Caro dott. Pucino,
Domenica 01 febbraio scorso ho
partecipato con interesse e curiosità alla sua
iniziativa più unica che rara dalle nostre
parti, di “richiesta” pubblica di coinvolgimento
e partecipazione della cittadinanza ad un
progetto politico per San Salvatore, per lo più
da costruire insieme, così come ha poi
sottolineato ed auspicato nel presentare la
serata.
L'iniziativa ha tutte le
premesse per essere lodevole perchè costituisce
un’opportunità ed un elemento di novità per il
nostro comune abituato a confondere il dibattito
politico con gli incontri privati spesso
finalizzati a siglare o definire alleanze
tattico-numeriche se non, a ridosso del voto,
per creare un rapporto di clientela con i propri
elettori facendo ricorso esclusivo al cosiddetto
porta a porta che più che un passaggio
folcloristico inevitabile, come a volte lo si
vuole dipingere per paesi piccoli come il
nostro, rappresenta un metodo divenuto ormai
“nauseante” per aggirare la trasparenza, la
condivisione e la partecipazione che invece
costituiscono il sale di momenti come la
preparazione all'amministrazione di un paese.
Sarebbe il caso, pertanto, che
tutti coloro che hanno la velleità/presunzione
di candidarsi per realizzare un progetto
politico per S.Salvatore non avessero il
“timore” di aprirsi alle proposte che possono
arrivare dai cittadini né tantomeno di
sottoporsi al loro giudizio diretto (e non parlo
del solo giudizio elettorale) che sono lo scotto
da pagare e nello stesso tempo il vantaggio che
di solito derivano dalla trasparenza e
dall'apertura ai cittadini (leggi democrazia).
D'altra parte, affinchè tutto ciò abbia un senso
ed un'utilità civica, è indispensabile che anche
coloro che non hanno la velleità di candidarsi
in prima persona all'amministrazione del paese,
sottopongano idee, domande, anche incalzanti o
fastidiose, prima durante e dopo le elezioni,
che possano a seconda dei casi, stimolare od
“inchiodare” i propri rappresentanti, “amici” od
“avversari” che
siano, alle responsabilità ed agli impegni
presi.
La differenza a questo punto
la dovrebbe fare la credibilità delle risposte,
delle persone proposte, e dei progetti
presentati.
Questo approccio che Lei
propone, insomma, dovrebbe essere la normalità
per chi vuole fare politica. A dire il vero,
mentre scrivo, Le confesso che mi sembra di
stare dicendo delle banalità da “abc”
dell’educazione civica, il che la dice lunga sul
punto a cui sono (siamo tutti) arrivato(i)...
Andiamo al dunque.
Allo scopo di portare il mio
contributo, dott. Pucino, mi permetta di
rivolgerLe, pubblicamente, alcune domande che mi
stanno a cuore e che sottoporrò, mutatis
mutandis, a chiunque voglia “concedere” spazio
alla democrazia ed alla partecipazione, così
come Lei sostiene di voler fare.
Degrado del territorio.
Il nostro territorio è
sottoposto continuamente a pressioni notevoli
che portano e porteranno alla sottrazione o al
tentativo di sottrazione di terreni agricoli,
verde e, in fin dei conti, di qualità della vita
a vantaggio di grandi infrastrutture e immobili
se non impianti sproporzionati rispetto alle
nostre necessità ed al nostro interesse diretto,
e mi riferisco ai numerosi ed enormi capannoni
“disoccupati” sparsi per il territorio a
“casaccio”, mi riferisco alle alte palazzine
vuote comparse nel centro abitato, mi riferisco
al termovalorizzatore oggi e a qualche altra
diavoleria domani. A mio parere, una barriera
molto importante, anche se non l’unica, a questo
che rappresenta la causa del degrado, dello
sventramento e della desertificazione materiale
e spirituale delle nostre zone, per di più a
vantaggio di pochi “rapinatori”, è costituita
dall'agricoltura e dal turismo sostenibile e
responsabile.
Ø
Qual è la sua idea di
progetto per il nostro territorio ? C'è spazio
per la valorizzazione dell'agricoltura locale
con concetti come “filiera corta” (leggi:
acquisto direttamente dal produttore),
cooperative di giovani agricoltori e “gruppi di
acquisto solidali” che stanno assumendo una
rilevanza sempre maggiore a livello nazionale
(anche tra laureati) soprattutto in risposta
alla crisi ed alla sfiducia sulla qualità e
sulla sicurezza (!) dei prodotti e, non ultima,
in risposta alla concentrazione dei profitti
nelle mani (poche) della grande distribuzione
(ritenuta una fonte di occupazione
irrinunciabile a fronte di stipendi e orari di
lavoro poco dignitosi per i dipendenti) che
ormai la fa da padrona anche da noi a scapito di
un'economia diffusa e secondo me più virtuosa ?
Se ritiene ci sia spazio per tutto questo nel
suo progetto come crede di renderlo attuale ?
