In merito alle
domande rivolte alla mia persona, in data 7
aprile 2009, dal signor Francesco Pascale, di
“Cittadini in movimento” si fanno seguito le
risposte.
Domande che
vorremmo fare a Giuseppe Creta
Se ci fosse data
l'opportunità di un confronto con Giuseppe
Creta, prossimo candidato o presunto tale alle
comunali di S.Salvatore T., nonché ex sindaco,
gli porgeremmo le seguenti domande o
considerazioni, stimolate dalla sua “intervista”
(intervista?) apparsa di recente sul quotidiano
“Il Sannio”:
A) - Cosa spinge
ancora a ricandidarsi chi, a suo dire, si è
fatto ingannare da un suo assessore o dalla
Vo.Cem. nella vicenda dell'inceneritore?
Delle due l'una:
o sapeva e ha taciuto, ed in questo caso è
superfluo fare commenti, o non sapeva, e quindi
c'è da chiedersi come si possa rimettere nelle
sue mani qualunque ruolo di responsabilità
pubblica. –
RISPOSTA:
Al di là delle opinioni sulla mia
persona, che restano considerazioni solo vostre,
non penso che, nel mandato che ho assolto e con
le difficoltà in fieri incontrate, sia venuto
meno il senso di responsabilità verso la
cittadinanza.
Il sottoscritto, al contrario di
quello che affermate voi novelli (ma neanche
tanto) “personaggi… in cerca… d’autore”, ha
difeso il paese, soprattutto dal punto di vista
ambientale, contrastando nelle sedi
competenti, anche nel ruolo di
Consigliere Provinciale, a volte supportato solo
dalle proprie forze, la costruzione del
termovalorizzatore sul nostro territorio.
All’inizio della vicenda esso nasceva, come
ricordato in più occasioni, su proposta del
delegato in materia, come un impianto
industriale di produzione di energia con
alimentazione a biomassa vergine, rientrante tra
le fonti rinnovabili di energia pulita, e fu
interpretato come un’opera utile da tutta la
maggioranza consiliare e pure dalla minoranza
dell’epoca. Nessuno, infatti, è sceso in piazza
per protestare o per avversare l’opera. Sulle
evoluzioni della vicenda rimando gli inquisitori
di turno, circa la mia e le altrui posizioni
assunte nei confronti dell’opera, ad una mia
dichiarazione apparsa sul quotidiano “Il Sannio”
del 29 giugno 2007, ad un articolo, non mio,
apparso su “VIVITELESE” l’8 gennaio 2007, dal
titolo “S. Salvatore, proposta di produzione
energia - UNA CENTRALE DI PRODUZIONE DI ENERGIA
ELETTRICA VERDE CON UTILIZZO DI BIOMASSE A SAN
SALVATORE TELESINO” e ai tanti documenti di
diniego resi dal sottoscritto sin dal febbraio
2006, a tutti gli atti successivi comunali,
provinciali, regionali e della Conferenza di
servizio, la cui documentazione completa è di
certo in possesso del movimento e del comitato
di cui essi fanno parte, che invito a leggere
per il giusto verso e con obiettività.
E’ proprio vero che “Nemo
profeta in patria est”. Tutti i Sindaci
dei Comuni della Valle, la Provincia, i comitati
civici di Telese, Amorosi, Puglianello,
Faicchio, Cerreto, Castelvanere, ed altri, hanno
collaborato, riconosciuto, apprezzato e
condiviso l’operato del sottoscritto contro il
Termovalorizzatore, tranne quelli di San
Salvatore. Oltre ciò, anche in parziale risposta
alla domanda successiva, tutte le azioni
intraprese, gli incarichi ad avvocati di rango
nazionale per pareri, supporto e quant’altro
necessario, sono stati sempre autorizzati da
atti collegiali di Giunta e/o di Consiglio e
hanno prodotto effetti positivi nel contrastare
l’impianto di incenerimento, sia con
suggerimento di percorsi che nell’individuazione
di macroscopici errori procedurali, efficaci nel
contrastare il cammino e/ impedire l’esito
positivo di una eventuale autorizzazione
regionale finale.
