IN CRISI
D’ASTINENZA
La consapevolezza per il gruppo
di minoranza di non avere probabilmente mai più
l’opportunità, né oggi e né domani, di
amministrare il nostro comune ha accelerato in
maniera preoccupante i prevedibili effetti di
una dipendenza dovuta alla gestione del potere
lunga decenni che, interrotta bruscamente, si è
manifestata in tutta la sua tragica realtà.
Possiamo comprendere ma
certamente non giustificare quello che passa
nella testa di chi credeva
di essere stato destinato a vita
a guidare la nostra comunità e invece,
improvvisamente, si ritrova ad essere un
semplice consigliere comunale di
minoranza.Traumatico senza dubbio perché quando
è troppo è troppo.
Mica è facile digerire da un
giorno all'altro lo smacco di perdere le
elezioni amministrative con 400 voti di scarto?
E sicuramente non è pensabile di dover aspettare
5 lunghi anni per tentare di nuovo di rimettersi
in sella. Fatte queste semplici deduzioni sullo
stato confusionale in cui devono trovarsi i
consiglieri del gruppo PDL veniamo a quello che
si sono inventati pur di creare allarmismo e
magari, come nella Russia del 1917, organizzare
una rivoluzione di ottobre per ritornare sulle
sedie che da poco hanno lasciato. I manifesti
affissi da giorni a firma del gruppo PDL hanno
questo preciso obiettivo. Dimostrare
l’incapacità dell’Amministrazione Izzo a
governare e, non sappiamo come, mandarci
definitivamente a casa.
Se veramente i consiglieri di
minoranza pensano questo siamo veramente
preoccupati per lo stato psico-fisico in cui si
trovano. Perché agli effetti dell’astinenza che
ti impedisce di avere il controllo delle tue
azioni si aggiunge una sindrome, alquanto
evidente, di “ pollastrite acuta “ che mette a
nudo tutta la malafede e il livore di una
minoranza che non accetta di essere tale.
Infatti solo dei “ pollastri “ possono pensare
di ingannare ancora la nostra comunità con atti
mistificatori che, come il gioco delle tre
carte, mirano a nascondere la realtà e la
responsabilità delle cose nel nostro paese.
Nemmeno i bambini potrebbero
pensare che un’amministrazione insediatasi solo
da quattro mesi abbia avuto la possibilità o la
responsabilità di determinare lo scempio che
tanto enfaticamente viene denunciato omettendo
di dire che il problema delle discariche,
compresa quella adiacente ex cava Bove, è un
problema vecchio di anni. Un problema, insieme
ai tanti altri, che non hanno mai affrontato e
mai risolto in sette anni di governo della
nostra comunità e che l’amministrazione Izzo ha
risolto in soli tre mesi.
Oggi si presentano nella veste di
difensori di un territorio che non hanno mai
tutelato e che hanno addirittura svenduto pur di
portare in queste terre un inceneritore di
rifiuti, tacendo per 3 lunghi anni la verità al
popolo di S.Salvatore. Con quale credibilità
oggi scrivono e denunciano? A quale obiettivo
mirano? A chi giova questo clima infuocato che i
consiglieri di minoranza alimentano con tanto
furore? Non sappiamo. Sappiamo però che la
strategia della contrapposizione feroce e
ingannevole che è stata messa in piedi produce
una grave conflittualità sociale accentuando e
divaricando ancor di più il solco scavato nella
nostra comunità da una politica cieca che non
mira all’interesse collettivo bensì a quello
personale.
Il paese e la collettività
purtroppo ne pagano il prezzo più alto. Sarebbe
ora che i nostri avversari si rassegnassero al
ruolo che il popolo di S.Salvatore ha deciso di
dover loro assegnare attraverso un voto libero,
democratico ed inequivocabile. Tra cinque anni
si vedrà. Nel frattempo dimostrassero di avere
ancora a cuore il futuro del nostro paese. In
caso contrario, perseguire con tanto accanimento
lo scontro frontale con la maggioranza evidenzia
una precisa volontà di bloccare il paese nella
perversa logica del “ tanto peggio tanto meglio
“.
Noi proseguiremo
per la nostra strada. Gli attacchi a noi
indirizzati li riteniamo come insignificanti
ostacoli che, seminati sul nostro cammino,
avrebbero lo scopo di rallentare il lavoro
amministrativo che dobbiamo e vogliamo fare.
Poca cosa rispetto alla grande determinazione e
alla tenace volontà di un gruppo che ha come
obiettivo quello di risollevare il nostro paese
dal baratro nel quale era sprofondato.
Intanto
aspettiamo fiduciosi che la crisi di astinenza
prima o poi finisca. Quel giorno saremo tutti
più felici e finalmente potremo lavorare tutti
per il bene della nostra comunità.
Nel caso
contrario ci rassegneremo e faremo da soli e
chissà che il detto “ meglio soli che male
accompagnati “ non faccia proprio al nostro
caso.
Gruppo
Consiliare
“ Uniti per
S.Salvatore “
S.Salvatore
Telesino 30/10/09
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