13 aprile 2009
S.Salvatore, l'ex sindaco Creta risponde alle domande
Giuseppe Creta

 

 

In merito alle domande rivolte alla mia persona, in data 7 aprile 2009, dal signor Francesco Pascale, di “Cittadini in movimento” si fanno seguito le risposte.

 

Domande che vorremmo fare a Giuseppe Creta

Se ci fosse data l'opportunità di un confronto con Giuseppe Creta, prossimo candidato o presunto tale alle comunali di S.Salvatore T., nonché ex sindaco, gli porgeremmo le seguenti domande o considerazioni, stimolate dalla sua “intervista” (intervista?) apparsa di recente sul quotidiano “Il Sannio”:

 

A) - Cosa spinge ancora a ricandidarsi chi, a suo dire, si è fatto ingannare da un suo assessore o dalla Vo.Cem. nella vicenda dell'inceneritore?

Delle due l'una: o sapeva e ha taciuto, ed in questo caso è superfluo fare commenti, o non sapeva, e quindi c'è da chiedersi come si possa rimettere nelle sue mani qualunque ruolo di responsabilità pubblica. –

 

RISPOSTA:

Al di là delle opinioni sulla mia persona, che restano considerazioni solo vostre, non penso che, nel mandato che ho assolto e con le difficoltà in fieri incontrate, sia venuto meno il senso di responsabilità verso la cittadinanza.

Il sottoscritto, al contrario di quello che affermate voi novelli (ma neanche tanto) “personaggi… in cerca… d’autore”, ha difeso il paese, soprattutto dal punto di vista ambientale, contrastando nelle sedi competenti, anche nel ruolo di Consigliere Provinciale, a volte supportato solo dalle proprie forze, la costruzione del termovalorizzatore sul nostro territorio. All’inizio della vicenda esso nasceva, come ricordato in più occasioni, su proposta del delegato in materia, come un impianto industriale di produzione di energia con alimentazione a biomassa vergine, rientrante tra le fonti rinnovabili di energia pulita, e fu interpretato come un’opera utile da tutta la maggioranza consiliare e pure dalla minoranza dell’epoca. Nessuno, infatti, è sceso in piazza per protestare o per avversare l’opera. Sulle evoluzioni della vicenda rimando gli inquisitori di turno, circa la mia e le altrui posizioni assunte nei confronti dell’opera, ad una mia dichiarazione apparsa sul quotidiano “Il Sannio” del 29 giugno 2007, ad un articolo, non mio, apparso su “VIVITELESE” l’8 gennaio 2007, dal titolo “S. Salvatore, proposta di produzione energia -  UNA CENTRALE DI PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA VERDE CON UTILIZZO DI BIOMASSE A SAN SALVATORE TELESINO” e ai tanti documenti di diniego resi dal sottoscritto sin dal febbraio 2006, a tutti gli atti successivi comunali, provinciali, regionali e della Conferenza di servizio, la cui documentazione completa è di certo in possesso del movimento e del comitato di cui essi fanno parte, che invito a leggere per il giusto verso e con obiettività.

 

E’ proprio vero che “Nemo profeta in patria est”. Tutti i Sindaci dei Comuni della Valle, la Provincia, i comitati civici di Telese, Amorosi, Puglianello, Faicchio, Cerreto, Castelvanere, ed altri, hanno collaborato, riconosciuto, apprezzato e condiviso  l’operato del sottoscritto contro il Termovalorizzatore, tranne quelli di San Salvatore. Oltre ciò, anche in parziale risposta alla domanda successiva, tutte le azioni intraprese, gli incarichi ad avvocati di rango nazionale per pareri, supporto e quant’altro necessario, sono stati sempre autorizzati da atti collegiali di Giunta e/o di Consiglio e hanno prodotto effetti positivi nel contrastare l’impianto di incenerimento, sia con suggerimento di percorsi che nell’individuazione di macroscopici errori procedurali, efficaci nel contrastare il cammino e/ impedire l’esito positivo di una eventuale autorizzazione regionale finale.

