27 maggio 2009
Happy Hour, lavoro nero in provincia BN: dati sconcertanti
Giovanni Pio Marenna

 

 

I dati sul lavoro nero della Direzione Provinciale del Lavoro e dagli Istituti Previdenziali sono abbastanza sconcertanti e sconvolgenti. Li abbiamo resi noti durante il secondo appuntamento con “Happy Hour: direzione lavoro”, svoltosi a Solopaca venerdì 22, non tanto per comunicare pubblicamente di aver scoperto l'acqua calda, ma perché certe notizie sapute e risapute non cadano nell'oblio, ma vengano contrastate con vigore anche attraverso l'informazione.

Tanto per dare qualche numero, nel  2008 la Direzione Provinciale del Lavoro di Benevento ha scoperto 725 aziende irregolari su 1.570 controllate e 938 lavoratori irregolari su 3.514 controllati. Mentre Inps e Inail hanno trovato, rispettivamente, la prima 476 aziende irregolari su 583 controllate e la seconda 154 irregolari su 230 controllate.

Una situazione di certo non allegra quella dipinta da questi numeri impressionanti, durante la seconda tappa dell' “Happy Hour: direzione lavoro”, che ha approfondito proprio la piaga del lavoro nero. Il sindaco di Solopaca Forgione, nel fare i saluti ai presenti, ha sostenuto la tesi secondo cui il lavoro nero sarebbe aumentato a causa della crisi economica.

Opinione questa contestata fortemente dall'imprenditore Salvatore Cioffi, che raccontando la sua esperienza con la cooperativa che ha fondato insieme ad altri due soci grazie al “Progetto Policoro”, ha affermato che c'entra poco la crisi economica. “Quella degli imprenditori è una scelta tra legalità ed illegalità, tra eticità ed irregolarità, tra morale e disonestà. O si persegue la via della legalità o dell'illegalità. Non c'è una via di mezzo, non c'è giustificazione che tenga se si preferisce la seconda strada, quella che forse darebbe più lavoro ad altre persone, ma che sicuramente non mi permetterebbe più di guardami allo specchio, di fare una carezza a mio figlio. Con quale coraggio riuscirei a farla?”.

Nel continuare il racconto della sua esperienza ha ribadito con forza che si può fare impresa senza appoggiare il lavoro nero e, con altrettanta tenacia e credendo nei principi di onestà e trasparenza (nonché a quelli cristiani), si può dire di no al pizzo e alle tangenti chieste agli imprenditori. A tal proposito ha riportato l'episodio di una tangente che gli era stata chiesta e alla quale lui e i suoi soci hanno risposto coraggiosamente “no”. Don Aniello Tortora, direttore regionale della pastorale sociale e del lavoro e parroco a Pomigliano d'Arco, ha posto l'accento sulla dottrina sociale e sulle azioni concrete della chiesa contro il lavoro nero e l'illegalità. Don Leucio Cutillo, incaricato diocesano per la pastorale giovanile, a conclusione del convegno moderato dalla giornalista Francesca Petrillo, ha spronato i giovani a darsi da fare, a non arrendersi mai e a non perdere la speranza perché, in realtà, quel futuro che si vuole costruire, quel domani è già qui.

Al termine del convegno è stata la volta dell'Happy Hour, con i prodotti tipici locali e della rete equo solidale allestiti dal Bar 57° Street di Solopaca e dall'associazione “Emisfero Sud” di Benevento. Il tutto accompagnato e allietato dal concerto degli Area Medina, che hanno fatto il loro tributo a Pino Daniele ed al suo sound fatto di contaminazioni blues, funky, jazz, pop ed etno.

Il prossimo appuntamento con “Happy Hour: direzione lavoro” sarà per venerdì 26 giugno a San Salvatore Telesino (“Fatal contract”) e venerdì 10 luglio a Melizzano (Ke Impresa!?).

 UFFICIO STAMPA “HAPPY HOUR: DIREZIONE  LAVORO”

                                                  Giovanni Pio Marenna

 

 

     

 Valle Telesina


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