2004 - 27 settembre

Il signor Salvatore Vozza, titolare della Vocem (Cementificio di Casagiove (CE), con capitale sociale di 10.000 euro) invia una richiesta al Comune di San Salvatore Telesino in cui s’informa sulla disponibilità di un appezzamento di terreno, tra i 20.000 mq e i 30.000 mq per la costruzione di una Centrale per la produzione di energia elettrica alimentata da BIOMASSE di circa 10 MW. La risposta del Comune di San Salvatore, in un documento con protocollo n.10999, alquanto conciso e persino approssimativo, dichiara la massima disponibilità del Comune ad accogliere tale richiesta.

 


 

 

2005 - febbraio

La ABM, multiutility della Provincia di Bergamo, compra dal Vozza il 95 % della Società, rilevando anche il finanziamento già da questi ottenuto (finanziamento pubblico del Ministero delle Attività Produttive per oltre 12 milioni di euro concesso ad un’azienda con capitale sociale di 10.000 euro) per il progetto che dovrebbe essere realizzato. Nel frattempo tra l’Amministrazione provinciale di Bergamo e quella di Benevento sono stati instaurati stretti rapporti di collaborazione. Tutto dovrebbe essere spiegato in un Protocollo d’intesa tra le due Province.


Ma, mentre sul sito web della provincia di Bergamo appare chiaramente la dichiarazione di questi rapporti, e il Protocollo risulta a febbraio 2005, per la Provincia di Benevento a questa data risultano solo dei contatti tra la Provincia stessa, rappresentata dall’on.le Zarro, incaricato dal Presidente Nardone, e la ditta ABM / Vocem, al fine di organizzare gli incontri per una prima presentazione informale del progetto ai soggetti interessati (ASL, Arpac, Assessorato ambiente prov. Benevento e Comune di San Salvatore).

Il Protocollo d’intesa tra le due Province viene annunciato ufficialmente dalla provincia di Benevento solo il 12 giugno 2006, con il comunicato stampa 1659. Nell’accordo tra le due Province il Presidente Nardone inserisce anche i servizi del Marsec, gioiellino tecnologico della Provincia di Benevento, che per certi aspetti si intreccerà con la costruzione dell’inceneritore di San Salvatore Telesino e condizionerà in maniera non ancora del tutto chiara l’intera vicenda. Dal febbraio 2005, i rapporti epistolari tra il Comune di San Salvatore e la Vocem/ABM saranno fitti e apparentemente basati su un accordo in cui il Sindaco di San Salvatore Telesino, l’assessore all’ambiente Vincenzo Cicchiello, il presidente della Provincia Nardone, non hanno nulla da contestare.

 


2005 - 16 maggio

La dottoressa Valli, amministratore delegato dell’ABM, scrive al Presidente Nardone pregandolo di “armonizzare ed integrare” il progetto Vocem all’interno dei piani provinciali di smaltimento dei rifiuti e di produzione di energia, visto che la VOCEM SRL vorrebbe bruciare CDR nel termovalorizzatore per incrementare la produzione di energia: «l’impianto VoCem, come attualmente dimensionato e progettato, potrebbe essere alimentato integrando il materiale organico a matrice vegetale con il quantitativo di Cdr prodotto in provincia di Benevento».

E chiede consigli sulla procedura da seguire: « Riteniamo di estrema importanza un Suo cortese pronunciamento circa la tipologia di impianto da utilizzare per la realizzanda Centrale nel sito di Benevento».

 

 

2005 - 23 maggio

L’ingegnere Ardizzone della ABM-Vocem, con una e-mail, avverte l’assessore Cicchiello della lettera inviata al Presidente Nardone e gli chiede di concordare o ridefinire questa parte del progetto con il Presidente stesso.

 

2005 - 31 maggio

L’assessore Cicchiello risponde con tono forte e anche piuttosto irritato.

Dalle sue parole sembra che l’intenzione di bruciare anche CDR non faccia parte degli accordi precedenti:

«sulla progettualità della centrale elettrica a BIOMASSE […] vado a rilevare che non risultano da Voi assunte iniziative coerenti e conformi alle finalità e modalità di detta energia elettrica (alimentata a biomasse) […] non può non rilevarsi come la realizzazione di tale impianto […] debba necessariamente e correttamente conseguire prioritariamente l’esame favorevole della comunità sansalvatorese, come rappresentata dai suoi consiglieri comunali, per qualificarsi opera di preminente “interesse pubblico”, a vantaggio della collettività medesima […] comunque risultano espunti in entrambe le note l’impegno/gli impegni assunti rispetto alle modalità di utilizzo convenute in più incontri con la Vocem ABM a realizzare la centrale termica per la produzione di energia elettrica alimentata da BIOMASSE con l’utilizzo degli scarti non trattati della lavorazione del legname, ad esclusione dei rifiuti da Cdr e di eventuale impianto di TERMOVALORIZZAZIONE sul territorio comunale (punti n. 1 e 2 del vs. prot. 1765…). […]