 

B) Nell'intervista parla di trasparenza e confronto: proprio nella vicenda inceneritore il confronto l'ha concesso molto in ritardo, ed una tantum, con un solo consiglio comunale aperto, respingendo o ignorando ogni richiesta fatta dai cittadini per avere aggiornamenti e notizie sulle iniziative da prendere insieme, o sulle iniziative prese (vedi vicenda dell'avvocato designato senza alcun risultato noto, ma con un onorario in più da corrispondere). Avrebbe potuto rifarsi con la vicenda del bilancio, ma ancora ad oggi, lui e il resto del consiglio comunale non ci hanno reso conto dell'entità del deficit, né delle voci che più hanno pesato a determinarlo. Purtroppo ce ne accorgeremo, inesorabilmente, solo con le bollette.

 

RISPOSTA:

 

Al contrario di quanto si è voluto e si vuole continuare a far credere, da parte delle fazioni avverse e dai novelli “personaggi in cerca….di autore”, non ci sono mai stati, non ci sono, né ci saranno, in seguito, per colpa dell’ex Sindaco “DEBITI FUORI BILANCIO da “RISANARE”, e se ce ne saranno o ce ne sono stati in seguito, bisognerà accertarne le cause che li hanno prodotti e di chi le responsabilità di gestione. Tantomeno sono stati causati “BUCHI DI BILANCIO”, oppure fatti usi impropri o contro legge di “FONDI DELLA LEGGE 219/81”. Per ogni azione amministrativa e per destinare i fondi del terremoto, in particolare, ad altre opere pubbliche o per fronteggiare “ALTRE VOCI DI SPESE COMUNALI” la legge prevede l’adozione di delibere di Giunta o di Consiglio comunale. A riguardo non è stata adottata alcuna delibera, né è stato DICHIARATO alcun “DISSESTO FINANZIARIO” dal disciolto Consiglio Comunale, né dai successivi Commissari Prefettizi.

Se così fosse stato, il primo Commissario Prefettizio, non avrebbe mai:

  • approvato gli EQUILIBRI del BILANCIO 2008 (nella delibera è dichiarato, infatti, di aver accertato che non c’erano debiti fuori bilancio);

  • Deliberato contributi a tanti bisognosi, tantomeno avrebbe sostenuto le spese per le manifestazioni Natalizie e per inaugurare l’Abbazia, lasciata poi nell’abbandono più totale.

  • Sostenuto le spese per alcuni contenziosi dinanzi al TAR CAMPANIA, il cui costo si aggira intorno ai 15.000,00 euro (e poi Bove e Vaccarella avevano dichiarato con manifesti murali che solo al Sindaco piaceva litigare, bah!);

  • Autorizzato, a chiusura di esercizio, tante altre spese.

Dal punto di vista finanziario sono state adottate, in verità come in tutti i Comuni d’Italia o quasi, solo cautelative delibere di anticipazioni o di utilizzi di cassa, in caso di eventuali carenze di liquidità nel corso degli esercizi finanziari di riferimento, come disciplinato e disposto dagli artt. 195 e 222 del D.Lgs. 267/2000.  La Giunta, per il 2008 ha adottato a riguardo la delibera n. 142, del 13/12/2007, votata all’unanimità, e il Commissario Prefettizio, per il 2009, ha adottato l’atto n. 25, del 30 dicembre 2008. La delibera commissariale propone di utilizzare in termini di cassa quegli stessi fondi a destinazione vincolata, come i fondi del terremoto, che il 2 dicembre 2008 con delibera n. 14, riguardante alcune somme residuali di detti fondi, provenienti da oltre sei annualità (fatti passare dai politicanti locali per debiti da dissesto), lo stesso Commissario ne aveva imposto il deposito.  