B)
Nell'intervista parla di trasparenza e
confronto: proprio nella vicenda inceneritore il
confronto l'ha concesso molto in ritardo, ed una
tantum, con un solo consiglio comunale aperto,
respingendo o ignorando ogni richiesta fatta dai
cittadini per avere aggiornamenti e notizie
sulle iniziative da prendere insieme, o sulle
iniziative prese (vedi vicenda dell'avvocato
designato senza alcun risultato noto, ma con un
onorario in più da corrispondere). Avrebbe
potuto rifarsi con la vicenda del bilancio, ma
ancora ad oggi, lui e il resto del consiglio
comunale non ci hanno reso conto dell'entità del
deficit, né delle voci che più hanno pesato a
determinarlo. Purtroppo ce ne accorgeremo,
inesorabilmente, solo con le bollette.
RISPOSTA:
Al contrario di quanto si è
voluto e si vuole continuare a far credere, da
parte delle fazioni avverse e dai novelli
“personaggi in cerca….di autore”, non ci sono
mai stati, non ci sono, né ci saranno, in
seguito, per colpa dell’ex Sindaco “DEBITI
FUORI BILANCIO” da “RISANARE”,
e se ce ne saranno o ce ne sono stati in
seguito, bisognerà accertarne le cause che li
hanno prodotti e di chi le responsabilità di
gestione. Tantomeno sono stati causati
“BUCHI DI BILANCIO”, oppure fatti usi
impropri o contro legge di “FONDI DELLA
LEGGE 219/81”. Per ogni azione
amministrativa e per destinare i fondi del
terremoto, in particolare, ad altre opere
pubbliche o per fronteggiare “ALTRE VOCI
DI SPESE COMUNALI” la legge prevede
l’adozione di delibere di Giunta o di Consiglio
comunale. A riguardo non è stata adottata alcuna
delibera, né è stato DICHIARATO alcun
“DISSESTO FINANZIARIO” dal disciolto
Consiglio Comunale, né dai successivi Commissari
Prefettizi.
Se così fosse stato, il primo
Commissario Prefettizio, non avrebbe mai:
-
approvato
gli EQUILIBRI del BILANCIO 2008 (nella
delibera è dichiarato, infatti, di aver
accertato che non c’erano debiti fuori
bilancio);
-
Deliberato contributi a tanti
bisognosi, tantomeno avrebbe sostenuto le
spese per le manifestazioni Natalizie e per
inaugurare l’Abbazia, lasciata poi
nell’abbandono più totale.
-
Sostenuto le spese per alcuni
contenziosi dinanzi al TAR CAMPANIA, il cui
costo si aggira intorno ai 15.000,00 euro (e
poi Bove e Vaccarella avevano dichiarato con
manifesti murali che solo al Sindaco piaceva
litigare, bah!);
-
Autorizzato, a chiusura di
esercizio, tante altre spese.
Dal punto di vista finanziario
sono state adottate, in verità come in tutti i
Comuni d’Italia o quasi, solo cautelative
delibere di anticipazioni o di utilizzi di
cassa, in caso di eventuali carenze di liquidità
nel corso degli esercizi finanziari di
riferimento, come disciplinato e disposto dagli
artt. 195 e 222 del D.Lgs. 267/2000. La
Giunta, per il 2008 ha adottato a
riguardo la delibera n. 142, del 13/12/2007,
votata all’unanimità, e il Commissario
Prefettizio, per il 2009,
ha adottato l’atto n. 25, del 30 dicembre
2008. La delibera commissariale propone di
utilizzare in termini di cassa quegli stessi
fondi a destinazione vincolata, come i fondi del
terremoto, che il 2 dicembre 2008 con
delibera n. 14, riguardante alcune somme
residuali di detti fondi, provenienti da oltre
sei annualità (fatti passare dai politicanti
locali per debiti da dissesto), lo stesso
Commissario ne aveva imposto il deposito.
