Concluso il Convegno “Colture e…cultura”
organizzato dall’istituto superiore “Fragola”
presso la Fiaccola Hotel in Faicchio.
Ad aprire la lunga mattinata di interventi è
stato il dirigente scolastico dell’Istituto,
Rodolfo Antonio Mongillo, il quale introducendo
un tema delicato come quello della fame ha
voluto in primis dare alcuni dati a tutti i
presenti, ed in particolare ai 175 alunni delle
scuole, sottolineando la grave differenza che
c’è tra i bambini dell’Italia, (il 37,7 % dei
quali è grasso e ben il 12% addirittura obeso) e
i bambini dei PVS (il cui peso non supera i 30
chili). Ha inoltre ricordato che non può esserci
sviluppo se esso non è planetario e che la
scuola può fare molto attraverso individui
socialmente impegnati cambiando i comportamenti
egoistici ed individualistici in comportamenti
capillarmente diffusi.
Ai saluti del sindaco Borrelli che ha brevemente
parlato del progetto “Porta del Sannio” è
seguito l’intervento del sindaco Scetta che ha
tenuto a precisare che un convegno non può
risolvere i problemi della fame nel mondo ma
certamente sensibilizza quanti vorrebbero fare
qualcosa. “Fame ed obesità sono termini
antitetici, contrapposti derivanti dalla
decadenza e disuguaglianza sociale ma c’è una
cosa che li accomuna”, ha ricordato il primo
cittadino “Oggi purtroppo si muore di fame, oggi
purtroppo si muore anche di troppo cibo”. Non
c’è più il senso della misura, il senso del
giusto. “Se arrivassimo a vivere in un mondo più
giusto forse si morirebbe meno di fame e meno di
troppo cibo” ha concluso Scetta.
Anche per la Dott.ssa Tantucci la scuola può
fare. “La scuola non è onnipotente ma è
potente”, così ha esordito il presidente dell’Eip
Italia, “La scuola non deve essere lasciata sola
in queste iniziative. La scuola deve andare
nella direzione della fraternità e del dialogo
autentico tra i popoli. La scuola deve educare,
formare, agire e comunicare perché se quello che
si fa non si conosce è pari quasi a non farlo”.
Il Consigliere provinciale, Nino Lombardi, ha
improntato il suo discorso su una frase
significativa di Benedetto XVI “Liberare dalla
fame significa liberare dalla guerra”. Il nostro
pianeta urla la fame. Ognuno di noi può fare
qualcosa. Anche se questo “qualcosa” è una
goccia nell’oceano, è pur sempre una goccia,
un’azione per aiutare chi soffre.
La Dott. ssa Del Prete, docente dell’Università
del Sannio, ha illustrato, invece, in maniera
breve e concisa il progetto dell’Ente Provincia
del 1865 della “scuola-podere”. Un progetto
ambizioso che mai si realizzerà perché oggi
manca quel “principio produttivo”di un tempo.
Se poetico è stato l’intervento di Lidia
Ciabattini dell’università “La Sapienza” di Roma
che ha parlato di “Alma mater tellus”, pratico e
concreto è stato quello di Vincenzo Lombardi,
contrattista dell’Università del Molise, che ha
spiegato i modi e i metodi per migliorare la
situazione nei PVS. “Bisognerebbe sviluppare
l’agricoltura locale attraverso la
valorizzazione dei prodotti tipici del luogo,
attraverso la riduzione delle perdite
post-raccolta, attraverso la formazione delle
risorse umane, il miglioramento delle qualità
igieniche dei prodotti e il prolungamento della
conservazione dei prodotti locali. Tutto ciò
attraverso la diffusione della cultura
alimentare e nutrizionale delle popolazione dei
PVS”.
Bruno Galzerano, referente educazione alla
salute della direzione scolastica regionale, ha
parlato di obesità e denutrizione come facce di
un stessa medaglia che non possono essere
risolte nell’immediato. La scuola ha un ruolo
fondamentale come laboratorio continuo di
acquisizione e dunque come laboratorio di
educazione alla salute. Il problema c’è, esiste
e deve essere affrontato attraverso la
prevenzione e la conoscenza. La conoscenza
genera consapevolezza, consapevolezza di un
pericolo dal quale ci si può allontanare.
Conoscenza vuol dire anche poter scegliere e
farlo consapevolmente.