 

Questa Amministrazione, pertanto nel confermare la già manifestata volontà di realizzare nell’ambito del territorio comunale tale insediamento produttivo NON inquinante per la produzione di energia elettrica da BIOMASSE […] invita codesta spett.le VOCEM ABM a promuovere un tavolo allargato di intesa interistituzionale con le province di Benevento e di Bergamo, perché, anche se in via di attuazione dell’intervenuto Protocollo d’Intesa fra i soggetti sovracomunali citati e nell’ambito degli strumenti pianificatori di settore, la centrale elettrica possa conseguire preventivamente e prioritariamente la più ampia condivisione. In tal senso, si diffidano le amministrazioni provinciali in indirizzo dall’assumere decisioni e interventi in via sostitutiva dell’Ente locale, con avocazione delle competenze sulla materia, essendo il Comune di San Salvatore il primo soggetto istituzionale qualificato alla rappresentanza, tutela e valorizzazione degli interessi della comunità locale».

 

Malgrado il linguaggio burocratico, è assolutamente chiaro che l’assessore Cicchiello non accetta il cambiamento di programma della ABM/Vocem che ha deciso di bruciare anche Cdr e non più solo prodotti vegetali. Ma la cosa più importante della lettera di Cicchiello è il richiamo alla necessità o obbligo di «conseguire prioritariamente l’esame favorevole della comunità sansalvatorese, come rappresentata dai suoi consiglieri comunali, per qualificarsi opera di preminente “interesse pubblico”, a vantaggio della collettività medesima».

 

Per la prima volta, nell’intera vicenda ci si riferisce alla necessità di informare la popolazione ed ottenerne il consenso e si mette in dubbio la buonafede dell’azienda a bruciare “solo biomasse”.

 

2005 - luglio

Nonostante i primi segnali di opposizione la Vocem prosegue a ritmo serrato nel suo iter amministrativo: scrive diverse volte al Comune di San Salvatore Telesino, all’Assessore Cicchiello, al Presidente della Provincia Nardone, al Presidente della Provincia di Bergamo Bettoni per confermare l’interesse della Vocem a realizzare la Centrale a San Salvatore Telesino, per rassicurare che essa userà solo Biomasse vegetali, per chiedere al Comune tutti i documenti di cui ha bisogno per presentare in tempo la domanda di autorizzazione alla Regione, insistendo sull’urgenza dell’invio di tale documentazione per l’estrema importanza ai fini del finanziamento.

 

2005 - 22 luglio

E' la data della prima delle due dichiarazioni giurate dell’architetto Visalli: in essa si parla di una autorizzazione di impianto per il trattamento di rifiuti speciali.

 

2005 - 28 novembre

Seconda dichiarazione giurata dell’architetto Visalli: «relativo ad un impianto alimentato con scarti legnosi e vegetali ed altri materiali assimilabili a fonti rinnovabili mediante termoconversione con recupero di energia elettrica».

 

2005 - 29 luglio

La VOCEM srl presenta alla Regione la domanda di autorizzazione per la realizzazione e l’esercizio dell’impianto «ex artt. 27 e 28 del Dlgs 22/97», meglio conosciuto come Decreto Ronchi («Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio»). A questo punto si comincia a delineare più chiaramente il vero scopo dell’impianto: bruciare, o meglio, incenerire rifiuti e non, o non solo, le cosiddette biomasse.

 

2005 - 5 settembre

Data della relazione della VOCEM (agli atti del Comune di San Salvatore Telesino) relativa al “Procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale di una Centrale elettrica alimentata da Biomasse a matrice vegetale”. In essa sono spiegate le ambigue motivazioni per cui la VOCEM preferisce chiedere autorizzazioni ai sensi degli artt. 27 e 28 del Dlgs. 22/97 in quanto: «[…(sono)…] tali materiali di scarto di cicli produttivi nel campo agricolo, forestale, o distributivo e/o di trasformazione, sempre rientranti nella categoria delle biomasse a matrice vegetale.