Paradossalmente, considerato
anche che tutti gli utilizzi di cassa nella
storia del Comune non hanno mai superato i
limiti (3/12 dei primi tre titoli delle Entrate)
e sono stati sempre suffragati dai dovuti atti
deliberativi, come previsto e disciplinato dalla
legge, si potrebbe verificare che oggi si
depositi sul fondo predestinato, domani o
addirittura nella medesima giornata si preleva
dallo stesso fondo!
C’è poi da dire, a vecchi e
novelli politici, che le problematiche trattate
sono interpretate nel giusto verso solo da chi
ha dimestichezza e competenza specifica in campo
amministrativo e contabile, chi invece, anche se
preparati dottori, dotti professori o illustri
ingegneri, non mastica a dovere la materia,
rischia di prendere… fischi per fiaschi, come in
questi ultimi tempi, che li porta a lasciarsi
andare ad accuse, a denigrazioni, e a continuare
in modo ostinato a dire “NO” a prescindere.
Senza aver proposto o a proporre tutt’oggi nulla
in alternativa a tutte le azioni
politico-amministrative che, durante il mio
mandato, hanno portato in ogni caso, ad una
crescita e ad uno sviluppo evidente del paese,
peraltro sotto gli occhi di tutti e apprezzato
da tutto il circondario.
C) - Come si pone
nei confronti della promessa fatta a suo tempo
di ridurre le tasse sui rifiuti grazie alla
raccolta differenziata porta a porta? In realtà
abbiamo ricevuto, da poco, una bolletta che è
aumentata del 50%. In un normale confronto
trasparente e democratico, sarebbero state
condotte delle analisi per capire l'origine di
questo aumento, e si sarebbero attuate le azioni
correttive necessarie a rimuovere gli ostacoli
che ci rendono diversi da altri comuni dove il
“porta a porta” significa risparmio sulle tasse,
occupazione e ciclo virtuoso della “risorsa”
rifiuto.
RISPOSTA:
Visto che non si conosce la
normativa in materia, si ricorda che l’art. 7,
comma 1, del D.Lgs. n. 61 dell’11.5.2007, ha
obbligato tutti i Comuni della Regione Campania
alla copertura totale dei costi di gestione dei
Rifiuti Solidi Urbani, determinando forti
aumenti nella contribuzione da parte dei
cittadini di questi Comuni, sia essi di piccole
o grandi dimensioni.
Nel nostro Comune, proprio per
mantenere fede agli impegni assunti, la TARSU
è stata contenuta, per l’anno 2008,
nei limiti dell’85% della spesa sostenuta
per la raccolta, per lo sversamento in siti
obbligati e per il dovuto al Commissariato
straordinario ai Rifiuti, giustificando il
limite con l’utilizzo di quel 15%,
percentuale prevista dalla legge, quale abbuono
per chi avrebbe attuato la Raccolta
differenziata e raggiunto certi risultati,
atteso che su tutto il territorio di San
Salvatore Telesino, era stata attuata quella
integrata col sistema porta a porta sin dal
2006. L’aumento della bolletta, in tali termini,
è stato deliberato, con Atto n. 57 in data
08/05/2008, all’unanimità dagli Organi in carica
(Giunta) prima dello scioglimento del Consiglio
Comunale, designati a dare coatta applicazione
alla succitata normativa, evitando il
Commissariamento ad acta.
In seguito, la TARSU, ahimé, è
stata aumentata al 100% dei costi che si
sosterranno, nel 2009. Questa è la verità.
Altro, è sciacallaggio politico!
Per contrastare gli assurdi
aumenti, sempre per continuare a mantenere fede
agli impegni assunti con gli elettori, avrei
attuato, se in carica, entro il 2008 per averne
efficacia da gennaio 2009, un Nuovo
Regolamento Comunale sui Rifiuti, che
avrebbe previsto una nuova tassa, che poteva
essere chiamata “T. R. P. - Tariffa Rifiuti
Prodotti”, che avrebbe dato equità al
sistema facendo pagare il giusto costo agli
utenti secondo la capacità di produzione di
spazzatura, ovvero secondo l’effettiva
produzione familiare di rifiuti e, se
possibile, anche in rapporto alla capacità
contributiva di ognuno. Un Regolamento che
prevedesse anche un nuovo piano di raccolta
differenziata integrata dei rifiuti che, con la
collaborazione di tutti, amministratori e
cittadini e che, legge permettendo, avrebbe
potuto prevedere un servizio autonomo e in
economia mirato a migliorare il servizio quanto
a ridurre i costi, in modo da applicare da un
lato la nuova tariffa con bassi parametri e
dall’altra creare lavoro per la mano d’opera
locale.