La
scuola ha una enorme potenzialità educativa e
può far capire ai giovani che non siamo in una
società consumistica ma in una società dello
spreco. “Non è esatto dire consumiamo meno
acqua, ma è esatto dire sprechiamo meno acqua”.
Fare questo sarebbe già un passo avanti. Sì al
consumo, dunque, no allo spreco.
Un fuori programma è stato l’intervento del
Presidente della Coldiretti che definisce il
tema difficile ed ambizioso soprattutto in
Italia dove il problema è l’obesità e non la
fame. Non c’è contrapposizione tra agricolture
dei paesi sviluppati e quelle dei paesi in via
di sviluppo ma c’è solo differenza di modelli. I
Pvs chiedono ai paesi occidentali di poter
evidenziare le loro produzioni,
commercializzandole essi stessi e non attraverso
le multinazionali. No, quindi, al
neo-colonialimo delle multinazionali in questi
paesi. Il presidente ha poi parlato di uno
strumento messo in campo dalla Coldiretti che si
sta rivelando importante. La “Campagna Amica”,
un progetto che ha anche un risvolto ambientale
riducendo l’inquinamento causato dal trasporto
dei prodotti. Bisogna diffondere la cultura di
progetti “Km 0” e della cosiddetta “Filiera
corta”. “3 intervistati su 4, ha concluso il
Presidente, si sentono più garantiti usando
prodotti locali oltre ad essere per i
consumatori più conveniente perché prodotti
acquistati direttamente dal produttore”.
Annarita Lombardi
COLTURE… CULTURA – GIORNATA MONDIALE
DELL’ALIMENTAZIONE –
RELAZIONE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO,
DOTT. PROF. REODOLFO ANTONIO MONGILLO
Un
miliardo di persone soffre di fame
cronica mentre stiamo parlando. 2
bambini muoiono di fame. Un pianeta,
come l’Africa e buona parte dell’Asia, è
condannato alla fame ed alla sofferenza
. Ragazzi, studenti pensate che in
Africa l’80% soffre di gravissime
malattie legate alla malnutrizione.
Rimembrate che i bambini sono soggetti
alla caduta di capelli, fino alla
calvizie, alla perdita delle unghie e
talvolta anche del primo strato di
pelle. Il mondo è pieno di affamati
perché le risorse sono mal distribuite.
Per questo non è sufficiente aumentare
la produzione alimentare, ma combattere
la lotta su più piani: da una parte
sviluppare l'agricoltura nelle zone più
povere, proteggendo le economie rurali,
e dall'altra correggere certi effetti
dell'economia globalizzata: caduta dei
prezzi dei prodotti agricoli, diffusione
incontrollata delle colture industriali
volute dai gruppi economici più forti,
liberazione dei contadini e dei paesi
poveri dal giogo dell’indebitamento. Dal
rapporto UNICEF si ricava che è “allarme
rosso” per la situazione dell’infanzia ,
se si pensa che 11 milioni di bambini
muoiono mentre molti altri si “perdono
in mezzo ai vivi”, resi invisibili dalla
miseria,non registrati alla nascita o
costretti a lavorare in condizioni
estreme. Come i bambini soldato, o
quelli nei bordelli, vittime dello
sfruttamento sessuale- VEDASI L’ESTREMO
ORIENTE -. Oltre 600 milioni,sotto i 5
anni, devono sopravvivere con meno di un
dollaro al giorno, 200 milioni sono
affetti da rachitismo per malnutrizione
e
oltre 110 non vanno a
scuola.
ACQUA E
SERVIZI IGIENICI
Più di un
miliardo di persone continua a non avere
accesso all'acqua potabile ed un terzo
della popolazione mondiale non dispone
di servizi igienici. Con i problemi
climatici e l’effetto serra con cui
dobbiamo fare i conti se l’uomo non se
ne avvede, la terra, surriscaldandosi,
desertifica il pianeta e nella
fattispecie l’Africa Mentre sono 2
milioni i bambini che muoiono per
malattie diarroiche ed altri disturbi
legati al consumo d'acqua malsana.
La fame è
un problema che si è sempre riscontrato
durante la storia, ma nell’epoca moderna
più che mai: oggi, infatti, si sente
sempre più spesso parlare di miseria e
di fame nel mondo. Molte regioni
africane o sudamericane, invece,
soffrono dell’oppressione di aziende
multinazionali che sfruttano le risorse
del luogo, approfittando, ad esempio,
della povertà dello stato e non
sostengono gli abitanti dalla miseria
che esse stesse provocano.
