A voi, amiche ed amici,
un pensiero rivolto a tutti
voi per la perdita della mia cara mamma.
Reodolfo Antonio Mongillo
La sofferenza
A voi,
alati amici
e spiritualmente
alti
a me vicini
in un momento
di forte sconforto
di perdurante
solitudine interiore,
vi ho visti
accanto.
Grazie, grazie
e
un grazie che nasce dal cuore
si propaga a
voi che avete
le stesse
sofferenze, gli stessi dolori
le stesse
perplessita’
di una vita che
scorre sempre più superficiale,
vacua,
inutile,
senza
valori.
Voi che siete
forti nei valori sempre eterni,
vogliate,
assieme a me,
alzare gli
occhi al cielo
e respirare il
soave profumo che viene
dai campi elisi
ove tutti
gioiscono senza dolori,
belli, forti ed
integri.
Grazie per le
vostre lagrime
che
congiunte alle mie
hanno
sollevato
l’aura e lo
spirito della mia cara mamma,
vocabolo pieno
del vocabolario del mondo
che riempie lo
spirito
e lo rasserena.
Mamma or gioca
con nonno Michele
nonna Marta,
chiamati sempre
con voce
flebile nell’ora del grande trapasso.
Mamma sta con
la madre delle madri
che ha tanto
sofferto
nelle diciotto
ore
di passione del
dolce suo figlio
che con forza e
volontà celestiali
Ha salvato il
mondo.
Là, stesa nella
bara con il volto spento,
cereo ma sereno
dormiva conscia
di aver avuto il sollievo
e il conforto
dei figli, dei nipoti tanto amati,
dei
parenti tutti
e del marito
che senza senno la guardava,
sospirando quei
sessantacinque anni
passati
insieme.
Sul petto
scarno ed emaciato,
un rosario,
vetusto e consunto dalle tante preghiere
che ella usava
recitare nelle ore
serotine.
Oh! Dio
che hai tanto
sofferto,
che hai tanta
misericordia,
tanta
tenererezza
tanta dolcezza,
che dalla croce
hai chiesto al padre tuo
il gran perdono
per gli uomini,
tienila
con te,
giocaci,
trastullala:
ha tanto
sofferto
per tutta la vita ha
lavorato
:
guardi le sue
callose mani.
Oh mamma…
quanto mi
manchi!
Reodolfo Antonio
Mongillo
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