Comitati Civici di San Salvatore Telesino e
Guardia Sanframondi
contro la costruzione
di
un Inceneritore a San Salvatore Telesino
03.
settembre.2009
Inviamo questa lettera di Alex Zanotelli che
spiega chiaramente come l’emergenza rifiuti in
Campania sia tutt’ora un’emergenza pur alle
soglie di una nuova, annunciata, liberazione dal
commissariamento.
Il
decreto di diniego alla richiesta della Vocem di
autorizzazione per l’Inceneritore di San
Salvatore Telesino è stato finalmente
pubblicato, ma non basta vincere la nostra
battaglia locale, bisogna continuare la guerra.
Berlusconi, Bertolaso, Ganapini e gli altri
politici continuano a mentire. Non esistono
impianti di compostaggio, non esiste la raccolta
differenziata, non c’è nessun inceneritore
fantastico che ci libera dai rifiuti campani. Le
discariche della Campania come Sant’Arcangelo
Trimonte accolgono tutti i giorni i rifiuti dei
nostri paesi. Mentono e continuano a prenderci
in giro anche quando passano davanti alle nostre
porte per raccogliere i nostri rifiuti che, tra
l’altro, sono sempre troppi.
Inseriamo inoltre il link del
film:
Una montagna di balle
di cui la lettera
parla.
http://vodpod.com/watch/2025264-una-montagna-di-balle
Da
un'idea di Sabina Laddaga, Maurizio Braucci e
Nicola Angrisano con la voce narrante di Ascanio
Celestini con le musiche di Marco Messina Regia
di Nicola Angrisano.
Il
film è stato proiettato nei cinema di Napoli e
adesso è possibile vederlo online.
Chi ha la pazienza di guardare queste immagini
probabilmente capirà perché stanno depredando la
nostra terra e la nostra dignità. Non siamo più
niente se permettiamo di farci tutto questo.
Maria Pia Cutillo - Maria Mucci
“Purtroppo, la nostra situazione campana è
andata peggiorando nel silenzio più totale dei
cittadini, dei media e della Chiesa. Un anno
pesante questo. I potentati economico-finanziari
(vera piovra che avvinghia tutto!) hanno
trionfato schiacciando con la forza militare
qualsiasi resistenza della cittadinanza attiva e
responsabile in Campania. Lo Stato è al
servizio del business. E i media nelle
mani di chi controlla la finanza. E il popolo
drogato a credere ciò che gli viene raccontato
in TV. Un esempio su tutti:nell’estate 2008 il
Mago Merlino annuncia in TV agli italiani che il
problema dei rifiuti a Napoli e’ risolto. E
l’Italia gli crede! (….)
Per questo mi ha fatto
bene ritrovare nel
documentario
“Una montagna di balle”
il vero racconto della tragica storia dei
rifiuti in Campania. Finalmente una parola vera
nella Menzogna che impera. Ha fatto bene anche a
me ritornare su questa tragica storia che ho
vissuto e vivo sulla mia pelle: la visione di
quel documentario è stata per me una catarsi.
Dagli anni’90, da quando l’Italia non ha più
potuto
seppellire i propri rifiuti tossici in Somalia,
la Campania ne è diventata lo sversatoio
nazionale.
Gli industriali
del centro-nord hanno stretto un accordo con la
Camorra perché facesse il lavoro sporco di
seppellire quei rifiuti tossici nel
Triangolo della Morte (Acerra -Nola- Marigliano),
nelle Terre dei fuochi (Giugliano, Qualiano…) e
nelle campagne del Casertano.
E’ questo che ha
permesso all’industria del centro-nord di essere
competitiva in chiave internazionale.
Questi rifiuti tossici, sepolti nel nostro
territorio, producono nano-particelle che
bombardano le donne incinte e i neonati , da cui
tumori , leucemie, malformazioni.
Mi
sorgono spontanee a questo proposito, due
domande, poste recentemente alla classe
dirigente napoletana di Sinistra, dal noto
scrittore Ermanno Rea : “
Politici campani, eravate informati che il
territorio campano era il ricettacolo dei
rifiuti tossici? Se lo sapevate, perché avete
taciuto, rendendovi di fatto complici di chi,
cinicamente, inquinava? Se invece non lo
sapevate, perché non avete avuto il coraggio di
dimettervi, dimostrandovi più attaccati alle
vostre poltrone che al vostro amor proprio?