D) - Come può
parlare di tutela del territorio una persona la
cui sensibilità su questo tema si è dimostrata
con il ruolo avuto nel disseminare capannoni
cosiddetti industriali in ogni angolo del nostro
comune, senza alcuna logica infrastrutturale e
senza alcun risultato occupazionale? Non c'è
stato, da parte sua, mai alcuna iniziativa o
impegno pubblico tesi a scongiurare sia
ulteriori scempi (vedi deposito di copertoni e
la cava di Pugliano) sia il degrado nei nostri
confini comunali.
RISPOSTA:
I cosiddetti capannoni
industriali, “disseminati qua e là”, non
sono stati costruiti per volontà del Sindaco
Creta o dell’Amministrazione Creta, ma sono
frutto di una norma del P.R.G. votata negli anni
’80, che la Commissione edilizia comunale,
composta di soli tecnici, mai avrebbe potuto
ignorare. Gli ingegneri, gli architetti e i
tecnici in genere sanno che, se le norme di
attuazione del P.R.G. non contengono
prescrizioni impeditivi, i capannoni si
costruiscono secondo quanto da esse previsto per
cubatura e mq., a prescindere dalle attività, le
cui licenze di autorizzazione all’esercizio,
dopo la dichiarazione di agibilità della
struttura effettuata con il concorso delle
autorità sanitarie, vengono rilasciate dal
Comune se competente o da altre autorità
sovracomunali.
Le attività a cui si fa
riferimento non sono attività soggette ad
autorizzazioni rilasciate dal Sindaco del
Comune, ma dagli Enti sovracomunali competenti.
Il Sindaco, come si sa, non ha poteri per
impedire compra-vendite tra privati di terreni
e/o di attività annesse e connesse. Per quelle
attività ritenute a rischio inquinamento, sono
state sempre avviate le dovute segnalazioni agli
organi di vigilanza e di controllo. Per alcune
di esse sono scattate, in collaborazione con gli
organi regionali preposti, ordinanze sindacali
in merito, che in alcuni casi hanno fatto
scattare anche sequestri di aree a rischio da
parte delle autorità competenti. A tutt’oggi,
però, gli organi competenti non sono riusciti ad
impedirne, ma solo rallentarne, l’attività.
Lo scioglimento del consiglio
comunale non ha consentito di seguire in maniera
diretta l’esito delle segnalazioni dei cittadini
di c/da Pugliano pervenute qualche giorno prima,
subito assegnate agli uffici comunali di
competenza per i provvedimenti di pertinenza e
le dovute segnalazioni agli organi di controllo
a ciò deputati. A seguito delle richiamate
segnalazioni, in questi giorni si sono
registrati gli ottimi risultati sperati.
Ritornando ai capannoni
cosiddetti industriali, mi preme ricordare a
qualche ingegnere, oggi inquisitore di turno sul
Web, che, benché ne fosse a conoscenza, per
averlo appreso in anteprima dal suo “amico”
assessore competente al ramo dell’epoca col
quale aveva affrontato e discusso la
problematica, il Consiglio Comunale, nella
seduta del 29 dicembre
2004, con atto n. 36,
ha deliberato la delimitazione territoriale di
applicabilità del famigerato art. 28, comma 6
delle Norme di attuazione del P.R.G. vigente,
solo nella zona E1 n, zona a confine con la
Fondo Valle Isclero - Caianello - Telese – S.P.
per Amorosi - in località San Mennitto –
Carpine- Selva di sotto, che prima era
applicabile su tutto il territorio del paese e
che sarà definitivamente debellato dal nuovo
P.U.C. Si rileggesse gli atti, e/o s’informasse
su quelli di cui non ha preso visione, prima di
…accusare!