Paradossalmente, considerato anche che tutti gli utilizzi di cassa nella storia del Comune non hanno mai superato i limiti (3/12 dei primi tre titoli delle Entrate) e sono stati sempre suffragati dai dovuti atti deliberativi, come previsto e disciplinato dalla legge, si potrebbe verificare che oggi si depositi sul fondo predestinato, domani o addirittura nella medesima giornata si preleva dallo stesso fondo!                      

C’è poi da dire, a vecchi e novelli politici, che le problematiche trattate sono interpretate nel giusto verso solo da chi ha dimestichezza e competenza specifica in campo amministrativo e contabile, chi invece, anche se preparati dottori, dotti professori o illustri ingegneri, non mastica a dovere la materia, rischia di prendere… fischi per fiaschi, come in questi ultimi tempi, che li porta a lasciarsi andare ad accuse, a denigrazioni, e a continuare in modo ostinato a dire “NO” a prescindere. Senza aver proposto o a proporre tutt’oggi nulla in alternativa a tutte le azioni politico-amministrative che, durante il mio mandato, hanno portato in ogni caso, ad una crescita e ad uno sviluppo evidente del paese, peraltro sotto gli occhi di tutti e apprezzato da tutto il circondario. 

 

C) - Come si pone nei confronti della promessa fatta a suo tempo di ridurre le tasse sui rifiuti grazie alla raccolta differenziata porta a porta? In realtà abbiamo ricevuto, da poco, una bolletta che è aumentata del 50%. In un normale confronto trasparente e democratico, sarebbero state condotte delle analisi per capire l'origine di questo aumento, e si sarebbero attuate le azioni correttive necessarie a rimuovere gli ostacoli che ci rendono diversi da altri comuni dove il “porta a porta” significa risparmio sulle tasse, occupazione e ciclo virtuoso della “risorsa” rifiuto.

 

RISPOSTA:

Visto che non si conosce la normativa in materia, si ricorda che l’art. 7, comma 1, del D.Lgs. n. 61 dell’11.5.2007, ha obbligato tutti i Comuni della Regione Campania alla copertura totale dei costi di gestione dei Rifiuti Solidi Urbani, determinando forti aumenti nella contribuzione da parte dei cittadini di questi Comuni, sia essi di piccole o grandi dimensioni.   

Nel nostro Comune, proprio per mantenere fede agli impegni assunti, la TARSU è stata contenuta, per l’anno 2008, nei limiti dell’85% della spesa sostenuta per la raccolta, per lo sversamento in siti obbligati e per il dovuto al Commissariato straordinario ai Rifiuti, giustificando il limite con l’utilizzo di quel 15%, percentuale prevista dalla legge, quale abbuono per chi avrebbe attuato la Raccolta differenziata e raggiunto certi risultati, atteso che su tutto il territorio di San Salvatore Telesino, era stata attuata quella integrata col sistema porta a porta sin dal 2006. L’aumento della bolletta, in tali termini, è stato deliberato, con Atto n. 57 in data 08/05/2008, all’unanimità dagli Organi in carica (Giunta) prima dello scioglimento del Consiglio Comunale, designati a dare coatta applicazione alla succitata normativa, evitando il Commissariamento ad acta.

In seguito, la TARSU, ahimé, è stata aumentata al 100% dei costi che si sosterranno, nel 2009. Questa è la verità. Altro, è sciacallaggio politico!