 

Tali materiali (anche se non pericolosi e del tutto assimilabili al legno vergine) sono classificati dalla legge come rifiuti e quindi sono soggetti alla esigente normativa prevista dal Dlgs 22/97….[…] Lo stesso impianto è dotato delle più avanzate centraline di monitoraggio […] comprendendo anche il controllo per mezzo del sistema di monitoraggio satellitare della Provincia di Benevento (MARS), il cui accordo con la Provincia di Bergamo è in via di definizione». Il MARSEC, fiore all’occhiello dell’Amministrazione provinciale a guida Nardone, fa così la sua comparsa tra gli attori della vicenda inceneritore a San Salvatore Telesino. Nonostante le prime difficoltà la trattativa continua: il 9 settembre 2005 il Comune di San Salvatore Telesino scrive a Berta, presidente della VOCEM, precisando che «i fondi censiti nel comune ai mappali n.57-59, 204-205, 284-288, 481-483 del foglio 23 […] rientrano nelle aeree disponibili per l’impianto a biomasse».

 

2005 - settembre

Importate incontro tra i tecnici della Vocem e gran parte del Consiglio comunale di San Salvatore. Si sa, stando ai racconti di alcuni dei presenti (l’architetto Visalli, consulente della Vocem, l’avvocato Fabio Romano, allora consigliere di minoranza), che i consiglieri quel giorno erano 12, di cui 4 di minoranza, che tutti i consiglieri sapevano in precedenza di cosa si trattava, e che si erano preparati all’incontro con domande appropriate da presentare all’architetto Visalli, che illustrò il Progetto in modo piuttosto dettagliato usando una presentazione in power point.

 

E’ questo un passaggio importante perché nessuno dei presenti chiese allora un Consiglio Comunale sull’argomento, magari aperto alla cittadinanza. Non furono affissi manifesti, non furono suonati i tamburi “a raccolta” forse perché si ritenne che l’argomento non meritava l’attenzione dei cittadini. Di sicuro molte persone lessero il progetto in sintesi inviato nel settembre 2005 al Comune. Inutile aggiungere che, secondo molti, alcuni di loro non capirono affatto la gravità di tale riunione. E’ possibile che la maggior parte continuò a meditarci sopra, ma tutti preferirono non sollevare pubblicamente il problema. Il problema è che coloro che venivano lasciati all’oscuro di tutto erano i cittadini, coloro cioè che avrebbero dovuto decidere della loro salute, del loro ambiente, di cosa accettare sul proprio territorio.

 

Nessuno dovrebbe sottovalutare le situazioni in cui il popolo deve essere davvero il vero sovrano: un sindaco, degli amministratori, pur se votati democraticamente, in certi momenti così decisivi dovrebbero comunicare cosa sta succedendo e prendere insieme ai cittadini la decisione.

 

2005 - 17 novembre

La Vocem, sollecitata dall’Assessorato Regionale all’Ambiente, chiede di poter presentare in Consiglio Comunale a San Salvatore Telesino lo Studio di Impatto Ambientale inviato a settembre in Regione, onde ricevere il parere di competenza necessario ad ottenere l’autorizzazione relativa.

Con la stessa nota, la Vocem chiedeva di discutere in Consiglio Comunale la convenzione con il Comune.

 

2005 - 29 novembre

La Vocem ottempera all’obbligo di pubblicità con avviso pubblicato sul Sole 24 Ore della richiesta di pronuncia di Compatibilità Ambientale e la richiesta di autorizzazione alla costruzione, ancora una volta, in base agli artt. 27 e 28 Dlgs 22/97(Decreto Ronchi).

 

2005 - 30 novembre

Berta, presidente del CDA della ABM-Vocem, facendo riferimento alla lettera del Comune del 28 novembre, si riserva di inviare a breve i chiarimenti richiesti sul Progetto e ripropone una Conferenza stampa per presentare il progetto stesso e lo Studio di impatto ambientale da loro elaborato: «[…] momento di utile confronto per l’assunzione del parere di competenza del Comune (delibera consiliare), come previsto dalle procedure regionali attivate.

 

2005 - 5 dicembre

La VOCEM srl, sempre in riferimento alla lettera del Comune di San Salvatore Telesino del 28 novembre dello stesso anno, invia al Comune una nota esplicativa, che però è del tutto insoddisfacente, sull’inquinamento atmosferico e sul consumo d’ acqua causati dall’impianto.

