Caro
Fulvio,
la prima questione che
sollevi – la munnezza – è un dato evidente.
Aggiungerei il triste spettacolo dato dai
rifiuti ingombranti che adornano le strade più
appartate, ricordando che esiste una legge dello
Stato che ha reso tale pratica un reato penale.
Speriamo che serva ad arginare il fenomeno.
Il passaggio dal
cassonetto al porta a porta, nei posti normali
(non dico civili), è un fatto positivo: lo
spettacolo di quei contenitori stracolmi e
putrescenti, anche nella canicola estiva, non lo
rimpiange nessuno.
La Campania, sotto molti
profili, non è quello che si può definire un
posto normale. Sul versante munnezza siamo al
quindicesimo anno di emergenza! Voglio dire che
il porta a porta spesso non ha funzionato, così
come si sono rivelate vane quelle facili
promesse di benefici fiscali per chi avesse
fatto la raccolta differenziata. Ora ci
ritroviamo, talvolta, con cittadini sfiduciati e
servizi inefficienti, a fronte di una tassazione
che si è fatta davvero pesante.
Io sono abituato, prima di
promettere, a fare bene i conti con la realtà.
Ed infatti già penso a quanto sarà difficile
passare dall’emergenza all’ordinarietà, da
servizi parcellizzati su base comunale ad un
sistema integrato provinciale, dalla tassa alla
tariffa. Ma a me le sfide impossibili non
dispiacciono, riservandomi di fare il bilancio a
tempo debito.
Intanto qualche piccola
idea si sta tramutando in programmazione per il
2009, soprattutto per ridurre il consumo di
acqua imbottigliata e promuovere la vendita di
merci sfuse e spillate. Il mio sogno è la
cosiddetta strategia rifiuti zero, ma la strada
è davvero lunga e oggi potrei solo fare
chiacchiere. Intanto, se tutto va bene, il lago
riusciamo a recuperarlo e a renderlo un posto in
cui sarà piacevole andare a vivere qualche ora
della giornata. Lo stesso dicasi per la sorgente
Pagnano e per il torrente Seneta. Si tratta di
interventi pensati attorno alla risorsa acqua, e
che potrebbero finalmente modificare in meglio
il grado di vivibilità della nostra cittadina.
Conto di poter illustrare pubblicamente questi
progetti, in modo da rendere conto delle
iniziative prese e discutere eventuali proposte
migliorative. Stiamo parlando di interventi per
oltre dieci milioni di euro, interamente
destinati alla riqualificazione ambientale e
alla valorizzazione della risorsa acqua,
presentati per volontà della Provincia di
Benevento e con l’accordo dei Comuni
interessati, tra cui innanzitutto quello di
Telese.
Riguardo all’inceneritore,
rimando innanzitutto alla risposta che ho dato
all’arch. Visalli. E poi approfitto per
rassicurarti che la vicenda mi interessa
moltissimo. La Provincia di Benevento è molto
chiara, così come dimostrano le delibere di
Giunta e di Consiglio pubblicate su queste
pagine. Ne approfitto per comunicare a te e ai
lettori di ViviTelese che abbiamo formalmente
inoltrato ricorso al TAR contro il decreto di
autorizzazione, così come veniva giustamente
richiesto dai comitati civici. È stato
necessario un difficile approfondimento tecnico
e politico, ma alla fine è venuta fuori una
posizione unanime e molto forte. E non ci
fermeremo nemmeno in futuro. Stiamo insomma
tenendo fede a tutti gli impegni presi in
campagna elettorale, per cui permettimi di
essere soddisfatto: non si tratta di una
banalità, come dimostra la cronaca quotidiana e
il crescente distacco tra istituzioni, politica
e società.
Non so se il Presidente
della Provincia di Bergamo si riferisce a me: in
tal caso darebbe troppa importanza ad un singolo
rispetto ad un movimento che è davvero
generalizzato, nonostante l’arch. Visalli parli
di pochi e spiccioli interessi (limitati a
poche case, dice lui). Fatto sta che la mia
posizione rimane la stessa di quando non ero
assessore. Non sono né allarmista né tranquillo:
la partita va giocata sino all’ultimo secondo e
i nostri avversari sono bravi. Però in questi
mesi gli sono venute meno delle sponde
importanti e abbiamo acquisito un leggero
vantaggio, sia in termini istituzionali che
tecnico-procedurali. Spero davvero che la
Provincia di Bergamo si renda conto che qui non
trova quel consenso che altri avevano
millantato, inducendola ad un investimento
rischioso. Sono due anni che questa storia ci
toglie il sonno e, sinceramente, vorrei
dedicarmi alla provincializzazione del ciclo dei
rifiuti e a dare una mano a Sant’Arcangelo
Trimonte, dove il sito della discarica regionale
attualmente in coltivazione era già contaminato
dalle preesistenti discariche. Credo che sia
prioritario concludere il percorso iniziato a
dicembre, individuando un geochimico di fiducia
della Provincia, che integri la commissione di
controllo, e predisponendo un piano
straordinario per la sicurezza ambientale e per
la salute della popolazione.
In quest’ultima vicenda la
Provincia di Benevento sta andando ben oltre i
suoi doveri e i suoi poteri. Ma non è un caso
che essa sia l’ente di riferimento della
popolazione e dei comitati civici, e che ad essa
si riconosca trasparenza, correttezza ed
efficacia. È la stessa logica che cerchiamo di
seguire su tutte le questioni ambientali. Ciao,
Gianluca. PS: Parlerò con il sindaco per la
faccenda delle caditoie!
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