Ma “Una Montagna di Balle” punta
poi l’obiettivo sul disastro dei rifiuti
ordinari. Infatti su un territorio già
martirizzato dai rifiuti tossici, si è
sovrapposta, dal 1994, l’emergenza rifiuti
solidi urbani gestita da dieci commissari
straordinari, scelti dai vari governi nazionali
che si sono succeduti: è stata la politica degli
affari e del profitto. Infatti, i
potentati economico-finanziari avevano
deciso di incenerire i rifiuti, perché avevano
capito che potevano ottenere più profitti che
non con la raccolta differenziata.
Ci guadagnano infatti, primo,
costruendo gli inceneritori (questi mostri
costano una barca di soldi), secondo, vendendo
energia elettrica che ottengono bruciando i
rifiuti e, terzo, beneficiando del Cip6
(la bolletta che ogni cittadino paga
allo stato per le energie rinnovabili).
Purtroppo i soldi per il Cip6 non vanno alle
energie rinnovabili, ma all’energia prodotta
dagli inceneritori (unico caso in Europa!).
Si tratta di almeno 3 miliardi di
euro all’anno. Ecco perché i poteri forti
vogliono incenerire!. E’questa la politica
affaristica che ha segnato profondamente i
governi che si sono susseguiti dal 1994, di
centro-destra come di centro-sinistra.
E’ stata questa politica
che ha portato al disastro campano.
I
commissari straordinari non hanno mai voluto
fare la raccolta differenziata, ed hanno
utilizzato oltre 2 miliardi di euro per produrre
7-8 milioni di tonnellate di ecoballe (di eco
non hanno proprio nulla) stoccate fuori dalla
città di Giugliano: 14 km di lunghezza, 4 di
larghezza, proprio nelle bellissime campagne dei
Borboni (note come “Taverna del re”).
In questi 15 anni, i commissari
dei rifiuti non sono stati capaci di far
funzionare un solo sito di compostaggio, che
avrebbe eliminato il 40% dei rifiuti (l’umido
che diventa compost). Con la raccolta
differenziata porta a porta avrebbero potuto
dare lavoro a tanti giovani campani disoccupati!
Hanno invece
preferito arricchire quattro industriali già
straricchi.
“Una Montagna di balle” dimostra
con chiarezza come il disastro rifiuti in
Campania del 2008 sia stato costruito ad arte
per convincere tutti che l’unica
soluzione era quella delle mega-discariche e
degli inceneritori. E così avvenne. Il
governo Berlusconi, con il
decreto 90 impone alla Campania 12
mega-discariche e 4 inceneritori. Se
questi inceneritori entreranno mai in funzione,
noi campani dovremmo importare rifiuti per farli
funzionare! E
tutto questo ci è imposto con la forza
dell’esercito (inceneritori e mega-discariche
diventano “siti di sicurezza nazionale!”)
E
considerare che l’ordine dei medici francese ,
seguito da quello inglese, ha bandito la
costruzione di inceneritori, perché ha
evidenziato che nelle aree ad essi adiacenti ,
un aumento di leucemie e linfomi in età
pediatrica! Ritengo criminale imporre
inceneritori ad una regione già martire per i
rifiuti tossici.
Al ‘Modernissimo’, guardando “Una
montagna di balle”, ho rivissuto emotivamente
questi anni di lotte ed ho capito quante balle
ci hanno raccontato! Montagne!
E mi è ritornata la voglia di riprendere la
penna ricordando le parole di un profeta ebraico
che ha accompagnato il suo popolo in esilio a
Babilonia:
Una voce dice :”GRIDA!”Ed io rispondo:”Che dovrò
gridare?” (Isaia 40,6)
Sono felice di essere stato e di essere in
Campania in questo tempo difficile a fianco ai
miei fratelli e sorelle, tentando di resistere.
Siamo stati schiacciati, ma nessuno ci può
togliere la volontà di gridare, non solo per
quello che è avvenuto, ma anche per quello che
ora sta avvenendo.
Grido contro il piano criminale dei rifiuti
imposto alla Campania dal governo Berlusconi che
significa morte per tanti, in nome del profitto.