 


 

 

2006 - febbraio

La bozza della Vocem perviene al Comune; prevede determinati vantaggi economici, quali: una cospicua cifra una tantum da determinare, agevolazioni sulle tariffe di consumo energia elettrica alle industrie ed ai cittadini, 32 posti di lavoro etc., ma anche gravi adempimenti a carico del comune). Il Comune aveva comunque già risposto il 28 novembre 2005, sollecitando la Vocem a fornire i chiarimenti già richiesti nel corso degli incontri avuti con i consiglieri di maggioranza e di minoranza.

 

Queste due note della Vocem e del Comune di San Salvatore Telesino sono importanti perché evidenziano che questa Ditta, pur avendo tutte le autorizzazioni, ha comunque bisogno del consenso della popolazione. Di contro, l’amministrazione comunale non era disponibile a promuovere un incontro pubblico tra la Vocem e i cittadini prima di ricevere i chiarimenti richiesti, e prima che il progetto fosse stato esaminato dai propri tecnici. In ogni caso si impedì ancora che la cittadinanza venisse informata su quello che stava avvenendo.

 

La Vocem scrive al Comune di S. Salvatore T. per chiedere spiegazioni per il lungo silenzio intercorso, rappresenta di essere a conoscenza del fatto che a gennaio l’assessore Cicchiello, con cui avevano contatti, si è dimesso, e trasmettono una bozza di convenzione da stipulare con il Comune per regolamentare contrattualmente i rispettivi obblighi. Ancora, con tale nota, la Vocem insiste sulla necessità di informare la popolazione, e ripropone l’organizzazione di una Conferenza stampa per illustrare pubblicamente il progetto.

 

Alla Regione, nel frattempo, stanno valutando la documentazione, e la pratica diventa oggetto di attenzione da parte del Settore Ecologia di Benevento, dato che, per la tipologia dell’impianto (Centrale a Biomasse), avrebbe dovuto seguire la procedura di richiesta di autorizzazioni al Settore delle Attività Produttive, anziché a quello dell’Ambiente Settore Ecologia. In realtà la Vocem aveva correttamente presentato la richiesta di autorizzazione al Settore Ecologia, in quanto intendeva costruire un inceneritore di rifiuti, anche se limitatamente ad alcune tipologie di materiali (individuati con appositi codici europei noti come CER), ma con la possibilità di aggiungerne altri in seguito.

 

Vale la pena sottolineare che con l’autorizzazione richiesta, è possibile, in seguito, con l’impianto pienamente funzionante, ottenere un’autorizzazione per bruciare anche altri tipi di rifiuti (CDR), e ciò senza creare particolari clamori o allarmismi. A questo punto è naturale chiedersi perché l’assessore Cicchiello si è dimesso. Infatti tutto è reso ancora più inquietante dal fatto che lo stesso Cicchiello non ha ritenuto a tutt’oggi di chiarire ai cittadini di San Salvatore la sua posizione, nonostante le gravi accuse dirette e personali ricevute ed il grande clamore suscitato dalla vicenda.

 

2006 - 5 aprile  

Il Comune di S. Salvatore Telesino non dà seguito alla richiesta della Vocem e scrive alla Regione Campania, Assessorato regionale all’Ambiente - Settore Centrale Tutela dell’Ambiente, e alla Provincia di Benevento - Assessorato all’Ambiente, inviando osservazioni e perplessità.

 

2006 - 26 aprile

Il Settore Ecologia della Regione facendo riferimento a due precedenti note, che purtroppo non è stato possibile reperire, sollecita il Comune di San Salvatore Telesino ad esprimere «in maniera inequivocabile (favorevole o sfavorevole)» il parere obbligatorio relativo all’Autorizzazione regionale sulle emissioni in atmosfera richiesto dalla VOCEM.

 

2006 - 8 maggio 

Il Comune risponde alla suddetta richiesta del Settore Ambiente, sia Regionale che Provinciale, riaffermando il proprio parere negativo, adducendo come motivazione i rischi di impoverimento delle falde acquifere e di contaminazione da acque reflue, l’inquinamento che sarebbe provocato dal trasporto della materia prima, le immissioni in atmosfera. Il Comune evidenzia e avanza il sospetto che il combustibile di supporto necessario al funzionamento dell’impianto possa essere fornito da “ecoballe”, e sottolinea inoltre la posizione poco baricentrica del Comune rispetto all’approvvigionamento di biomasse vergini.

 

2006 - 16 giugno

Il Comune di San Salvatore risponde inoltre alla provincia di Benevento sulla richiesta di parere di autorizzazione per la ricerca di acque sotterranee per usi industriali, e precisa ancora una volta che non ci sono i presupposti per autorizzare questo impianto.

