Comitati Civici di San Salvatore Telesino e
Guardia Sanframondi
contro la costruzione
di
un Inceneritore a San Salvatore Telesino
CITTADINI IN
MOVIMENTO
www.transizionesst.blogspot.com
domenica 22 novembre 2009
Inceneritore ABM-Vocem
RICORSO AL T.A.R. PROMOSSO DALLA
PROVINCIA DI BERGAMO
La
VOCEM Srl e la Provincia di Bergamo hanno
notificato a tutti gli enti coinvolti i
rispettivi ricorsi avverso la decisione, assunta
nella conferenza dei servizi del 23 luglio
scorso, di denegare l’autorizzazione per la
costruzione di un inceneritore nel comune di San
Salvatore Telesino.
Al di là della fondatezza del ricorso nel
merito, e delle eventuali eccezioni che
certamente i legali degli Enti che si
costituiranno in giudizio potranno proporre, una
prima considerazione è quella sulla portata
politica dell’iniziativa: una Amministrazione
provinciale che intendeva realizzare un
investimento “speculativo” che agisce in
giudizio contro un’altra Amministrazione
provinciale, oltre che contro la Regione che,
anche sulla spinta dei cittadini con migliaia di
firme e tante iniziative di sensibilizzazione,
hanno voluto difendere il territorio da un’opera
pericolosa per l’ambiente e per la salute delle
popolazioni coinvolte.
La decisione opposta con il ricorso al tribunale
Amministrativo Regionale era stata una vittoria
politica della partecipazione dei cittadini
della Valle Telesina che si erano fermamente
opposti all’impianto, ma è stata determinata
soprattutto dai pareri del Genio Civile di
Benevento, della ASL e dell’ARPAC.
Tre cose, soprattutto, emergono da una prima
lettura del ricorso.
Innanzitutto la convinzione che la Valutazione
di Impatto Ambientale (V.I.A.) rilasciata nel
2006 e nel 2008 dalla Regione Campania a seguito
di parere positivo della Commissione dovesse
essere sufficiente a garantire l’autorizzazione;
per Noi questo assunto è assolutamente
sbagliato, visto che una V.I.A. era
semplicemente un presupposto necessario al
proseguimento del procedimento. Ricordiamo anche
che in entrambi i procedimenti di V.I.A. i
cittadini non hanno avuto alcuna possibilità di
partecipare, del resto l'esito della commissione
fu solo pubblicato su Il Sole 24 ore, quotidiano
non certo tra i più diffusi fra i non addetti.
Poi il fatto che il parere dei comuni
interessati, finanche quelli di San Salvatore
Telesino, Amorosi e Puglianello, non dovessero
essere considerati nel determinare la decisione
della C.d.S. del 23 luglio 2009.
Insomma, secondo la provincia di Bergamo e la
VOCEM, i cittadini di questi tre comuni, per il
tramite dei loro rappresentanti, non avevano
voce in capitolo rispetto ad una decisione che
così gravemente impattava sul loro futuro.
Questo è francamente inaccettabile.
Ci appare infine grossolana la contestazione
secondo la quale si sia dato meno peso ad enti
quali aeronautica milit., vv.ff. (favorevoli)
rispetto ad ASL, ARPAC, (contrari) quando la
normativa che regolamenta la procedura della
Conferenza dei Servizi ( Legge n. 15 del 2005 )
dice che, addirittura, è sufficiente che
dissenta un solo ente preposto alla tutela della
salute, della incolumità o dell'ambiente, che la
procedura si DEVE interrompere e passare la mano
ad altri organismi decisionali (insomma, prevale
il dissenso di un tale ente rispetto alla
maggioranza nel caso di maggioranza favorevole).
Questo giusto per sottolineare il diverso peso
conferito, per fortuna e ancora, a tali enti (e
soprattutto all'oggetto della loro tutela) a
prescindere dai numeri.
Per il resto il ricorso punta a dimostrare
soprattutto le presunte carenze tecniche del
parere presentato in conferenza dalla provincia
di Benevento, a fronte della asserita
completezza dello Studio di impatto Ambientale
presentato dalla VOCEM.
Non crediamo che il Tribunale Amministrativo sia
la sede adatta a entrare nel merito di queste
argomentazioni tecniche, mentre le obiezioni
sulla procedura attuata dalla Regione ci
sembrano piuttosto deboli.
Facciamo notare, ancora, che nel ricorso, oltre
gli interessi della provincia di Bergamo e di
due società a capitale pubblico (ABM e VOCEM),
si richiama ancora l’emergenza rifiuti in
Campania, per giustificare la richiesta di
annullamento, previa sospensiva, del decreto
dirigenziale della Regione Campania che ha
denegato l’autorizzazione per la realizzazione
dell’impianto.
In attesa che tutti gli Enti si costituiscano in
giudizio contro la provincia di Bergamo e la
VOCEM, ribadiamo che bisogna continuare ad
opporsi alla realizzazione di un’opera
sbagliata, inutile, dannosa per la salute,
pericolosa, pessimo esempio di sfruttamento del
nostro territorio da parte di amministratori che
vogliono tutelare gli interessi dei loro
amministrati a scapito di quelli dei cittadini
di un altro territorio e di imprenditori senza
scrupoli e sensibilità, che vogliono solo
lucrare su incentivi pubblici, come hanno sempre
fatto.
Ricorso al
TAR |