Questa
condizione causa a molte persone
sofferenze e umiliazioni; prendiamo come
esempio tutti quegli stranieri che
emigrano nel nostro paese e che spesso
vediamo in giro per le strade a chiedere
l’elemosina, a vendere oggetti o a fare
qualche servizio in cambio anche solo di
un piccolo ricavo. Certamente per loro
non deve essere né piacevole né
onorevole, quindi penso che, se davvero
non ne avessero bisogno, non lo
farebbero.
Purtroppo questo loro agire provoca in
loro una degradazione sul piano
culturale: molte volte si prendono in
giro queste persone che non sempre hanno
colpa; capita perfino che vengano
accusati di atti vandalici o addirittura
criminali, soltanto perché si trovano in
questa misera condizione. Vengono
trattati come se non possedessero gli
stessi diritti delle altre persone e non
vengono considerati nelle opinioni
pubbliche, nelle quali anzi dovrebbero
essere più ascoltati. Così si dà inizio
a quei movimenti migratori verso posti
in cui vi è più disponibilità e più
possibilità di trovare lavoro e di
sfamarsi, pur dovendo continuamente
subire ingiustizie o oppressioni da
parte della popolazione del luogo.
Il tema scelto quest'anno dalla Fao per
la Giornata Mondiale dell'Alimentazione
è "Raggiungere la sicurezza
alimentare in tempi di crisi". Esso
invita a considerare il lavoro agricolo
come elemento fondamentale della
sicurezza alimentare e, quindi, come una
componente a pieno titolo dell'attività
economica. Per tale motivo,
l'agricoltura deve poter disporre di
investimenti e di risorse sufficienti.
Questo tema interpella e fa comprendere
che i beni della creazione sono limitati
per loro natura: essi richiedono,
dunque, atteggiamenti responsabili e
capaci di favorire la sicurezza che si
ricerca, pensando anche a quella delle
generazioni future. Una profonda
solidarietà e una lungimirante
fraternità sono dunque necessarie.
Uno studio della Coldiretti
ci dice che l'emergenza alimentare non
si risolve con i prezzi bassi
all'origine per i produttori perché
questi non consentono all'agricoltura di
sopravvivere e, con la chiusura delle
imprese, destrutturano il sistema che
non è più in grado di riprendersi anche
in condizioni positive. Gli aiuti
alimentari sono necessari, ma non
bastano e occorre investire
nell'agricoltura delle diverse realtà
del pianeta, dove servono prima di tutto
politiche agricole regionali che
sappiano potenziare le produzioni locali
con la valorizzazione delle identità
territoriali per sfuggire
all'omologazione che deprime i prezzi e
aumenta la dipendenza dall'estero.
Alle agricolture di tutto il mondo
devono essere garantiti credito e
investimenti adeguati se si vuole
continuare a sfamare una popolazione che
aumenta vertiginosamente, si devono
applicare regole chiare per evitare che
sul cibo si inneschino speculazioni
vergognose, occorre garantire
trasparenza e informazione ai
consumatori perché negare tutto ciò è
più distorsivo di qualsiasi aiuto di
stato.
CRISI ECONOMICA
La forte recrudescenza della fame,
causata dalla crisi economica mondiale,
ha interessato principalmente le
popolazioni povere dei paesi in via di
sviluppo, evidenziando la fragilità del
sistema alimentare mondiale e la
necessità di una sua urgente riforma,
denuncia il rapporto pubblicato dalla
FAO (l’Organizzazione delle Nazioni
Unite per l’Agricoltura e
l’Alimentazione) e dal PAM (il Programma
Alimentare Mondiale). «I leader mondiali
hanno reagito con determinazione alla
crisi economica e finanziaria e sono
stati in grado di mobilitare miliardi di
dollari in un lasso di tempo molto
breve. La stessa azione decisa è adesso
necessaria per combattere fame e
povertà», ha affermato il Direttore
Generale della FAO Jacques Diouf.
«L’aumento del numero delle persone che
soffrono la fame è intollerabile.
Abbiamo i mezzi tecnici ed economici per
far scomparire la fame dal pianeta,
quello che manca è una più forte volontà
politica per sradicarla per sempre.