 

Per contrastare gli assurdi aumenti, sempre per continuare a mantenere fede agli impegni assunti con gli elettori, avrei attuato, se in carica, entro il 2008 per averne efficacia da gennaio 2009, un Nuovo Regolamento Comunale sui Rifiuti, che avrebbe previsto una nuova tassa, che poteva essere chiamata “T. R. P. - Tariffa Rifiuti Prodotti”,  che avrebbe dato equità al sistema facendo pagare il giusto costo agli utenti secondo la capacità di produzione di spazzatura, ovvero secondo l’effettiva produzione familiare di rifiuti e, se possibile, anche in rapporto alla capacità contributiva di ognuno. Un Regolamento che prevedesse anche un nuovo piano di raccolta differenziata integrata dei rifiuti che, con la collaborazione di tutti, amministratori e cittadini e che, legge permettendo, avrebbe potuto prevedere un servizio autonomo e in economia mirato a migliorare il servizio quanto a ridurre i costi, in modo da applicare da un lato la nuova tariffa con bassi parametri e dall’altra creare lavoro per la mano d’opera locale.

 

D) - Come può parlare di tutela del territorio una persona la cui sensibilità su questo tema si è dimostrata con il ruolo avuto nel disseminare capannoni cosiddetti industriali in ogni angolo del nostro comune, senza alcuna logica infrastrutturale e senza alcun risultato occupazionale? Non c'è stato, da parte sua, mai alcuna iniziativa o impegno pubblico tesi a scongiurare sia ulteriori scempi (vedi deposito di copertoni e la cava di Pugliano) sia il degrado nei nostri confini comunali.

 

RISPOSTA:

I cosiddetti capannoni industriali, “disseminati qua e là”, non sono stati costruiti per volontà del Sindaco Creta o dell’Amministrazione Creta, ma sono frutto di una norma del P.R.G. votata negli anni ’80, che la Commissione edilizia comunale, composta di soli tecnici, mai avrebbe potuto ignorare. Gli ingegneri, gli architetti e i tecnici in genere sanno che, se le norme di attuazione del P.R.G. non contengono prescrizioni impeditivi, i capannoni si costruiscono secondo quanto da esse previsto per cubatura e mq., a prescindere dalle attività, le cui licenze di autorizzazione all’esercizio, dopo la dichiarazione di agibilità della struttura effettuata con il concorso delle autorità sanitarie, vengono rilasciate dal Comune se competente o da altre autorità sovracomunali.

 

Le attività a cui si fa riferimento non sono attività soggette ad autorizzazioni rilasciate dal Sindaco del Comune, ma dagli Enti sovracomunali competenti. Il Sindaco, come si sa, non ha poteri per impedire compra-vendite tra privati di terreni e/o di attività annesse e connesse. Per quelle attività ritenute a rischio inquinamento, sono state sempre avviate le dovute segnalazioni agli organi di vigilanza  e di controllo. Per alcune di esse sono scattate, in collaborazione con gli organi regionali preposti, ordinanze sindacali in merito, che in alcuni casi hanno fatto scattare anche sequestri di aree a rischio da parte delle autorità competenti. A tutt’oggi, però, gli organi competenti non sono riusciti ad impedirne, ma solo rallentarne, l’attività.

 

Lo scioglimento del consiglio comunale non ha consentito di seguire in maniera diretta l’esito delle segnalazioni dei cittadini di c/da Pugliano pervenute qualche giorno prima, subito assegnate agli uffici comunali di competenza per i provvedimenti di pertinenza e le dovute segnalazioni agli organi di controllo a ciò deputati. A seguito delle richiamate segnalazioni, in questi giorni si sono registrati gli ottimi risultati sperati.

 

Ritornando ai capannoni cosiddetti industriali, mi preme ricordare a qualche ingegnere, oggi inquisitore di turno sul Web, che, benché ne fosse a conoscenza, per averlo appreso in anteprima dal suo “amico” assessore competente al ramo dell’epoca col quale aveva affrontato e discusso la problematica, il Consiglio Comunale, nella seduta del 29 dicembre 2004, con atto n. 36, ha deliberato la delimitazione territoriale di applicabilità del famigerato art. 28, comma 6 delle Norme di attuazione del P.R.G. vigente, solo nella zona E1 n, zona a confine con  la Fondo Valle Isclero -  Caianello - Telese – S.P. per Amorosi - in località San Mennitto – Carpine- Selva di sotto, che prima era applicabile su tutto il territorio del paese e che sarà definitivamente debellato dal nuovo P.U.C. Si rileggesse gli atti, e/o s’informasse su quelli di cui non ha preso visione, prima di …accusare!

