Carmine Nardone ammette: «Hanno ragione a portarci in tribunale»
Secondo l'onorevole la provincia di Bergamo fa bene a chiedere un risarcimento danni alla Regione Campania
NAPOLI — «Bergamo chiede un risarcimento? Lo comprendo benissimo. La Regione Campania li ha tenuti sospesi per due anni, rimandando una decisione che poi è stata negativa. Se lo avessero detto subito, sarebbe stato meglio per tutti». Carmine Nardone commenta la notizia che la Provincia di Bergamo chiederà un risarcimento danni alla Regione Campania, alla Provincia di Benevento e al Comune di San Salvatore Telesino dopo il no a costruire in quest’ultimo paese una centrale energetica alimentata a biomasse. Il progetto è stato bocciato dalla conferenza dei servizi che si è riunita pochi giorni fa. Nel frattempo, però, la società Vocem, a capitale quasi totalmente nelle mani della provincia bergamasca, ha già speso 4 milioni per acquistare l’area dell’impianto e per progettarlo. L’ex presidente della provincia sannita — ora a capo della fondazione Futuridea — era stato un grande sostenitore della centrale di San Salvatore.
Nardone che fa, si schiera contro i suoi conterranei sanniti che pure la elessero presidente?
«Il consiglio provinciale di Benevento aveva già detto no alla centrale sotto la mia presidenza. I 24 consiglieri— gli stessi i quali avevano votato sì al piano energetico, che prevedeva due impianti per bruciare biomasse e produrre energia — si erano schierati contro il progetto di San Salvatore Telesino. A quel punto palazzo Santa Lucia avrebbe dovuto bloccare tutto, senza tenere Vocem sul filo per due anni. Insomma, capisco la rabbia dei bergamaschi».
Lei, però, quella centrale l’avrebbe voluta ad ogni costo. Perché?
«Ritenevo potesse essere un contributo per produrre energia ad impatto ambientale sostenibile. Se ne poteva discutere. Quel che mi ha profondamente addolorato è che mi fecero passare per un mostro, un devastatore dell’ambiente. Io che parlo di sviluppo sostenibile da anni». I comitati cittadini avevano il timore che la centrale avrebbe bruciato anche i rifiuti, sostenevano che fosse stata chiesta anche un’autorizzazione in tal senso. «Non conosco lo specifico del progetto, ma lo escluderei ».
L’area acquistata dalla Vocem, però, era suolo agricolo.
«Che io sappia, quella era un’area industriale».
Aniello Cimitile, il suo successore, ha espresso grande soddisfazione per il parere negativo espresso in conferenza dei servizi. Ha detto: Si tratta dell’accoglimento delle richieste che venivano espresse in modo compatto ed univoco dalle popolazioni e dalle istituzioni locali.
«Invece io ritengo che fosse una iniziativa valida. Chi la contesta forse non sa, o finge di non sapere, che è prevista la costruzione a Benevento di una centrale a turbogas, ben più inquinante, da 386 megawatt. Quella di San Salvatore Telesino era da 11 megawatt».
Fabrizio Geremicca
28 luglio 2009