Spettabile Redazione,
in
relazione alla vicenda relativa
all’autorizzazione, attesa da quattro anni, di
un impianto di produzione di energia elettrica
da fonti rinnovabili (centrale a biomasse) a San
Salvatore Telesino (BN), presentata dalla
scrivente società interamente partecipata dalla
Provincia di Bergamo, attraverso la propria
controllata Vocem, si trasmette in allegato un
Comunicato Stampa, con cortese preghiera di
pubblicazione.
L’occasione è gradita per porgere
Distinti saluti
Ing. Mauro Ardizzone - Direttore Generale
A.B.M. - Azienda
Bergamasca Multiservizi S.p.A.
Società a Socio unico soggetta a direzione e
controllo della Provincia di Bergamo
Comunicato Stampa
A.B.M.
COMUNICATO STAMPA
Bergamo, 7 luglio 2009.
Vocem – centrale alimentata a biomasse per la
produzione di energia da realizzarsi nel Comune
di San Salvatore Telesino (BN).
In
vista della Conferenza di Servizi decisoria,
convocata per il 23 luglio 2009 a ben quattro
anni dalla presentazione della domanda di
autorizzazione, la società proponente giudica
importante fare chiarezza riguardo le
incomprensioni che sono circolate sul
procedimento autorizzativo e sul progetto
presentato.
Nel luglio 2005 la società Vocem, controllata
dalla A.B.M. Azienda Bergamasca Multiservizi
S.p.a. -società interamente partecipata dalla
Provincia di Bergamo -ha presentato la richiesta
di autorizzazione per un impianto di produzione
di energia elettrica da fonte rinnovabile
(biomassa).
L’iniziativa parte da un programma di
cooperazione allo sviluppo dell’imprenditoria
locale ed alla produzione di energia da fonti
rinnovabili concordato tra le due Province di
Bergamo e Benevento, mediante la stipula di due
protocolli di intesa negli anni 2005 e 2006.
L’investimento della Provincia di Bergamo –
attraverso la propria società controllata Vocem
- è pari a circa 56 milioni di euro, di cui 12
finanziati con fondi comunitari. L’impianto non
ha mai chiesto e né mai lo farà,
l’autorizzazione a incenerire rifiuti urbani o
CDR (Combustibile da Rifiuti); la Centrale
valorizzerà energeticamente solo legno, prodotti
vegetali, carta e cartone.
Una parte di tale alimentazione (ca. il 50%)
potrà derivare dalla coltivazione e manutenzione
dei boschi, mentre il restante dai cicli
produttivi di trasformazione dei prodotti
dell’agricoltura o dalla selezione degli
imballaggi di legno, carta e cartone.
È
ormai noto ed assodato che la valorizzazione
energetica delle biomasse, consenta notevoli
benefici di tipo ambientale e socio economico
sia a livello locale e territoriale che
planetario. L’uso energetico delle biomasse
vegetali, infatti, è considerato uno dei più
efficienti sistemi per ridurre le emissioni di
gas serra (come previsto dagli accordi di Kyoto
del 1998), in quanto la CO2 emessa durante la
produzione di energia dalle biomasse è pari a
quella assorbita durante la crescita delle
piante (è noto invece, che i combustibili
fossili utilizzati emettono CO2 che si accumula
nell’ambiente).
Un
altro importante contributo allo sviluppo
sostenibile può derivare da un incremento
dell’uso del legno e derivati, in sostituzione
di altri materiali il cui impiego risulti più
“costoso” sia energeticamente che ambientalmente,
sfruttandone il ruolo di “sequestratore” di CO2
e la sua versatilità come materia prima; il
tutto in un contesto di salvaguardia e
miglioramento del sistema forestale. In
conseguenza, la presenza della centrale nel
territorio in parte stimolerà un’economia locale
di gestione e manutenzione boschiva, ed in parte
eviterà l’invio dei prodotti vegetali di scarto
(non pericolosi) nelle discariche locali con
conseguente e significativa emissione di metano.
Le
più ampie garanzie tecnologiche e di processo
sono state previste per assicurare la massima
sicurezza d’esercizio ed escludere ogni
possibilità di inquinamento del territorio.
Tutti i valori di emissione sono inferiori al
minimo stabilito dalla norma e le ricadute sono
trascurabili, al punto che non si può
tecnicamente sostenere che l’impianto inquini
l’ambiente.
Comunque, la società si impegna a stabilire le
seguenti ulteriori garanzie:
1.
Subito dopo l’autorizzazione: Stipula di una
“Carta della Qualità Ambientale” ‐ un vero e
proprio Contratto con il territorio e le
amministrazioni ‐ per: Istituire un Comitato
di Controllo, Formare un corpo di “sentinelle
civiche” formato da rappresentanti dei cittadini
della Valle Telesina, Individuare “indicatori
di vigilanza” tramite i quali verificare le fasi
di: o Progettazione esecutiva, o Appalto, o
Avvio lavori e cantiere, o Messa in marcia
e funzionamento, o Dismissione.
2.
Prima dell’avvio del cantiere: Stipulare una
Convenzione con le amministrazioni con i
seguenti contenuti minimi:
Messa a disposizione dei dati di monitoraggio in
diretta e continuo su internet ed in luoghi
pubblici,
Definizione dei monitoraggi volontari (es.
biomonitoraggio, controlli terzi da parte di
società incaricate dal Comune, etc.),
Diritti di ispezione,
Opere pubbliche finanziate dalla ditta,
Vantaggi per i cittadini, tra cui almeno: o
Sconto del 20 % sulla bolletta elettrica per le
famiglie, o Sconti sul calore e le acque
depurate per le imprese, o Tariffe di vantaggio
(+20%) per la fornitura di biomasse dalle
imprese del territorio; o Sostegno per la
microimpresa nel settore delle biomasse
(finanziamento di Studi di Fattibilità e
istituzione di un Fondo di Rotazione per
l’accesso al credito bancario).
La
realizzazione del progetto comporterà i seguenti
vantaggi economici per il territorio e lo
sviluppo:
Investimento di ca. 56 milioni di € dando
priorità alle imprese del territorio; Posti
di lavoro per i cittadini del territorio: o
Assunzione diretta di ca. 40 lavoratori con
procedure di evidenza pubblica; o Sviluppo di un
indotto per la raccolta, la selezione e il
conferimento delle biomasse alla centrale, di
almeno altrettanti posti di lavoro;
Acquisto di servizi di manutenzione e consulenza
per almeno 2 milioni di euro all’anno, anche in
questo caso garantendo priorità alle imprese,
agli artigiani ed ai professionisti locali;
Approvvigionamento di biomasse vergini in rapida
rotazione a filiera corta (stimabile in ca.
110.000 quintali/anno di legno e 440.000
quintali/anno di sfollo e residui forestali) che
comporterà una spesa media da parte della
società di 2.000.000,00 € (la società garantirà
ai produttori della Valle Telesina un
sovrapprezzo, per la biomassa conferita, pari al
20% rispetto alla media di mercato). In
definitiva la società spenderà sul territorio
almeno 5.500.000,00 di Euro all’anno per venti
anni (complessivamente 110.000.000,00 €) e
giocherà un ruolo di primaria importanza per il
rilancio e lo sviluppo dell’economia della Valle
Telesina, basata sullo sviluppo delle agro
energie, tutto ciò senza alcun danno per
l’economia agraria del territorio.
Vogliate gradire i nostri più distinti saluti.
Vocem S.r.l.
Il
Consigliere di Amministrazione
Ing. Mauro Ardizzone |