I risultati occupazionali? Al di
là di eventuali investimenti non andati a buon
fine, i risultati ci sono stati per chi ha
voglia di lavorare, per chi è disponibile ad
inserirsi nelle logiche aziendali e ha le
qualifiche richieste. Per tutti non ci può
essere la sognata scrivania e nessuno può
immaginare di avere la paga senza prestare il
lavoro richiesto! Per favore finiamola, una
volta e per tutte, di fare demagogia!
E’ opportuno e necessario
puntualizzare che, il nuovo Piano Regolatore (PUC),
strumento indispensabile per la crescita e lo
sviluppo futuro di San Salvatore, dopo aver
reperito con tenacia i fondi necessari ed
avviata la procedura, deve essere elaborato ed
approvato in termini brevissimi. Ci credano o no
gli inquisitori di turno, il nuovo P.R.G., per
quanto mi riguarda e come ho affermato anche
nella mia relazione letta nella prima delle
tante riunioni previste dal calendario dei
lavori, tenuta il 19 febbraio 2008 nella sala
conferenze dell’ex Municipio con la
cittadinanza, deve avere come base la difesa e
la tutela del territorio con norme che
bandiscono un’edilizia indiscriminata e
disordinata attraverso un percorso di
elaborazione con metodi partecipativi, e non
tracciato esclusivamente dal cosiddetto “Ufficio
di Piano”, come proposto negli ultimi tempi,
chissà per quale fine, da qualche neonato gruppo
politico locale.
Occorre confrontarsi, sì
confrontarsi, con la gente e con i comuni
confinanti, perché bisogna fare sistema per
creare un reale sviluppo sociale, culturale ed
economico del nostro territorio. In via
prioritaria bisogna promuovere il centro
storico, anche con forme d’incentivazione, che è
in via di totale desertificazione.
Norme, queste, che potrebbero
anche essere la base, se non l’opportuno vincolo
al cosiddetto “Piano Casa”, in corso di
attuazione da parte del Governo.
Un Piano chiaro ed
inequivocabile, che contenga una norma che vieti
una volta e per tutte l’installazione, su tutto
il territorio comunale, di ogni tipo di impianto
di incenerimento, di discariche e impianti che
possano presentare il rischio anche minimo di
inquinamento. Rispondendo così con una politica
che promuova forme di produzione d’energia
rinnovabile ma pulita, come ad esempio l’uso di
impianti fotovoltaici.
E) Con queste
premesse, quali garanzie di coerenza, competenza
ed affidabilità può dare la sua ennesima
candidatura?
A questo punto,
faccia spazio a persone nuove, sebbene
inesperte, ma che vogliano conquistarsi in modo
fattivo, partecipato e trasparente, credibilità
e capacità di tutela dell’interesse collettivo.
Piuttosto che
lasciare la leadership, auspichiamo che lasci e
basta.
RISPOSTA:
Non ho mai dato importanza a chi
punta il dito indice e nasconde la mano, in
particolare a quelli che tentano di acquisire
visibilità, non certo proponendosi bensì
ponendosi contro tutto e tutti.
Il confronto politico, invero, si
fa sul campo di gioco, che in questo momento è
quello elettorale, si fa su proposte
programmatiche finalizzate ad amministrare il
paese da parte di chi vuole proporsi per
amministrare il paese, sia nella piena
correttezza reciproca tra i proponenti
contendenti, che nei confronti del popolo. Si fa
senza mascherarsi dietro ipotesi deviate o
dietro la vendita di cose non vere su fatti di
cui non si conoscono i contenuti. E’ questo il
tempo e il luogo del confronto con il popolo per
ottenerne consenso, non quello del “tiro al
piccione”, scelto dai tanti e i vari personaggi
“in cerca d’autore”.
