22 luglio 2009
Inceneritore, Acerra licenziamenti e allerta sanitaria
segnalazione di Fulvio Del Deo

 

 

Due notiziole fresche di giornata, per chi dice che gli inceneritori portano lavoro e non c'è problema per la salute. Buona lettura.

Fulvio Del Deo


Acerra, operai protestano davanti al termovalorizzatore

di Andrea Terracciano - http://www.ilmediano.it/aspx/visArticolo.aspx?id=6393 

Quaranta dipendenti di Elettra Energia saranno licenziati: da settembre il collaudo dell’inceneritore sarà gestito da A2A. Ieri manifestazione al Pantano, domani incontro al commissariato per l’emergenza rifiuti.

Mattinata di proteste quella di ieri davanti al termovalorizzatore: stavolta a manifestare non erano però i comitati acerrani, ma gli operai della Elettra Energia, l’impresa che gestisce il collaudo dell’impianto. Motivo della protesta il licenziamento in tronco di circa 40 operai impegnati nei lavori all’impianto, dopo il cambio voluto dall’A2A, che ha deciso di assumere dal 15 settembre propri operai per il collaudo, sospendendo i rapporti con Elettra Energia. Il sit-in è andato avanti per l’intera mattinata, dalle prime luci dell’alba fino alle 10.30, quando una delegazione ha raggiunto Napoli. I sindacati di categoria sono riusciti ad organizzare un incontro per domani al commissariato per l’emergenza rifiuti per tentare di risolvere questa delicata situazione, che vede in bilico in futuro di 40 famiglie.


Inceneritore, allarme polveri sottili. Acerra verso l’allerta sanitaria

di Valerio Ceva Grimaldi - http://www.terranews.it/news/2009/07/inceneritore-allarme-polveri-sottili-acerra-verso-l%E2%80%99allerta-sanitaria 

L’impianto di Acerra, per stessa ammissione della società che lo gestisce, funziona a scartamento ridotto. E quando sarà a pieno regime cosa accadrà?

L’aria del termovalorizzatore di Acerra è inquinata. Non è la fosca previsione di un ambientalista fissato, né l’ennesima tiritera della propaganda, ma la cruda realtà. Il dato è certificato dall’Arpac, l’agenzia campana per la protezione ambientale. Il 14 luglio scorso, infatti, è stato raggiunto il numero di sforamenti dei limiti delle polveri sottili (pm10) previsto dal decreto ministeriale 2 aprile 2002, n. 60, secondo il quale il valore giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo non può essere superato per più di 35 volte nell’anno solare.

Le tre centraline dell’Agenzia (due nel Comune di Acerra e una a San Felice a Cancello), in 114 giorni di funzionamento del termovalorizzatore hanno già raggiunto 35 giornate di superamento dei limiti, di cui ben 34 registrate dai 2 rilevatori più vicini all’impianto. Raggiunto il “bonus” di sforamenti nell’ambito dello stesso Comune, scatta per legge l’allerta e il sindaco, massima autorità sanitaria cittadina, è obbligato ad adottare provvedimenti a tutela della salute pubblica. Il fondamento giuridico è lo stesso alla base della normativa che impone di adottare misure come i blocchi del traffico veicolare nelle città in caso di smog persistente.

L’impianto di Acerra, peraltro, per stessa ammissione della società che lo gestisce, funziona a scartamento ridotto. E quando sarà a pieno regime cosa accadrà? «La verità», spiega Luciano Capobianco, fino a pochi giorni fa direttore generale dell’Arpac, «è che si tratta un impianto complesso, e la sua stessa realizzazione non è andata liscia come l’olio. Viene da chiedersi che fine abbiano fatto le 27 prescrizioni di adeguamento strutturale previste dal ministero dell’Ambiente per mitigare l’impatto dell’impianto costruito su un territorio già inquinato ».

Ma c’è un altro fronte che preoccupa: le diossine. «Il vero pericolo dei termovalorizzatori sono queste sostanze. Bisogna mettere subito a regime i sistemi di monitoraggio ». Rilevamenti che nessuno ancora conosce. Un percorso di scarsa trasparenza messo a dura prova dalla recentissima nomina del nuovo direttore generale dell’Agenzia, sulla quale Tommaso Sodano, ex senatore Prc e ora capogruppo in Provincia, da anni impegnato contro l’impianto di Acerra, avanza forti dubbi: «Lascia perplessi la decisione della giunta regionale di nominare in questo ruolo Gennaro Volpicelli, già presidente della Commissione di collaudo dell’inceneritore».

Il controllato che diventa controllore. Di se stesso. E il primo effetto non è all’insegna dell’efficienza: le centraline da due giorni sono fuori uso. Proprio quando il gran caldo favorisce l’accumulo degli inquinanti, ed è assai verosimile che si sia giunti al 35esimo superamento di pm 10. L’ultimo permesso prima dell’obbligatoria allerta sanitaria. Durissimo Raffaele Del Giudice, direttore di Legambiente Campania: «Stanno facendo il rodaggio di un impianto che emette sostanze inquinanti sulla pelle dei cittadini». Interrogato, il sindaco Tommaso Esposito risponde: «Voglio capire cosa sta succedendo. Poi farò delle valutazioni». Intanto, l’aria ad Acerra si fa ogni ora sempre più pesante.

 

 

     

 Valle Telesina


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