 

I risultati occupazionali? Al di là di eventuali investimenti non andati a buon fine, i risultati ci sono stati per chi ha voglia di lavorare, per chi è disponibile ad inserirsi nelle logiche aziendali e ha le qualifiche richieste. Per tutti non ci può essere la sognata scrivania e nessuno può immaginare di avere la paga senza prestare il lavoro richiesto! Per favore finiamola, una volta e per tutte, di fare demagogia!

 

E’ opportuno e necessario puntualizzare che, il nuovo Piano Regolatore (PUC), strumento indispensabile per la crescita e lo sviluppo futuro di San Salvatore, dopo aver reperito con tenacia i fondi necessari ed avviata la procedura, deve essere elaborato ed approvato in termini brevissimi. Ci credano o no gli inquisitori di turno, il nuovo P.R.G., per quanto mi riguarda e come ho affermato anche nella mia relazione letta nella prima delle tante riunioni previste dal calendario dei lavori, tenuta il 19 febbraio 2008 nella sala conferenze dell’ex Municipio con la cittadinanza, deve avere come base la difesa e la tutela del territorio con norme che bandiscono un’edilizia indiscriminata e disordinata attraverso un percorso di elaborazione con metodi partecipativi, e non tracciato esclusivamente dal cosiddetto “Ufficio di Piano”, come proposto negli ultimi tempi, chissà per quale fine, da qualche neonato gruppo politico locale.

Occorre confrontarsi, sì confrontarsi, con la gente e con i comuni confinanti, perché bisogna fare sistema per creare un reale sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro territorio. In via prioritaria bisogna promuovere il centro storico, anche con forme d’incentivazione, che è in via di totale desertificazione.

 

Norme, queste, che potrebbero anche essere la base, se non l’opportuno vincolo al cosiddetto “Piano Casa”, in corso di attuazione da parte del Governo.

 

Un Piano chiaro ed inequivocabile, che contenga una norma che vieti una volta e per tutte l’installazione, su tutto il territorio comunale, di ogni tipo di impianto di incenerimento, di discariche e impianti che possano presentare il rischio anche minimo di inquinamento. Rispondendo così con una politica che promuova forme di produzione d’energia rinnovabile ma pulita, come ad esempio l’uso di  impianti fotovoltaici.

 

E) Con queste premesse, quali garanzie di coerenza, competenza ed affidabilità può dare la sua ennesima candidatura?

A questo punto, faccia spazio a persone nuove, sebbene inesperte, ma che vogliano conquistarsi in modo fattivo, partecipato e trasparente, credibilità e capacità di tutela dell’interesse collettivo.

Piuttosto che lasciare la leadership, auspichiamo che lasci e basta.

 

RISPOSTA:

Non ho mai dato importanza a chi punta il dito indice e nasconde la mano, in particolare a quelli che tentano di acquisire visibilità, non certo proponendosi bensì ponendosi contro tutto e tutti.

Il confronto politico, invero, si fa sul campo di gioco, che in questo momento è quello elettorale, si fa su proposte programmatiche finalizzate ad amministrare il paese da parte di chi vuole proporsi per amministrare il paese, sia nella piena correttezza reciproca tra i proponenti contendenti, che nei confronti del popolo. Si fa senza mascherarsi dietro ipotesi deviate o dietro la vendita di cose non vere su fatti di cui non si conoscono i contenuti. E’ questo il tempo e il luogo del confronto con il popolo per ottenerne consenso, non quello del “tiro al piccione”, scelto dai tanti e i vari personaggi “in cerca d’autore”.