 

2006 - 2 ottobre

Il dott.Luigi Nocera della Regione Campania emana il Decreto Assessorile contenente il proprio parere favorevole sullo Studio di Impatto Ambientale. In esso è contenuto “l’adeguamento alle normative sulla tutela dell’atmosfera che andranno in vigore (es. Piano Regionale della qualità dell’Area)”… e non ottenuto all’Audizione dei Comitati in Regione.

 

2006 - 19 dicembre

Il Settore Ecologia della Regione Campania di Benevento invita i Comuni di San Salvatore Telesino, Puglianello ed Amorosi ad un Tavolo tecnico per il 17 gennaio 2007 insieme all’ASL, alla Vocem ed all’ARPAC, per approfondire le problematiche dell’approvazione del progetto: “Dlgs. 152/06 – Ditta Vocem srl. Richiesta di approvazione ed autorizzazione alla realizzazione, ex art. 27 Dlgs 22/97 e s.m.i. e dall’esercizio ex art 28 e s.m.i. (Legge Ronchi) delle operazioni di smaltimento con recupero energetico a mezzo di un impianto di valorizzazione energetica attraverso ciclo termico in forno a griglia di rifiuti non pericolosi a matrice prevalentemente lignea quali biomasse residuali di natura vegetale assimilabili a fonti rinnovabili in località San Salvatore Telesino (BN)”. L’oggetto della riunione, come si vede, è inequivocabile. Ė da questo momento, il 19 dicembre 2006, che i Comuni limitrofi hanno ben chiaro che a San Salvatore Telesino si vuole costruire un inceneritore.

 


 

 

 

2007 - 17 gennaio  

Al Settore Ecologia di Benevento per il Tavolo tecnico sono presenti il Sindaco Creta di San Salvatore Telesino, il Sindaco di Puglianello, Bartone (attualmente vice-sindaco) con un suo tecnico. Manca il Sindaco di Amorosi che comunque sapeva per che cosa era stato invitato. Il Sindaco Creta esprime parere contrario alla localizzazione dell’impianto: «non per bocciare in primis l’iniziativa» e motiva il diniego «sostenendo che lo stesso espresso positivamente poteva comportare, per la natura della materia da trattare ripercussioni politiche molto gravi per la sua coalizione» (Verbale del Tavolo tecnico)…Bartone dichiara che non essendo stato informato prima, dovrà studiare il progetto e ringrazia per essere stato coinvolto. Gli viene consegnato il Progetto dalla Vocem su cd-rom.

 

Il Comune di Amorosi richiederà ufficialmente il progetto alla Regione solo il 16 aprile 2007 e il Sindaco Della Morte manderà un suo tecnico alla Conferenza dei servizi il 25 giugno 2007, il quale dichiarerà che il Comune è stato informato solo il 19 dello stesso mese del Progetto di Inceneritore, ed esprimerà comunque parere negativo. Emerge che anche i Comuni limitrofi fossero a conoscenza di questo progetto.

 

2007 - 25 giugno

Si svolge la Conferenza dei Servizi, e solo per l’assenza di molti degli enti invitati, per il ritardo nella consegna del progetto ai soggetti coinvolti da parte della VOCEM e per alcune carenze documentali questa non si è conclusa con una decisione positiva per la realizzazione dell’inceneritore a San Salvatore Telesino. Il Sindaco di Amorosi non vi ha partecipato personalmente ma ha inviato un suo tecnico che, dicendo di “aver ricevuto il progetto solo il 19/06/2007” esprime il parere negativo; il sindaco di Puglianello non ha partecipato ma ha delegato il suo vicesindaco Bartone, che del resto era il sindaco di Puglianello nel 2006, e che ha espresso parere negativo per ovvi dubbi su tale autorizzazione, l’ex sindaco Creta ha espresso parere negativo, pur ammettendo che inizialmente era stato favorevole all’impianto, perché all’ interno della maggioranza consiliare si era evidenziato un certo dissenso ed inoltre erano aumentati i dubbi relativi ai materiali che sarebbero stati bruciati nell’impianto.

 

2007 - 6 luglio 

Convocato a San Salvatore Telesino un Consiglio Comunale aperto al pubblico. La discussione che ne scaturì fu ovviamente accesa, e, tra le scuse e i nascondimenti, si dovette prendere atto, ancora una volta, che gli abitanti di queste terre non erano stati informati della costruzione di questo inceneritore. Ed oggi scendono in piazza con una marcia di protesta per esprimere con forza il loro no a questo progetto.

 

Luca Mattei

(corrieredelsannio.it)