A queste mere e gratuite
considerazioni non mi sento in dovere di dare
alcuna risposta, ma delle precisazioni vanno
fatte, perché non sia dato adito alle deviate
argomentazioni di chi si nasconde solo dietro
pagine web e/o il dito indice, senza mai
misurarsi e porsi in discussione con proprie
proposte!
Il ruolo poi, che dovrei occupare
in futuro, non può deciderlo per me uno
qualsiasi che, una mattina di primavera
offuscata da tanti accadimenti, si alza e con
argomentazioni delle quali dimostra, con
chiarezza ed evidenza, di non averne cognizione
giuridica, né tantomeno di conoscerne i
contenuti, chiede a me, e solo a me, che sino ad
oggi con onestà e pazienza sono stato al
servizio del popolo che mi ha dato consenso dal
1975, di lasciare spazio ad altri.
Siamo in un Paese ufficialmente
democratico e io, liberamente, decido se
proporre o meno la mia candidatura, il giudizio,
per fortuna, spetterà soltanto al popolo.
In merito alle “Persone nuove,
seppur inesperte”, che si proponessero
pubblicamente, e chiedessero al popolo, non a
me, l’agognato spazio, ne ottenessero il
consenso dopo aver esposto in modo chiaro i
propri programmi, alternativi ai vecchi o ai
nuovi, con i quali intendono amministrare la
cosa pubblica. Dimostrandone l’effettiva
fattibilità e con quali risorse li attuerebbero
nel rispetto delle leggi dello Stato, anche in
termini di tributi e di pareggio di Bilancio.
Fino ad ora si preferisce puntare il dito indice
e basta! Non tutti hanno la competenza dovuta
per misurarsi in questa materia, perciò non ci
si può aspettare altro. Ecco perché da più parti
sono state poste certe domande, sono state
avanzate devianti supposizioni, sono state
azzardate e fatte fantomatiche accuse.
Oltre ciò aggiungo che a
prescindere dal ruolo che svolgerò, dentro o
fuori l’amministrazione, la mia attività sarà
svolta sempre come una missione da compiere al
servizio del popolo, e mi batterò per la
continuità e il recupero degli interventi
previsti dal programma elettorale votato dagli
elettori nel maggio 2007, molti dei quali già
finanziati, altri in corso di perfezionamento.
Interventi che, riguardano opere pubbliche che
vanno dalle scuole allo sport, dalle
infrastrutture industriali a quelle rurali, da
quelle necessarie per lo sviluppo turistico ai
servizi sociali, all'incentivazione del turismo
e delle attività culturali, con progetti che
dovranno avvalersi dell’interazione sinergica
tra le associazioni socio-culturali presenti sul
territorio, i comitati, i movimenti e quanti
hanno la volontà di concorrere allo sviluppo del
nostro territorio e soprattutto tra la Pro –
Loco e le cooperative esperte in lavori in
archeologia presenti sul territorio.
Dalla cura del verde e
dell'arredo urbano, alla tutela e sviluppo del
Commercio, dell’artigianato, dell’industria e
dell’agricoltura e alla tutela delle fasce
deboli della popolazione che, in questa fase,
risente maggiormente della crisi sociale.
Per quanto attiene la coerenza,
la competenza e l’affidabilità, colgo
l’occasione e mi permetto di ricordare poi, un
po’ a tutti, in primis agli inquisitori di
turno, che, durante la mia gestione, non mi sono
mai sottratto, insieme agli assessori e
consiglieri comunali che hanno avuto l’orgoglio
di seguirmi rispettando la volontà popolare, ai
doveri istituzionali, assumendomi tutte le
responsabilità che questi potevano comportare. A
differenza di quanti alle prime difficoltà
sorte, alla pari per tutti i Comuni d’Italia,
hanno preferito darsela a gambe, dimettendosi e
declinando quelle responsabilità pur loro
affidate dagli elettori, dimostrando di aver
puntato solo al personale tornaconto elettorale.