A queste mere e gratuite considerazioni non mi sento in dovere di dare alcuna risposta, ma delle precisazioni vanno fatte, perché non sia dato adito alle deviate argomentazioni di chi si nasconde solo dietro pagine web e/o il dito indice, senza mai misurarsi e porsi in discussione con proprie proposte!

Il ruolo poi, che dovrei occupare in futuro, non può deciderlo per me uno qualsiasi che, una mattina di primavera offuscata da tanti accadimenti, si alza e con argomentazioni delle quali dimostra, con chiarezza ed evidenza, di non averne cognizione giuridica, né tantomeno di conoscerne i contenuti, chiede a me, e solo a me, che sino ad oggi con onestà e pazienza sono stato al servizio del popolo che mi ha dato consenso dal 1975, di lasciare spazio ad altri.

Siamo in un Paese ufficialmente democratico e io, liberamente, decido se proporre o meno la mia candidatura, il giudizio, per fortuna, spetterà soltanto al popolo.

In merito alle “Persone nuove, seppur inesperte”, che si proponessero pubblicamente, e chiedessero al popolo, non a me, l’agognato spazio, ne ottenessero il consenso dopo aver esposto in modo chiaro i propri programmi, alternativi ai vecchi o ai nuovi, con i quali intendono amministrare la cosa pubblica. Dimostrandone l’effettiva fattibilità e con quali risorse li attuerebbero nel rispetto delle leggi dello Stato, anche in termini di tributi e di pareggio di Bilancio. Fino ad ora si preferisce puntare il dito indice e basta! Non tutti hanno la competenza dovuta per misurarsi in questa materia, perciò non ci si può aspettare altro. Ecco perché da più parti sono state poste certe domande, sono state avanzate devianti supposizioni, sono state azzardate e fatte fantomatiche accuse.  

 

Oltre ciò aggiungo che a prescindere dal ruolo che svolgerò, dentro o fuori l’amministrazione, la mia attività sarà svolta sempre come una missione da compiere al servizio del popolo, e mi batterò per la continuità e il recupero degli interventi previsti dal programma elettorale votato dagli elettori nel maggio 2007, molti dei quali già finanziati, altri in corso di perfezionamento. Interventi che, riguardano opere pubbliche che vanno dalle scuole allo sport, dalle infrastrutture industriali a quelle rurali, da quelle necessarie per lo sviluppo turistico ai servizi sociali, all'incentivazione del turismo e delle attività culturali, con progetti che dovranno avvalersi dell’interazione sinergica tra le associazioni socio-culturali presenti sul territorio, i comitati, i movimenti e quanti hanno la volontà di concorrere allo sviluppo del nostro territorio e soprattutto tra la Pro – Loco e le cooperative esperte in lavori in archeologia presenti sul territorio.

Dalla cura del verde e dell'arredo urbano, alla tutela e sviluppo del Commercio, dell’artigianato, dell’industria e dell’agricoltura e alla tutela delle fasce deboli della popolazione che, in questa fase, risente maggiormente della crisi sociale.

 

Per quanto attiene la coerenza, la competenza e l’affidabilità, colgo l’occasione e mi permetto di ricordare poi, un po’ a tutti, in primis agli inquisitori di turno, che, durante la mia gestione, non mi sono mai sottratto, insieme agli assessori e consiglieri comunali che hanno avuto l’orgoglio di seguirmi rispettando la volontà popolare, ai doveri istituzionali, assumendomi tutte le responsabilità che questi potevano comportare. A differenza di quanti alle prime difficoltà sorte, alla pari per tutti i Comuni d’Italia, hanno preferito darsela a gambe, dimettendosi e declinando  quelle responsabilità pur loro affidate dagli elettori, dimostrando di aver puntato solo al personale tornaconto elettorale.