È essenziale investire nel settore
agricolo dei paesi in via di sviluppo,
non solo per sconfiggere fame e povertà,
ma anche per assicurare una
generalizzata crescita economica, e
dunque pace e stabilità nel mondo».Il
presidente DIOUF nel suo lungo discorso
ha evidenziato, tra l’altro: «I
piccoli contadini devono avere accesso a
sementi di alta qualità, ai
fertilizzanti, al foraggio e a
tecnologie per poter incrementare la
produzione e la produttività», ha
detto Diouf. «I loro governi
necessitano di strumenti economici e
politici per garantire che i loro
settori agricoli siano più produttivi e
più resistenti alle crisi».
CAMBIAMENTO DI STILI DI VITA
Il conseguimento di questi obiettivi
richiede una necessaria modificazione
degli stili di vita e dei modi di
pensare. Obbliga la Comunità
internazionale e le sue Istituzioni a
intervenire in maniera più adeguata e
forte. Si auspica che tale intervento
possa favorire una cooperazione che
protegga i metodi di coltivazione propri
di ogni regione ed eviti un uso
sconsiderato delle risorse naturali. Si
spera, inoltre, che tale cooperazione
salvaguardi i valori propri del mondo
rurale e i fondamentali diritti di
quanti lavorano la terra. Mettendo da
parte privilegi, profitti e comodità,
questi obiettivi potranno allora essere
realizzati a vantaggio di uomini, donne,
bambini, famiglie e comunità, che vivono
nelle regioni più povere del pianeta e
sono, dunque, più vulnerabili.
L'esperienza dimostra che le soluzioni
tecniche, anche avanzate, mancano di
efficacia se non si riferiscono
innanzitutto alla persona, che viene per
prima e che, nella sua dimensione
spirituale e materiale, è all'origine e
al termine di ogni attività.
L'accesso
al cibo, più che un bisogno elementare,
è un diritto fondamentale delle persone
e dei popoli, riporta il nostro papa
Benedetto XVI nel suo discorso alla Fao.
Potrà diventare una realtà e una
sicurezza, se sarà garantito un adeguato
sviluppo in tutte le diverse regioni. In
particolare, il dramma della fame potrà
essere superato solo "eliminando le
cause strutturali che lo provocano e
promuovendo lo sviluppo agricolo dei
Paesi più poveri mediante investimenti
in infrastrutture rurali, in sistemi di
irrigazione, in trasporti, in
organizzazione dei mercati, in
formazione e diffusione di tecniche
agricole appropriate, capaci cioè di
utilizzare al meglio le risorse umane,
naturali e socio-economiche maggiormente
accessibili a livello locale" (Caritas
in veritate, n. 27).
OBESITA’
In molti Paesi, i problemi di salute
connessi agli eccessi alimentari
rappresentano una minaccia in continuo
aumento. L'obesità, nei bambini e negli
adolescenti, è associata a diversi
problemi di salute e la sua persistenza,
sino alla maggiore età, può condurre ad
effetti che vanno dall'aumento del
rischio di morte prematura a diversi
stati debilitanti, non mortali, ma che
influiscono sulla produttività. Questi
problemi emergenti non riguardano solo i
Paesi progrediti; infatti, un numero
sempre più alto di Paesi in via di
sviluppo si sta confrontando con il
duplice problema della
sottoalimentazione e delle malattie
croniche legate all'alimentazione.
Inoltre, la contaminazione alimentare
causata da agenti microbici, da metalli
pesanti e da insetticidi è un ostacolo
al miglioramento nutrizionale in tutti i
Paesi del mondo. In molti Paesi sono
piuttosto comuni le malattie che si
trasmettono attraverso gli alimenti e i
bambini ne sono le prime vittime. In
Italia il 33% della popolazione è
sovrappeso e il 9% obeso (questi ultimi
solo dal 1994 al 1999 sono aumentati del
25%) e particolarmente preoccupante è il
fatto che circa il 20% dei bambini è
troppo grasso e che metà di quelli obesi
lo sarà anche da adulto.
L'obesità rappresenta un grave problema
di salute in quanto è una malattia
cronica, fattore di rischio di altre
condizioni oggi diffuse come diabete,
malattie cardiovascolari, tumori,
patologie articolari, pancreatiti,
steatosi epatica.
Nonostante l'allarme e la preoccupazione
tra gli "addetti ai lavori" l'obesità è
tuttora sottovalutata dalla popolazione
che percepisce il sovrappeso e l'obesità
più come problema estetico che di
salute, non considera la dieta un atto
medico e spesso si affida a un "fai da
te" inefficace se non pericoloso e non
svolge attività fisica in modo costante.