Grido contro la militarizzazione della
Campania (siamo un territorio
occupato): l’esercito presiede le
mega-discariche e gli inceneritori. Impossibile,
in questi siti, qualsiasi controllo o protesta
popolare.
Grido contro la brutale repressione dei
cittadini attivi di Chiaiano (estremo
lembo nord del comune di Napoli) che, con mille
stratagemmi hanno resistito per quasi un anno
all’apertura di una discarica nelle cave del
loro territorio (collocare una discarica a
Chiaiano è come collocarne una a Villa Borghese
a Roma). La forza bruta dello Stato ha
schiacciato ogni resistenza civile ed ha aperto
le cave ai rifiuti. Per fortuna lo “zoccolo
duro” di Chiaiano continua a resistere.
Grido contro l’inceneritore di
Acerra,
inaugurato il 26 marzo scorso in pompa magna da
Berlusconi, non ancora collaudato,
malfunzionante, che costituisce un’altra grave
minaccia alla salute nel Triangolo della morte.
È incredibile che oltre alla A2A
(Brescia-Milano), a cui è stata
affidata la gestione dell’inceneritore, continui
ad operare ancora la FIBE,
sotto processo per “truffa aggravata ai danni
dello Stato e frode in pubbliche forniture”.
Quel giorno Berlusconi ha definito “eroi” i capi
della FIBE, perché hanno saputo resistere
nonostante gli “attacchi”della magistratura.
C’è ancora uno
Stato di diritto in questo Paese?
Grido contro la decisione, presa quel 24 marzo
da Berlusconi, di seppellire le ceneri
tossiche di Acerra nella discarica di Terzigno
(Parco Nazionale del Vesuvio!) quali
“materiali di copertura”. Queste ceneri
dovrebbero, per legge, essere sepolte in cave
speciali di salgemma in Germania.
Grido per il rogo del 12 maggio a
Marcianise (fra Caserta e Napoli),
dove la Camorra ha dato fuoco a 700.000
tonnellate di copertoni, che hanno continuato a
bruciare per una settimana (quasi inutile
l’intervento dei vigili del fuoco), producendo
una nube tossica che ha avvolto per settimane
l’intera regione ( la legge contro i delitti
ambientali è ferma in Parlamento da oltre 10
anni).
Grido contro il disastro della
discarica di Ferrandelle (Caserta),
dove sono stati sversati oltre 1 milione di
tonnellate di rifiuti tal quali . In quella
discarica c’è un sito di compostaggio, costruito
anni fa e mai utilizzato, pieno di balle di
rifiuti tal quali.
Grido contro la decisione di costruire
un nuovo inceneritore a Napoli est, nella zona
di Ponticelli, nel cuore della città,
che brucerà 400mila tonnellate di rifiuti
all’anno. La gara d’appalto per costruire
quell’inceneritore (che costerà 230 milioni di
euro) è stata rimandata a settembre. In
una zona già altamente inquinata, costruire un
inceneritore è criminale.
Grido contro le stravittoria delle
ecomafie, che diventano sempre più
potenti e strafottenti in questa regione. Basta
leggere il rapporto 2009 di Legambiente
per rendersene conto.
Grido contro la decisione di
bruciare le eco
balle nei cementifici di Maddaloni(Caserta) e
nelle centrali dell’ENEL.
Grido per questa regione
martirizzata, simbolo del pianeta Terra,
anch’esso minacciato di morte in nome del
profitto. Basta
leggere l’ultimo Rapporto dei 2500 scienziati
dell’ IPCC (il comitato scientifico dell’ONU per
i cambiamenti climatici) per rendersene conto e
capire la gravità della situazione.
Questo mio grido si unisce al
grido di tanti cittadini che dal basso stanno
impegnandosi per far nascere il nuovo.
E il nuovo , può oggi
nascere solo dal basso.
Dall’alto non c’è più nulla da aspettarsi.
La speranza viene solo dal basso, dalla
capacità dei gruppi, comitati di mettersi
insieme, di fare rete sia a Napoli come in
Campania. In questo periodo sono nati
il Coordinamento regionale per la gestione
pubblica dell’acqua e il Coordinamento regionale
rifiuti che riunisce le comunità e i comitati su
base regionale. Sta nascendo ora anche il Forum
regionale antirazzista che riunisce i gruppi che
lavorano a favore di immigrati e Rom. Sta
lentamente nascendo anche la rete di comunità
immigrate della città di Napoli per permettere
ai rappresentanti delle comunità etniche
presenti sul territorio di parlare.