 

Ho dovuto amministrare in un periodo che ha visto una innegabile crescita di una crisi nazionale e mondiale, che sul piano locale si è fatta sentire sia per la graduale riduzione, dal 2000 in poi, delle risorse assegnate al Comune da parte dello Stato per trasferimenti correnti e da altri Enti sovracomunali, sia per i lunghi ritardi nella materiale erogazione di detti trasferimenti, così come avvenuto nella maggior parte dei Comuni d’Italia, specialmente di quelli più piccoli. Sia perché, nell’ultimo triennio, non è stato assicurato un puntuale incasso dei ruoli comunali dell’acqua, della Tarsu, delle contravvenzioni Autovelox, degli accertamenti di tasse e imposte comunali evase e, dal 2008, dell’ICI prima casa.

 

In verità, durante i miei mandati, ho affrontato e superato le tante difficoltà incontrate, tra queste, anche il giudizio della Corte dei Conti su una delibera di Giunta adottata in mia assenza dall’allora Vicesindaco Pasquale Izzo, riguardante la transazione per quel famoso appezzamento di 750 mq. di terreno all’Acquafetente, tanto avversata e poi denunciata alla Suprema Corte dal suo attuale alleato Emilio Bove, unitamente a Lucia Vaccarella e all’ex consigliere Leucio Pacelli, anch’essi attuali alleati.

 

Il sottoscritto ha in ogni modo portato a termine le opere pubbliche ereditate incompiute, come la Casa di Riposo per Anziani, oggi in esercizio; il Parco del Grassano, affidato da due anni in gestione; l’Abbazia inaugurata a dicembre scorso, come tutti sanno, dal Commissario Prefettizio dimissionario, che poi è stata lasciata incustodita e chiusa, nonché risanate opere come la pavimentazione di Piazza nazionale, Via Chiesa e dintorni, ecc., ecc.

 

Nei giorni che si consumava l’azione di scioglimento del Consiglio Comunale poi, si era nell’attesa dell’esecuzione degli ultimi lavori, terminati nel mese di novembre 2008, necessari per poter finalmente iniziare le procedure d’utilizzo del Mercato coperto, ultima di quelle opere ereditate incompiute.

 

Il sottoscritto ha dato impulso al Commercio dotando il Comune di un Piano Commerciale, che ha dato frutti sul piano occupazionale e impulso all’economia locale. Ha ultimato infrastrutture avviate e ne ha create nuove come Via Roma, il rifacimento di Corso Garibaldi di recente appaltato, la vecchia Fontana, il Monumento ai Caduti, Piazzetta San Manno e strade adiacenti, Piazza Plebiscito, Vicoli con accessi da Via Roma e Corso Garibaldi, Piazzale di sosta, accesso, loculi e Chiesetta del Cimitero, ecc. ecc..

Sono in corso i lavori di completamento di impianti sportivi come il vecchio e nuovo campo di calcio, la palestra comunale ed è in via di ultimazione uno splendido impianto polivalente (tennis, pallavolo, basket, ecc.) a ridosso del vecchio campo sportivo, in località selva.

 

Ha dato impulso ai servizi facendo aprire la sede del 118 nel centro del Paese.                Ha lavorato per la messa in sicurezza degli Edifici scolastici, ha collaborato con il Dirigente scolastico in modo fattivo e continuativo con fondi e strutture per il raggiungimento di uno stato di eccellenza dell’Istituto comprensivo locale, che nessuno può contestare. Si è impegnato, unitamente agli alunni e i docenti dell’Istituto Industriale, cedendo, come suggerito dalla legge, finanche alla Provincia di Benevento lo stabile scolastico riattato, a fianco la Scuola Media, affinché essa, quale Ente competente per legge, portasse a termine i necessari lavori d’ordinaria amministrazione, come la messa a punto dell’impianto elettrico e di riscaldamento, consentendo così il rientro dell’Istituto Industriale nella sua vecchia sede, riportando gli alunni e i docenti in una scuola dignitosa e ponendo l’Istituto in condizione di crescere e svilupparsi. Stiamo ancora aspettando! Il vuoto amministrativo creato, anche qui, ha fatto la sua parte!