COSA FARE
Tutti
gli uomini devono e possono battersi per
la tutela dei diritti umani, troppo
spesso violati. Non può esserci sviluppo
se questo non è planetario, ed obiettivi
dello sviluppo sono quelli di assicurare
una condizione di vita dignitosa,
un'alimentazione adeguata, un'assistenza
sanitaria, istruzione, lavoro e
protezione contro le calamità.
Intervenire in aiuto delle Nazioni
povere e di combattere la povertà
attraverso ogni mezzo: sostenere i
programmi internazionali; diffondere il
messaggio con campagne di informazioni
capillari e ripetute nel tempo al fine
di sensibilizzare sempre più il
cittadino; promuovere incontri con le
Istituzioni cooperando con esse per
istituire centri di raccolta e per
formalizzare programmi di intervento
educativo; attivarsi con i media per
diffondere l’obbligo della difesa dei
diritti umani. La nostra scuola che è
spiritualmente e eticamente alta, faccia
propria l’esperienza che si sta
conducendo in Costa d’Avorio
ove un gruppo di volontari di
Puglianello e dei paesi limitrofi ha
acquistato terre e un trattore per
dare la possibilità alle donne di
lavorare, produrre, mangiare e magari
anche vendere i loro prodotti. Il giorno
14 dicembre 2009 parte la nostra
presidentessa alla volta di questo
martoriato paese a consegnare il
ricavato della festa di beneficenza, cui
ha partecipato quasi tutta la valle
telesina o puoi, tu, lettore partecipare
personalmente e con un aiuto economico
alle cose egregie che sta facendo il
Centro studi sociali “BACHELET “ONLUS
che ha gemellato la diocesi Telese o
Cerreto e Sant’Agata dei Goti con la
Chiesa africana della diocesi di Bururi
in Burundi. Mi piace riportare un passo
pubblicato sul BURUNDI NEWS
a firma di Don Franco Piazza e dal
referente pro-Burundi, prof. Sebastiano
Paglione “:.. Non più odio fra le
popolazioni, ma fraternità e
collaborazione; non più armi nelle mani
dei bambini, ma istruzione e scuole per
crescere; non più abbandono e
solitudine, ma cibo e sostegno agli
orfani, vicinanza, solidarietà, luoghi
di incontro e acqua potabile per gli
adulti. Anche noi abbiamo fatto sentire
la nostra vicinanza non solo tramite i
fondi raccolti in diocesi, ma anche con
la presenza diretta in Burundi,
realizzatasi con cinque campi di
volontariato negli anni 1999,2002,2005,
2007,2009. Ciò ha reso possibile di
concretizzare la carità, di essere
portatori d'amore a questi nostri
fratelli, lontani geograficamente, ma
vicini e prossimi socialmente e
spiritualmente perché tutti figli di uno
stesso Padre. La bellezza delle
esperienze di solidarietà ha permesso di
constatare come la grandezza e la bontà
di Dio possano fare cose ammirabili, non
solo nella costruzione di opere
materiali, ma soprattutto in quelle
relazionali e di convivenza umana:
osservare come l'odio anno dopo anno ha
lasciato il posto all'amore, le armi ai
mattoni per le scuole, la paura alla
gioia di vivere, la separazione
all'unione e alla ricerca dell'altro,
l'egoismo alla solidarietà…”
Infine sprecare di meno per non lordare
questo mondo occidentale e rendere il
ricavato alla povera gente.
Prossimamente è Natale, la festa del
Bambino Gesù, perché non ci proponiamo
di consumare meno acqua: beviamo l’acqua
di rubinetto,la cosiddetta “acqua del
sindaco”: l’unico inconveniente e’ usare
il contenitore portato da casa; mangiamo
più frutta e verdura di stagione e
acquistiamo alimenti non imballati,
magari comprando i prodotti solidali
dei contadini dei paesi più poveri,
diminuiamo l’uso dei cibi congelati,
sostituiamo un piatto di carne con
pietanza a base di legumi. Togliamoci
l’abitudine di usare i sacchetti di
plastica,
facciamo come le nostre nonne che
usavano il borsone della spesa di cotone
o di vimini che veniva riutilizzato
ogni volta; non usiamo i bicchieri e i
piatti di plastica, utilizziamo
stoviglie in ceramica e bicchieri di
vetro; non usiamo i fazzoletti di carta,
sostituiamoli con quelli di cotone.
Orsù,
proviamoci, andando a casa! Cambiamo i
nostri comportamenti egoistici,
egotistici e individualistici.