Ho dovuto amministrare in un
periodo che ha visto una innegabile crescita di
una crisi nazionale e mondiale, che sul piano
locale si è fatta sentire sia per la graduale
riduzione, dal 2000 in poi, delle risorse
assegnate al Comune da parte dello Stato per
trasferimenti correnti e da altri Enti
sovracomunali, sia per i lunghi ritardi nella
materiale erogazione di detti trasferimenti,
così come avvenuto nella maggior parte dei
Comuni d’Italia, specialmente di quelli più
piccoli. Sia perché, nell’ultimo triennio, non è
stato assicurato un puntuale incasso dei ruoli
comunali dell’acqua, della Tarsu, delle
contravvenzioni Autovelox, degli accertamenti di
tasse e imposte comunali evase e, dal 2008,
dell’ICI prima casa.
In verità, durante i miei
mandati, ho affrontato e superato le tante
difficoltà incontrate, tra queste, anche il
giudizio della Corte dei Conti su una delibera
di Giunta adottata in mia assenza dall’allora
Vicesindaco Pasquale Izzo, riguardante la
transazione per quel famoso appezzamento di 750
mq. di terreno all’Acquafetente, tanto avversata
e poi denunciata alla Suprema Corte dal suo
attuale alleato Emilio Bove, unitamente a Lucia
Vaccarella e all’ex consigliere Leucio Pacelli,
anch’essi attuali alleati.
Il sottoscritto ha in ogni modo
portato a termine le opere pubbliche ereditate
incompiute, come la Casa di Riposo per
Anziani, oggi in esercizio; il Parco del
Grassano, affidato da due anni in gestione;
l’Abbazia inaugurata a dicembre scorso, come
tutti sanno, dal Commissario Prefettizio
dimissionario, che poi è stata lasciata
incustodita e chiusa,
nonché risanate opere come la
pavimentazione di Piazza nazionale, Via Chiesa e
dintorni, ecc., ecc.
Nei giorni che si consumava
l’azione di scioglimento del Consiglio Comunale
poi, si era nell’attesa dell’esecuzione degli
ultimi lavori, terminati nel mese di novembre
2008, necessari per poter finalmente iniziare le
procedure d’utilizzo del Mercato coperto, ultima
di quelle opere ereditate incompiute.
Il sottoscritto ha dato impulso
al Commercio dotando il Comune di un Piano
Commerciale, che ha dato frutti sul piano
occupazionale e impulso all’economia locale. Ha
ultimato infrastrutture avviate e ne ha create
nuove come Via Roma, il rifacimento di Corso
Garibaldi di recente appaltato, la vecchia
Fontana, il Monumento ai Caduti, Piazzetta San
Manno e strade adiacenti, Piazza Plebiscito,
Vicoli con accessi da Via Roma e Corso
Garibaldi, Piazzale di sosta, accesso, loculi e
Chiesetta del Cimitero, ecc. ecc..
Sono in corso i lavori di
completamento di impianti sportivi come il
vecchio e nuovo campo di calcio, la palestra
comunale ed è in via di ultimazione uno
splendido impianto polivalente (tennis,
pallavolo, basket, ecc.) a ridosso del vecchio
campo sportivo, in località selva.
Ha dato impulso ai servizi
facendo aprire la sede del 118 nel centro del
Paese. Ha lavorato per la messa
in sicurezza degli Edifici scolastici, ha
collaborato con il Dirigente scolastico in modo
fattivo e continuativo con fondi e strutture per
il raggiungimento di uno stato di eccellenza
dell’Istituto comprensivo locale, che nessuno
può contestare. Si è impegnato, unitamente agli
alunni e i docenti dell’Istituto Industriale,
cedendo, come suggerito dalla legge, finanche
alla Provincia di Benevento lo stabile
scolastico riattato, a fianco la Scuola Media,
affinché essa, quale Ente competente per legge,
portasse a termine i necessari lavori
d’ordinaria amministrazione, come la messa a
punto dell’impianto elettrico e di
riscaldamento, consentendo così il rientro
dell’Istituto Industriale nella sua vecchia
sede, riportando gli alunni e i docenti in una
scuola dignitosa e ponendo l’Istituto in
condizione di crescere e svilupparsi. Stiamo
ancora aspettando! Il vuoto amministrativo
creato, anche qui, ha fatto la sua parte!