In questo spirito è nato
quest’anno anche Segnali di Fumo
che mette insieme pezzi di cittadinanza attiva
in città per fare pressione sulle istituzioni
locali. Senza dimenticare la Rete del Rione
Sanità che da anni lavora per creare sinergia in
questo non facile quartiere, e che quest’anno ha
finalmente fatto partire , in stretta
collaborazione con la Banca Etica , il
Microcredito per stimolare nel Rione nuove
iniziative economiche.(Tutto questo dovrebbe
partire il prossimo autunno).Sono tutti segni di
speranza perché non è facile a Napoli e in
Campania lavorare insieme; c’è un nuovo spirito
che dal basso sta soffiando in questa regione.
Questo lavoro
unitario ha portato ad una bellissima vittoria
proprio in questo mese contro l’inceneritore a
biomasse che era in progettazione a S. Salvatore
Telesino (BN).
Insieme si può!
La
speranza viene dai fratelli/sorelle di strada
impegnati strenuamente sull’acqua, sui rifiuti,
sull’ambiente. Sono nate delle splendide
amicizie ,che ci sorreggono in questa difficile
resistenza in Campania.
Fra i tanti e tante, vorrei ricordare
Raffaele Del Giudice, presidente di
Legambiente Campania che, mosso da una sacra
passione per le sue terre, lotta contro lo
strapotere delle ecomafie. E’ lui che ha
scoperto il disastro di Ferrandelle
.Finché ci sono persone così, c’è ancora
speranza in questa regione. Una speranza che
nasce dalle autentiche relazioni umane dentro i
comitati, i gruppi, le reti dove le persone
diventano ‘dono’ gli uni per gli altri:la
straordinaria ricchezza di questo popolo.
L’ho sperimentato soprattutto nelle piccole
comunità cristiane (sono sette) che, con padre
Domenico (il suo arrivo alla Sanità è stato un
grande dono per me !), stiamo coltivando qui,
alla Sanità. E’ straordinario vedere la
ricchezza delle relazioni umane, la capacità di
lettura della realtà alla luce del Vangelo (è la
lettura popolare della Bibbia) e l’impegno verso
i più poveri (ogni mercoledì sera portano un
pasto caldo a chi dorme per strada!).
E’
proprio bello vedere che sono i poveri che
aiutano i poveri! Quanta speranza ricevo da
loro! E quanta speranza ho avuto dai volti dei
ragazzi in difficoltà del Rione Sanità , durante
il campo di lavoro (13-19 luglio), che abbiamo
organizzato. E’ stato padre Domenico a sapere
aggregare le forze del territorio e trasformare
questo sogno in realtà! Quanta forza, gioia,
umanità ho ricevuto dai volti di questi
ragazzini, di una vitalità straordinaria, e dai
loro genitori! E’ stata una boccata di speranza,
di Vangelo! (…)
Un
altro drammatico esempio ci viene dall’amianto.
Ci sono voluti vent’anni di duro impegno sociale
per arrivare al grande processo di
Torino, ora in corso, contro gli industriali
dell’amianto. Non mi direte che gli
industriali non sapevano, negli anni ’70-’80,
che l’amianto produceva tumori ( il terribile
mesotelioma!). Lo sapevano , ma ha vinto la
logica del profitto…! E così abbiamo avuto
migliaia e migliaia di vittime!
Sul monumento alle vittime dell’amianto
a Monfalcone c’è scritto: “Costruirono le stelle
del mare, li trafisse la polvere, li uccise il
profitto”.
Che non succeda altrettanto per i
rifiuti!
Dio è stanco di morti in nome del profitto! Lui
vuole che i suoi figli vivano in pienezza la
loro vita, ora e per sempre. Basta con tanti
morti in nome del profitto. Che vinca la vita!
http://www.9online.it/blog_emergenzarifiuti/2009/08/18/zanotelli-gestione-rifiuti-in-campania-atto-criminale/
Alex
Zanotelli |