Cittadini in
Movimento
Laboratorio di
cittadinanza attiva
SAN SALVATORE
TELESINO:
Piano Urbanistico
Comunale: RICOMINCIARE dal 19 febbraio 2008
Recentemente
abbiamo ricevuto dall’amministrazione comunale
di San Salvatore, a seguito di regolare
richiesta ai sensi della ex legge 241/90, le
bozze delle norme di attuazione e del
Regolamento Edilizio del prossimo P.U.C., già
predisposte a novembre 2008 dal progettista
incaricato (scarica
qui le Norme di attuazione").
Tutti ci avevano
sempre assicurato che la procedura era ferma, e
che sarebbe ripresa lì dove si era fermata, con
altri incontri con la cittadinanza e riunioni
tematiche con tutte le categorie professionali e
le associazioni interessate.
Nulla di tutto
ciò!
I tecnici,
evidentemente, hanno continuato a “lavorare”,
by-passando completamente l’ascolto dei
cittadini, e sono arrivati ad un livello di
definizione praticamente definitivo almeno dei
regolamenti, ovvero, come sostenuto dallo stesso
Ferrigni, il corpo delle “regole” e la
definizione delle procedure, che dovrebbero
decidere il destino del nostro territorio per i
prossimi 20-30 anni (ma i documenti presentati
non sono nemmeno aggiornati con le norme più
recenti in materia edilizia).
Noi cittadini
avevamo già espresso le nostre richieste e le
nostre convinzioni in occasione dell’incontro
del 19 febbraio 2008, e avevamo pubblicizzato
vari documenti, e non ci risulta che siano
pervenute al comune e a i tecnici altre
richieste e proposte altrettanto trasparenti, ma
si è fatto il contrario di quello che i
cittadini hanno chiesto.
In ogni caso le
nostre richieste non sono state tenute in nessun
conto e non hanno avuto nemmeno nessuna
risposta.
Dunque, da dove
nasce la proposta tecnica del Prof. Ferrigni?
Qualcuno gli ha
chiesto di fare un PUC uguale al PRG di Telese
Terme?
Non è dato
saperlo! Fatto sta che, appena iniziata la
lettura delle Norme di Attuazione, ci
siamo resi conto che la proposta del Prof.
Ferrigni è basata sostanzialmente sugli stessi
principi ispiratori proprio del PRG di Telese
Terme, ancora vigente, redatto dallo stesso
tecnico alla fine degli anni 80 su “input” del
sindaco D’Occhio, e che tanto scempio ha già
provocato nella cittadina termale.
E il Prof.
Ferrigni, agli studenti del suo corso di
urbanistica alla facoltà di ingegneria di
Napoli, spiega che i piani urbanistici comunali
si redigono, pur nei limiti imposti dalle norme,
in funzione di quelle che sono le istanze e le
richieste dei politici locali.
Tuttavia, Norme
di Attuazione e Regolamento Edilizio avrebbero
dovuto essere redatti solo a valle di un
percorso di vera partecipazione, dopo aver
fissato insieme ai cittadini, gli obiettivi e le
linee di indirizzo del piano.
Per la verità, la
bozza del Regolamento Urbanistico Edilizio
Comunale (RUEC) sembra più aggiornato e
condivisibile nei criteri applicati, e pertanto
può essere considerato un punto di partenza per
le future discussioni. In particolare, gli
articoli dal 138 al 145 dettano importanti
disposizioni per il risparmio energetico e l’uso
di fonti rinnovabili.
Tuttavia non è
coerente con le Norme di Attuazione che, a
nostro avviso, devono essere completamente
riscritte, se non vogliamo ricadere negli stessi
errori già commessi a Telese Terme.
Già nella
premessa, infatti, l’intenzione del
progettista (che, come abbiamo detto, avrà
operato sulla base di precisi “input” politici),
è chiara: in poco più di una pagina, che vi
invitiamo a leggere con attenzione, vi è la
sintesi di tutte le negatività che il prossimo
PUC potrebbe portare con sé.
Ferrigni espone
subito l’impostazione del piano: non sono gli
indici (il “quanto”) e
l’ubicazione delle aree di espansione (il “dove”)
le cose più importanti da decidere, ma “come
potranno essere sfruttati i lotti”.
Poi, citando
anche inesistenti procedure partecipate e
riunioni pubbliche di cui non si ha alcuna
notizia, il Prof. Ferrigni passa ad illustrare
lo strumento che, secondo lui, dovrebbe
consentire di “governare” le
trasformazioni del territorio: l’autoregolazione,
grazie alla quale “l’azione dei singoli,
sempre orientata a conseguire interessi
particolari, produca risultati di interesse
generale”.
Secondo il
progettista le norme da Lui proposte “apparentemente
vaghe e permissive” (!) sarebbero “in
realtà strutturate in modo da neutralizzare gli
effetti perversi che derivano dalla ricerca del
massimo profitto che sempre anima gli utenti del
piano”.
Esattamente ciò
che non è avvenuto a Telese!
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nostri commenti sulla bozza"
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