25 aprile 2009
Guardia, “Elettroencefalogramma piatto”
Raffaele Pengue

 

 

Guardia Sanframondi: “Elettroencefalogramma piatto”

 

La situazione di stallo politico e amministrativo che sta frenando qualsiasi attività a Guardia Sanframondi, nel momento in cui la crisi socio-economica richiederebbe un’azione di rilancio urgente e incisiva (come direbbe un noto cantante), non è buona.

A causa delle note vicende degli ultimi giorni legate alla questione Udeur, all’interno dell’attuale maggioranza comunale, composta quasi totalmente da esponenti del Partito democratico, si sta vivendo una specie di lotta tutti contro tutti. Oltre a ciò, una densa coltre di silenzio copre Guardia e soprattutto la Casa Comunale. Tutto tace! Tutto e tutti in letargo. L'elettroencefalogramma di quel che resta dell’amministrazione Ciarleglio è ormai piatto. Per le strade e nelle case di Guardia Sanframondi, nessuno sa nulla. Nessuno ha sentito nulla. Nessuno sente nulla perché nulla succede. Nessuna moralità, coerenza e progettualità. Niente di niente, tutto resta come prima, in questa grande giostra che da alcuni mesi catalizza tutta la vita della comunità.

Due anni fa, in occasione delle amministrative qualcuno profetizzò una probabile defezione della compagine in quota Udeur all’interno della lista “Guardia nel Cuore”: ripiegamento che, visti i numeri, avrebbe portato alla paralisi amministrativa il Comune di Guardia. Non c'è voluto poi molto affinché la profezia si avverasse. Dopo due anni, e dopo aver assistito ad un valzer degno dei Casadei: cambi di assessori, lettere, comunicati, ricatti, ripartizione delle poltrone, palese incapacità ad amministrare la cosa pubblica, confusione, con un risultato finale chiaro e per alcuni scomodo; dopo due anni, scivolati via a forza d’inerzia, due anni di agonia, l’amministrazione guidata dal sindaco Ciarleglio, infatti, non detiene più la maggioranza, è deceduta. E quel che sopravvive della poderosa macchina da guerra democratica “Guardia nel Cuore” si divide pro e contro di lui.

Il Sindaco ne deve prendere atto. Oramai c'è poco da fare. Nel senso stretto, il bilancio di questi due anni di amministrazione Ciarleglio si può così riassumere: un paio di consigli comunali all’anno, poche delibere licenziate dalla giunta, scarsi anche gli arretrati, mozioni, proposte, interpellanze che si trascinano da mesi, finanziamenti non colti, crisi assurde; il tutto in attesa che cominci in questi giorni la discussione sul bilancio. Questo è in estrema sintesi il resoconto di due anni di malgoverno della comunità. Questo è il segno dell'immobilismo dell'amministrazione Ciarleglio. Due anni di proclami, di promesse sistematicamente tradite; due anni di paralisi amministrativa. Questa è l’eredità drammatica di due anni di cattiva amministrazione, succeduti ad altri cinque di gestione Falato in cui non solo non vi è stata traccia di progettualità, ma non si è riusciti nemmeno a difendere l’esistente: è difficile pensare che si potesse fare di peggio.

Qualcuno in questi giorni, probabilmente un “intellettuale” che ha paura delle parole forti, preferisce chiamare la crisi che attanaglia il Comune di Guardia “paralisi amministrativa”. Tecnicamente parlando, invece, possiamo senz’altro affermare che ci troviamo di fronte ad una vera e propria truffa, una circonvenzione dei cittadini-elettori. Perché, l’amministrazione Ciarleglio pur non avendo più né i numeri né la forza politica per governare continua imperterrita nel suo precostituito ruolo e non s’accorge minimamente di ciò che i cittadini guardiesi oggi chiedono a gran voce: lo scioglimento del Consiglio Comunale e il ritorno alle urne.

Il Sindaco prenda atto della situazione. Prenda atto che l'esperienza politica ed amministrativa al Comune è terminata e, al contrario di quanto afferma qualche zelante sostenitore del primo cittadino, rassegni le proprie dimissioni e consenta ad un Commissario Prefettizio di mettere ordine nei conti e nella gestione amministrativa. È l’unica soluzione possibile (se lo si vuole veramente e non si ha paura di eventuali conclusioni) per uscire dalla fanghiglia in cui sguazza la comunità.

 Raffaele Pengue

Presidente del Circolo della Libertà “A. Parente”

 

 

     

 Valle Telesina


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