15 agosto 2009

Guardia, Riti: la fede non contrasta con la tutela

Giovanni Lombardi


 

 

Proprio così la ‘fede’ non contrasta con la ‘tutela’, anzi la prima è rafforzata e incrementata dalla seconda. Con la proposta dell’inserimento dei riti patrimonio immateriale dell’ Unesco, le due ‘correnti interpretative’  camminano parallelamente ed autonomamente finendo per rafforzarsi.

 

Infatti, come si può, in futuro, incrementare la fede se non ci sarà la possibilità di svolgere i riti?

 

Ma passiamo sul piano pratico. Molti chiedono cosa concretamente significhi inserire i riti settennali di penitenza in onore dell’Assunta nel patrimonio immateriale dell’Unesco. Intanto, diciamo subito che l’operazione, non è affatto facile e i tempi sono lunghi, penso al 2017 e oltre …

 

Ma, per sviluppare il nostro ragionamento, proviamo a elencare alcune delle procedure per garantire la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale presente sul territorio.

 

Queste indicazioni sono inserite nella Convenzione Unesco per la protezione del patrimonio culturale immateriale (Convenzione Parigi il 17 ottobre 2003):

 

·      (Unesco) creare centri di documentazione per il patrimonio culturale immateriale e facilitare l’accesso agli stessi.

Immagino subito la creazione di un Museo dei riti settennali, ove, tra l’altro, potranno trovare allocazione gran parte delle attrezzature e costumi per la realizzazione dei misteri.

 

·       (Unesco) programmi di educazione, sensibilizzazione e informazione destinati al pubblico in generale e in particolare ai giovani.

Un punto  fondamentale: organizzarsi e programmarsi per  trasmettere alle future generazioni la ‘fede’, la  ‘tutela’ e la conoscenza dei nostri riti settennali.

 

·       (Unesco) promuovere l’educazione riguardante la protezione degli spazi naturali e ai luoghi della memoria, la cui esistenza è necessaria ai fini dell’espressione del patrimonio culturale immateriale.

Il punto cruciale: la tutela si estende anche ai luoghi dei riti quegli spazi che consentono la vita,  lo sviluppo e la realizzazione del bene immateriale cioè dei riti.

 

Sono solo tre aspetti concreti di come possiamo tutelare con fede i riti, senza modificarli ma , anzi, promuovendoli e conservandoli nel miglior modo possibile.

Come non essere d’accordo con questo percorso proposto dal più grande organismo planetario di tutela?

 

L’alternativa è lo sgretolamento…

 

 

Giovanni Lombardi

 

 
 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it