Due notiziole fresche di giornata, per chi dice
che gli inceneritori portano lavoro e non c'è
problema per la salute. Buona lettura.
Fulvio Del Deo
Acerra, operai protestano davanti al
termovalorizzatore
di
Andrea Terracciano -
http://www.ilmediano.it/aspx/visArticolo.aspx?id=6393
Quaranta dipendenti di Elettra Energia saranno
licenziati: da settembre il collaudo
dell’inceneritore sarà gestito da A2A. Ieri
manifestazione al Pantano, domani incontro al
commissariato per l’emergenza rifiuti.
Mattinata di proteste quella di ieri davanti al
termovalorizzatore: stavolta a manifestare non
erano però i comitati acerrani, ma gli operai
della Elettra Energia, l’impresa che gestisce il
collaudo dell’impianto. Motivo della protesta il
licenziamento in tronco di circa 40 operai
impegnati nei lavori all’impianto, dopo il
cambio voluto dall’A2A, che ha deciso di
assumere dal 15 settembre propri operai per il
collaudo, sospendendo i rapporti con Elettra
Energia. Il sit-in è andato avanti per l’intera
mattinata, dalle prime luci dell’alba fino alle
10.30, quando una delegazione ha raggiunto
Napoli. I sindacati di categoria sono riusciti
ad organizzare un incontro per domani al
commissariato per l’emergenza rifiuti per
tentare di risolvere questa delicata situazione,
che vede in bilico in futuro di 40 famiglie.
Inceneritore, allarme polveri sottili. Acerra
verso l’allerta sanitaria
di
Valerio Ceva Grimaldi -
http://www.terranews.it/news/2009/07/inceneritore-allarme-polveri-sottili-acerra-verso-l%E2%80%99allerta-sanitaria
L’impianto di Acerra, per stessa ammissione
della società che lo gestisce, funziona a
scartamento ridotto. E quando sarà a pieno
regime cosa accadrà?
L’aria del termovalorizzatore di Acerra è
inquinata. Non è la fosca previsione di un
ambientalista fissato, né l’ennesima tiritera
della propaganda, ma la cruda realtà. Il dato è
certificato dall’Arpac, l’agenzia campana per la
protezione ambientale. Il 14 luglio scorso,
infatti, è stato raggiunto il numero di
sforamenti dei limiti delle polveri sottili
(pm10) previsto dal decreto ministeriale 2
aprile 2002, n. 60, secondo il quale il valore
giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo non
può essere superato per più di 35 volte
nell’anno solare.
Le
tre centraline dell’Agenzia (due nel Comune di
Acerra e una a San Felice a Cancello), in 114
giorni di funzionamento del termovalorizzatore
hanno già raggiunto 35 giornate di superamento
dei limiti, di cui ben 34 registrate dai 2
rilevatori più vicini all’impianto. Raggiunto il
“bonus” di sforamenti nell’ambito dello stesso
Comune, scatta per legge l’allerta e il sindaco,
massima autorità sanitaria cittadina, è
obbligato ad adottare provvedimenti a tutela
della salute pubblica. Il fondamento giuridico è
lo stesso alla base della normativa che impone
di adottare misure come i blocchi del traffico
veicolare nelle città in caso di smog
persistente.
L’impianto di Acerra, peraltro, per stessa
ammissione della società che lo gestisce,
funziona a scartamento ridotto. E quando sarà a
pieno regime cosa accadrà? «La verità», spiega
Luciano Capobianco, fino a pochi giorni fa
direttore generale dell’Arpac, «è che si tratta
un impianto complesso, e la sua stessa
realizzazione non è andata liscia come l’olio.
Viene da chiedersi che fine abbiano fatto le 27
prescrizioni di adeguamento strutturale previste
dal ministero dell’Ambiente per mitigare
l’impatto dell’impianto costruito su un
territorio già inquinato ».
Ma
c’è un altro fronte che preoccupa: le diossine.
«Il vero pericolo dei termovalorizzatori sono
queste sostanze. Bisogna mettere subito a regime
i sistemi di monitoraggio ». Rilevamenti che
nessuno ancora conosce. Un percorso di scarsa
trasparenza messo a dura prova dalla
recentissima nomina del nuovo direttore generale
dell’Agenzia, sulla quale Tommaso Sodano, ex
senatore Prc e ora capogruppo in Provincia, da
anni impegnato contro l’impianto di Acerra,
avanza forti dubbi: «Lascia perplessi la
decisione della giunta regionale di nominare in
questo ruolo Gennaro Volpicelli, già presidente
della Commissione di collaudo
dell’inceneritore».
Il
controllato che diventa controllore. Di se
stesso. E il primo effetto non è all’insegna
dell’efficienza: le centraline da due giorni
sono fuori uso. Proprio quando il gran caldo
favorisce l’accumulo degli inquinanti, ed è
assai verosimile che si sia giunti al 35esimo
superamento di pm 10. L’ultimo permesso prima
dell’obbligatoria allerta sanitaria. Durissimo
Raffaele Del Giudice, direttore di Legambiente
Campania: «Stanno facendo il rodaggio di un
impianto che emette sostanze inquinanti sulla
pelle dei cittadini». Interrogato, il sindaco
Tommaso Esposito risponde: «Voglio capire cosa
sta succedendo. Poi farò delle valutazioni».
Intanto, l’aria ad Acerra si fa ogni ora sempre
più pesante.
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