pretendiamo 24 ore su 24 ma almeno in tutti i
week end, con una biblioteca effettivamente
aperta e fruibile per tutti. E' una
contraddizione, per esempio, fare iniziative
costose di 13.000 euro e rotti, con tanto di
cena di gala per pochi eletti (pagata
presumibilmente da tutti i cittadini), che poi
non portano adeguati flussi turistici a quanto è
stato speso. Ora qualche manifestazione può
anche funzionare in termini di partecipazione.
Ma fino a quando non sarà mirata, fino a quando
sarà mordi e fuggi, a mio avviso non servirà a
molto per il tipo di turismo che insegue
Cerreto, cioè quello di qualità.
Insomma applaudire a don Nicola e a quello che
rappresenta e poi non prendere esempio dalla sua
concreta operosità rischia di essere un
formalismo di facciata. Applaudire davanti e
prendere altre strade dietro. Speriamo che nel
“regalarci Cerreto”, col nuovo anno non ci
regalino anche i pali eolici. Passare da quanto
ha fatto don Nicola (ed è tanto) e da quello che
rappresenta alla devastazione che porterebbero i
pali eolici sarebbe desolante, sarebbe uno
sbriciolare a poco a poco la cultura e l'amore
per Cerreto di cui lo stesso don Nicola è
portavoce. Più che un passo all'indietro, un
salto nel vuoto.
23-12-2009
Giovanni Pio Marenna, consigliere comunale
del gruppo
consiliare di minoranza “Da sempre per Cerreto”
Al Sindaco del Comune di CERRETO SANNITA (BN)
e p.c. al Presidente del Consiglio Comunale
Oggetto: Interrogazione Urgente a risposta
scritta.
Il
sottoscritto Giovanni Pio Marenna, in qualità di
consigliere comunale del gruppo consiliare “Da
sempre per Cerreto”, secondo quanto previsto
dalla normativa vigente
PREMESSO
che da circa un mese e mezzo sono terminati in
via Mazzarella i lavori relativi alla
“Riqualificazione ed Adeguamento Paesaggistico
Ambientale Centro Storico – Parte Alta”;
che la vecchia pensilina di ferro di via
Mazzarella, sostituita dalla nuova in legno, che
serviva a riparare dalle intemperie i ragazzi
delle scuola media che aspettavano il pulmino, è
stata letteralmente “buttata” in un pezzo di
terra adiacente alla scuola media;
che l’accesso al menzionato fondo è privo di
cancello e ciò potrebbe diventare occasione di
danno e pericolo per i bambini o i ragazzi che
imprudentemente si avvicinino alla pensilina per
giocare;
che tale situazione oltre ad essere altamente
inquinante per l’ambiente, infanga la
reputazione di Cerreto e della sua cultura;
CHIEDE
di
conoscere il motivo per il quale la pensilina in
questione è stata sistemata in maniera
irresponsabile nel terreno di cui sopra, in
totale dispregio con le normative sulla tutela
dell’ambiente e del territorio e di quelle sulla
salvaguardia dell’incolumità dei cittadini,
soprattutto con riferimento ai bambini e ai
ragazzi.
Cerreto Sannita, 21 dicembre 2009
In fede
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