 

Ha realizzato nuovi tratti idrici e fognari nelle zone che necessitavano, ha realizzato lavori ed opere nelle contrade, nelle zone rurali e nella zona industriale, mentre altre sono state avviate e sono in corso di definizione alla Regione Campania.

 

E’ stato vicino ai bisognosi e alle fasce più deboli come gli anziani, i bambini e i diversamente abili, sia con forme d’assistenza, anche domiciliare, sia con attività di carattere sociale, sfruttando annualmente fondi regionali specifici come nel caso delle gite annuali organizzate a favore di oltre duecento anziani in età di pensione e le cure termali.

Oggi nessuno più ricorda, vede o sa niente! Molti amministratori, oggi su altre sponde, hanno pure dimenticato gli anziani, criticando le azioni sociali intraprese in loro favore. Hanno dimenticato tutto, anche di aver deliberato le spese per queste nobili azioni e di aver partecipato anch’essi alle gite sociali organizzate per loro.

 

Dopo le dovute precisazioni sopra riportate, di seguito qualche altra proposta da attuare subito, presa dalle tante portate nei punti programmatici da me ipotizzati e che avrei attuato per darne efficacia già dal 2009 se in carica, per far fronte anche alle ristrettezze economiche cui il Comune è stato sottoposto annualmente e maggiormente in questo periodo di crisi finanziaria globale.

 

Risultati positivi, ad esempio, si potrebbero ottenere adottando entro l’anno 2009, con efficacia già dal gennaio 2010, un nuovo Regolamento per il consumo dell’acqua potabile che preveda, da un lato l’aumento della quota minima da assicurare a tutti, essendo l’acqua un bene indispensabile e un diritto di ogni essere vivente, e dall’altra il pagamento della tariffa secondo l’effettivo consumo ripartito per fasce di utilizzo, con particolare attenzione alle famiglie numerose e quelle appartenenti alle categorie più deboli associando, al tempo stesso, severità nei controlli degli abusi e degli sprechi. Per ridurre i costi di esercizio e, di conseguenza, giungere ad una riduzione delle tariffe a carico dell’utenza in generale.

 

Per finire aggiungo come perseguirei gli obiettivi tracciati. Gli obiettivi programmatici si raggiungono con un’amministrazione corale e che duri nel tempo, che al contrario di quelli che sanno solo fare proclami e lanciare strali contro tutti e tutto, si metta a lavorare condividendo le proprie azioni politiche e amministrative con la comunità di San Salvatore. Un’amministrazione che garantisca non gli interessi privati, bensì esclusivamente gli interessi collettivi, al di là dei ruoli e delle posizioni occupate, che abbia a disposizione una macchina amministrativa efficiente ed efficace. In base all’esperienza vissuta, e rispetto agli avvenimenti successivi, credo sia indispensabile ed urgente provvedere ad una riorganizzazione e ad una ristrutturazione dell’organico comunale, con l’obiettivo di offrire servizi comunali qualificati, più razionali, più efficienti ed efficaci, più snelli e più vicini al cittadino.

Giungere, dunque, ad una razionalità dei servizi che, mentre da un lato elimini gli esuberi, dall’altro mantenga, tuteli e premi la produttività qualificata, giungendo anche ad una rapida soluzione delle problematiche dei lavoratori precari e degli L.S.U., che prestano, con disciplina, dedizione e spirito di servizio, il loro lavoro, per lo più di qualificata manovalanza, di cui il Comune non può fare a meno.

 

E’ questa la strada da seguire, a mio avviso, per costruire un nuovo modello di amministrazione e una nuova classe dirigente al servizio esclusivo del popolo, a prescindere dalle chiacchiere qualunquiste di molti personaggi a prescindere dal ruolo che io occuperò.

Cordialmente

 

Giuseppe Creta, Ex Sindaco di San Salvatore Telesino

 

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it