Ø
Quali azioni ritiene di
poter portare avanti per contrastare in maniera
efficace la realizzazione del
termovalorizzatore, in vista anche di un
probabile parere favorevole della conferenza dei
servizi ?
Ø
Come ritiene di
concretizzare e “sfruttare” il concetto di
partecipazione della cittadinanza al piano
urbanistico comunale, aldilà degli obblighi
previsti dalla legge ?
Beni
comuni ed ambiente
E'
possibile reperire in giro progetti realizzati e
condivisi in rete (www.comunivirtuosi.org,
basta consultarli) da parte di comuni cosiddetti
“virtuosi” sia per l'approccio alla gestione dei
rifiuti sia per la realizzazione di
impianti-modello (pubblici) per la produzione di
energia da fonti rinnovabili, sia per iniziative
volte alla riduzione dell'uso di energia
“pubblica”. E’ altresì possibile trovare in giro
anche esperienze esecrabili da prendere in
considerazione come esempi in negativo e da non
seguire.
Ø
Qual è la sua idea rispetto
alla privatizzazione dell’acqua in relazione
alla legge 133/2008, art. 23-bis, (http://www.camera.it/parlam/leggi/08133L.htm)
che persegue, per legge, appunto, la messa sul
mercato del bene pubblico per eccellenza
(secondo solo all’aria)
catalogandolo
tra i “Servizi pubblici locali di rilevanza
economica” ?
Come considerare esempi quali
quelli della provincia di Latina in cui in
omaggio alla logica del profitto/s.p.a. ed in
regime pressochè monopolistico le tariffe
imposte dai privati hanno subito aumenti del
300% in poco tempo ? Per non parlare dei recenti
sviluppi in regione Lombardia che ha accolto i
quesiti referendari dei 124 comuni (sindaci) che
si sono battuti per la ripubblicizzazione
dell’acqua. Per non parlare della controtendenza
nel resto del mondo (vedi Parigi) che porta a
ripubblicizzare l’acqua dati i risultati
catastrofici dell’iniziativa privata e le
opposizioni popolari susseguenti.
Ø
Secondo Lei, cosa ci separa
dai comuni virtuosi (quali Capannori, Vedelago,
Mercato S. Severino...) per poter approcciare i
rifiuti/materiali come una risorsa da rivendere
a chi li reimmette sul mercato, che crea posti
di lavoro e che premia (con il passaggio da
tassa sul metro quadrato a tariffa) chi ne
riduce la quantità prodotta ?
Ø
Quali iniziative prevede
per la sensibilizzazione della cittadinanza alla
riduzione, al riuso ed al riciclo dei
rifiuti/oggetti di consumo?
Secondo Lei, perchè
nel nostro paese, con una buona presenza di
abitazioni, di fatto, rurali, non esiste nemmeno
il semplice concetto di compostaggio domestico ?
Ø
Cosa ci impedisce di dare
il buon esempio installando impianti di energia
da fonti rinnovabili sulle strutture pubbliche o
adottando politiche e tecnologie a supporto
dell'efficienza energetica ?
La risposta a queste domande
non può essere banalmente “abbiamo un buco nel
bilancio” perchè sono tutte iniziative
accomunate dall'essere auto-sostenibili ed
economicamente vantaggiose oltrechè
ambientalmente virtuose, leggere i progetti
attuati e messi a disposizione per avere
un’idea.
“Bassa”
politica
Infine, in coda, mi conceda
una domanda che potremmo definire “volgare”, in
confronto alle tematiche più interessanti che
non a caso ho voluto porre all'inizio, ma con
una qualche importanza per caratterizzare la
credibilità che vorrà dare al suo progetto
politico:
Ø
Se il suo partito di
riferimento Le chiedesse per interesse di
“casacca” a livello nazionale, di costituire una
lista unica che comprendesse persone (della
ex-maggioranza, e ne sono tante, a partire, ad
esempio, dall'ex sindaco e da alcuni
ex-assessori) contro cui ha condotto tenacemente
la sua lotta politica amministrativa negli
ultimi anni e che, anche a suo dire, sono stati
co-protagonisti del cattivo stato in cui versa
il nostro paese, quale sarebbe il suo
atteggiamento ?
Sul bilancio comunale lascio
volentieri la parola a persone più informate
perchè al momento ho pochi elementi (sebbene
molto negativi, non ultimo l’utilizzo, come
appreso da Lei, dei fondi per il terremoto per
altre voci di spese comunali) di giudizio per
poter porre domande più circostanziate.
Con la speranza che un
dibattito politico (al rialzo) possa avere
inizio su queste tematiche che mi stanno a cuore
o su simili che altri voranno porre in agenda e
con la speranza che si riesca ad uscire dal
concetto di politica sansalvatorese quale luogo
degi inciuci privati e personali coperti da
sterili e fuorvianti polemiche, La ringrazio in
anticipo per le risposte che vorrà dare.
Cordiali saluti,
Francesco Pascale
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