Sono state numerose le persone che hanno
partecipato alla marcia promossa dai comitati.
No all’inceneritore, il territorio da
salvaguardare, sindaci e cittadini sfilano
convinti...
Da
San Mennitto a piazza Nazionale di San Salvatore
Telesino.
Attraversando strade, pezzi di valle Telesina
che, a volerle ammirare, non ci si perde granché
a definirle cartoline. Angoli di paradiso
attraversati da un corteo, una marcia: quella
organizzata dal coordinamento dei comitati
civici di Puglianello, Amorosi, Telese Terme,
Faicchio, Cerreto Sannita, San Salvatore
Telesino e Guardia Sanframondi contro la
costruzione dell’inceneritore a San Salvatore
Telesino.
Già la “centrale per la produzione di energia
con termo utilizzazione di biomasse”: questi i
termini esatti del progetto curato dalla Vocem
azienda partecipata della Provincia di Bergamo
Preponderante del “no” pronunciato dai comitati
civici è soprattutto la portata dell’impianto
che la Vocem vuole realizzare.
La
centrale secondo i promotori del fronte del No,
non tiene conto della filiera corta, ossia delle
reali necessità del territorio, ma brucerebbe da
sola, quanto la metà degli impianti situati in
Germania.
Inoltre ad intimorire è anche la questione
analoga creatasi in quel di Pignataro Maggiore
che ha scatenato lo scandalo Biopower, dove la
centrale a biomasse, in fase di costruzione,
stava per essere trasformata in inceneritore di
Cdr.
Un
“No all’inceneritore” campeggiante su uno
striscione arancione ha aperto il corteo,
composto da numerosi cittadini, da alcuni
politici in particolare sindaci, da mezzi
agricoli. “La manifestazione è la volontà del
popolo telesino di impedire la realizzazione
dell’impianto”.
L’assessore all’Ambiente di San Salvatore
Raffaele Pucino lo ha definito il cavallo di
troia del 3000, “perché questi – ha aggiunto -
vogliono conquistare il nostro territorio con un
termovalorizzatore”. L’assessore provinciale
all’Ambiente, Aceto, ha ribadito la pronuncia
contraria, all’unanimità in Consiglio, della
Provincia e i ricorsi al Tar insieme al Comune
di Amorosi e San Salvatore.
“Sotto l’aspetto tecnico, formale, sostanziale -
ha aggiunto - noi siamo pronti e siamo sicuri
dell’esito a noi favorevole nella Conferenza di
servizi del prossimo 23 luglio, ma questo non ci
deve far stare tranquilli, perché certamente
loro faranno ricorso. Noi abbiamo delle qualità
specifiche sul nostro territorio e se
permettiamo un attacco purtroppo avremo un
deupaperamento che non possiamo permetterci e
che non ci sarà”
Il
sindaco di Faicchio Borrelli: i sindaci sono
determinati a salvaguardare il territorio. “Il
progetto è nato come realizzazione di un
impianto a biomassa, ma senza tener conto che
mancava la materia prima”.
Contrario anche il sindaco di Puglianello Tonino
Bartone: “Nel momento in cui ci siamo resi conto
che l’impianto rappresentava un’assurdità,
abbiamo manifestato il nostro dissenso deciso,
forte, dando spazio alla nostra determinazione
che riguarda tutta la classe politica
sindacale”.
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