Comitato civico “ A Guardia dell’Ambiente “
Guardia: approvato il bilancio. Si comincerà a
governare?
Passata (?) la crisi UDEUR, approvato il
bilancio, eletti i dirigenti del PD, passate,
insomma le criticità che tenevano occupati molti
nostri amministratori, speriamo che i cittadini
di Guardia possano finalmente avere le risposte
che aspettano da mesi.
In
particolare, vorremmo sapere dell’andamento
della raccolta differenziata e del piano
comunale per regolamentare l’installazione delle
antenne.
Per quanto riguarda la raccolta differenziata,
tranne le cifre relative al primo anno di
sperimentazione, fornite dal Sindaco durante un
convegno tenutosi diversi mesi fa, non abbiamo
nessuna informazione. Visto che quelle cifre si
riferivano ad un periodo in cui il nostro comune
era consorziato con San Lupo e San Lorenzo, ci
piacerebbe sapere come va la gestione in
proprio.
Va
meglio, peggio, c’è qualche problema
particolare, cosa si pensa di fare per
migliorarla.
Le
perplessità che avevamo rimangono, purtroppo,
tutte. Noi pensiamo che una raccolta
differenziata che non preveda controlli,
sanzioni ed incentivi non possa essere veramente
efficace e conveniente. Solo se fatta bene, ed è
controllata in tutte le sue fasi, essa può
garantire introiti per il comune e risparmi per
i cittadini, e motivare tutti a fare sempre
meglio. Vista la situazione della Campania, non
penso si possa colpevolizzare il cittadino
scettico che non crede che i rifiuti siano
realmente riciclati, e, di conseguenza, non si
impegna veramente per differenziare in maniera
corretta. Se la maggior parte va a finire in
discarica, perché prendersi tanta pena? Non
sappiamo ancora quale sarà l’entità della Tarsu,
se aumenterà o rimarrà stabile. Se aumenterà,
vorrà dire che la raccolta differenziata ha
qualcosa che non va. Forse c’è ancora troppo
rifiuto indifferenziato da portare in discarica,
e l’umido da portare fuori regione. Le nostre
proposte per incentivare la diminuzione di
produzione di rifiuti ed il compostaggio
domestico avrebbero potuto aiutare a diminuire
la produzione di rifiuti ed i costi dello
smaltimento.
Diversi comuni hanno cominciato a sperimentare
il compostaggio domestico, attingendo ai fondi
europei. Non riusciamo a capire perché il nostro
comune non si sia attivato in questo senso e
preferisca continuare a pagare costi altissimi
per smaltire l’umido. Non ci sembra un esempio
di buona amministrazione.
I
costi dei servizi ricadono sui cittadini, e gli
amministratori dovrebbero attivarsi per
migliorarli nell’interesse di tutti. Se il
compostaggio domestico può aiutare a ridurre il
costo dello smaltimento, e incentivare l’avvio
di buone pratiche per la salvaguardia
dell’ambiente, perché il comune non ne contempla
e verifica la fattibilità?
Per quanto riguarda il piano comunale per
regolamentare l’installazione di antenne, non
sembra che ci sia la volontà di approntarlo,
nonostante le proteste che si verificano ad ogni
nuova installazione. Molti comuni hanno
provveduto a dotarsi di un piano, non riusciamo
a capire perché il nostro sia così latitante
anche in questo campo. Aspettiamo da mesi che il
comune ci faccia sapere cosa intende fare per il
monitoraggio dell’inquinamento elettromagnetico.
Alla richiesta di controlli incrociati, in un
consiglio comunale aperto, è stato proposto di
verificare la possibilità per il comune di
dotarsi di apparecchiature per attuare in
proprio i controlli. E’ stata verificata la
fattibilità di questa proposta? Se non lo è, è
stata discussa la richiesta di controlli
incrociati? Per il momento, ci accontenteremmo
anche di conoscere l’esito dei controlli
dell’Arpac. Quando un amministratore afferma
qualcosa, dovrebbe poi sentire l’impegno morale
di agire di conseguenza. Ribadiamo la nostra
speranza di poter avere, ora che gli ostacoli
maggiori sono stati superati, amministratori più
attivi e attenti alle richieste ed ai bisogni
del proprio territorio, e più attenti e
disponibili alla partecipazione dei cittadini.
La situazione di stallo in cui siamo stati
finora non può continuare all’infinito.Il paese
ha bisogno urgente di un vero governo del
territorio e non di mera gestione dell’esistente
o affrettate, poco partecipate, approssimative
risposte alle varie questioni che si presentano,
confidando sempre nella rassegnazione e
passività della maggioranza dei cittadini. La
rassegnazione e la passività possono, prima o
poi, finire. |