Ha realizzato nuovi tratti idrici
e fognari nelle zone che necessitavano, ha
realizzato lavori ed opere nelle contrade, nelle
zone rurali e nella zona industriale, mentre
altre sono state avviate e sono in corso di
definizione alla Regione Campania.
E’ stato vicino ai bisognosi e
alle fasce più deboli come gli anziani, i
bambini e i diversamente abili, sia con forme
d’assistenza, anche domiciliare, sia con
attività di carattere sociale, sfruttando
annualmente fondi regionali specifici come nel
caso delle gite annuali organizzate a favore di
oltre duecento anziani in età di pensione e le
cure termali.
Oggi nessuno più ricorda, vede o
sa niente! Molti amministratori, oggi su altre
sponde, hanno pure dimenticato gli anziani,
criticando le azioni sociali intraprese in loro
favore. Hanno dimenticato tutto, anche di aver
deliberato le spese per queste nobili azioni e
di aver partecipato anch’essi alle gite sociali
organizzate per loro.
Dopo le dovute precisazioni sopra
riportate, di seguito qualche altra proposta da
attuare subito, presa dalle tante portate nei
punti programmatici da me ipotizzati e che avrei
attuato per darne efficacia già dal 2009 se in
carica, per far fronte anche alle ristrettezze
economiche cui il Comune è stato sottoposto
annualmente e maggiormente in questo periodo di
crisi finanziaria globale.
Risultati positivi, ad esempio,
si potrebbero ottenere adottando entro l’anno
2009, con efficacia già dal gennaio 2010, un
nuovo Regolamento per il consumo dell’acqua
potabile che preveda, da un lato l’aumento della
quota minima da assicurare a tutti, essendo
l’acqua un bene indispensabile e un diritto di
ogni essere vivente, e dall’altra il pagamento
della tariffa secondo l’effettivo consumo
ripartito per fasce di utilizzo, con particolare
attenzione alle famiglie numerose e quelle
appartenenti alle categorie più deboli
associando, al tempo stesso, severità nei
controlli degli abusi e degli sprechi. Per
ridurre i costi di esercizio e, di conseguenza,
giungere ad una riduzione delle tariffe a carico
dell’utenza in generale.
Per finire aggiungo come
perseguirei gli obiettivi tracciati. Gli
obiettivi programmatici si raggiungono con
un’amministrazione corale e che duri nel tempo,
che al contrario di quelli che sanno solo fare
proclami e lanciare strali contro tutti e tutto,
si metta a lavorare condividendo le proprie
azioni politiche e amministrative con la
comunità di San Salvatore. Un’amministrazione
che garantisca non gli interessi privati, bensì
esclusivamente gli interessi collettivi, al di
là dei ruoli e delle posizioni occupate, che
abbia a disposizione una macchina amministrativa
efficiente ed efficace. In base all’esperienza
vissuta, e rispetto agli avvenimenti successivi,
credo sia indispensabile ed urgente provvedere
ad una riorganizzazione e ad una
ristrutturazione dell’organico comunale, con
l’obiettivo di offrire servizi comunali
qualificati, più razionali, più efficienti ed
efficaci, più snelli e più vicini al cittadino.
Giungere, dunque, ad una
razionalità dei servizi che, mentre da un lato
elimini gli esuberi, dall’altro mantenga, tuteli
e premi la produttività qualificata, giungendo
anche ad una rapida soluzione delle
problematiche dei lavoratori precari e degli
L.S.U., che prestano, con disciplina, dedizione
e spirito di servizio, il loro lavoro, per lo
più di qualificata manovalanza, di cui il Comune
non può fare a meno.
E’ questa la strada da seguire, a
mio avviso, per costruire un nuovo modello di
amministrazione e una nuova classe dirigente al
servizio esclusivo del popolo, a prescindere
dalle chiacchiere qualunquiste di molti
personaggi a prescindere dal ruolo che io
occuperò.
Cordialmente
Giuseppe Creta, Ex Sindaco di San
Salvatore Telesino
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