Ricostruiamo il nostro essere
intelligente in essere umano socialmente
impegnato: MOI, C’EST TOI, NOUS SOMMES
TOUS DANS L’ENGAGEMENT HUMAIN. I POVERI,
I DERELITTI, GLI EMARGINATI HANNO
BISOGNO DI NOI! |
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE
BENEDETTO XVI -AL SIGNOR JACQUES DIOUF,
DIRETTORE GENERALE DELLA F.A.O., IN
OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE
DELL’ALIMENTAZIONE 2009
Referente BIANCA BRUNI,
Via Cupa- 82030 Puglianello
Per chi volesse aiutare,
può fare un versamento:tramite
ccp. 87345773 intestato a
CSS Bachelet Onlus
82032 Cerreto Sannita
Causale :
Erogazione liberale – Pro
Burundi
08/12/2009
Colture e... culture’: il 10 dicembre l’incontro
dell’istituto ‘Fragola’
‘Colture e... cultura’: questo il titolo
dell’intendo incontro promosso per giovedì
prossimo (10
dicembre)
dall’istituto superiore ‘Fragola’ di Faicchio in
occasione della ‘Giornata mondiale
dell’alimentazione’. L’appuntamento è fissato
presso l’hotel ‘La fiaccola’, in via Selva a
Faicchio, con inizio programmato per le
ore 9.30.
Questo convegno regionale sul tema
dell’alimentazione vede la cooperazione della
rete scolastica ‘Melaverde’di Faicchio, San
Salvatore Telesino, Cusano Mutri, Guardia
Sanframondi e Foglianise, l’ufficio scolastico
regionale e provinciale, la sezione Eip Italia (Ecole
Instrument de Paix- Scuola Strumento di Pace),
gli istituti scolastici della provincia di
Benevento, centro rete Eip ‘Nosengo’ di Arzano,
rappresentanti della Fao, Miur, enti locali,
ente provinciale per il turismo di Benevento e
centro studi sociali ‘Bachelet’ onlus,
Cittadinanza Attiva. L’incontro sarà presentato
dal dirigente scolastico dell’istituto
‘Fragola’, Reodolfo Antonio Mongillo’.
A
seguire i saluti di Pietro Esposito (dirigente
scolastico provinciale), Mario Borrelli (sindaco
di Faicchio), Mario Scetta (sindaco di
Castelvenere), Anna Chiara Palmieri (assessore
provinciale all’istruzione), Nino Lombardi
(consigliere provinciale), Giuseppe Omodei
(dirigente della regione Campania).
In
merito alla presenza dei due primi cittadini va
detto che si registra in quanto questo istituto
di istruzione superiore è formato dall’istituto
per il turismo di Faicchio e da quello
alberghiero di Castelvenere. Dopo questa
carrellata di saluti sarà la volta degli
interventi. Il primo sarà curato da Rossella Del
Prete (docente dell’Università degli Studi del
Sannio) con la relazione su ‘Pane e lavoro: un
antico progetto del consiglio provinciale di
Benevento per l’apertura di una
“scuola-podere”’.
A
seguire sarà la volta di Anna Paola Tantucci
(presidente dell’Eip Italia) sul tema ‘Il
diritto umano all’alimentazione – Lo stato
dell’arte alla luce del rapporto Fao 2009’.
Terzo intervebto giungerà grazie al contributo
di Lidia Ciabattini (dell’università ‘La
Sapienza’ di Roma) con ‘Alma Mater Tellus’.
Penultimo intervento previsto è quello di
Vincenzo Lombardi (cotrattista presso la Facoltà
di Agraria dell’Università degli Studi del
Molise) con l’intervento centrato sul tema
‘Cultura dell’alimentazione e fame nel mondo’.
Per finire è previsto il contributo di Bruno
Galzerano (referente educazione alla salute
della direzione scolastica regionale) con
l’intervento ‘Obesità e denutrizione: il ruolo
della scuola’. Ricordiamo che l’appuntamento
della Fao dedicato alla Giornata Mondiale
dell’Alimentazione si è svolto quest’anno a Roma
il 16 ottobre scorso. Nell’ambito della campagna
‘L’Italia con l’Onu contro la fame del mondo’ si
sono andate registrando diverse manifestazioni
organizzate lungo tutta la Penisola (nel periodo
primo ottobre-15 dicembre) in cui rientra
l’evento in programma Faicchio programmato per
la giornata di dopodomani. |