Di ignoranza, di cattiveria e di altri demoni
Francamente trovo difficile commentare l’ultima
uscita di Fulvio Del Deo, che evidentemente ha
molto tempo da dedicare all’osservazione critica
della realtà telesina. Un po’ meno, tuttavia,
per fare proposte concrete, risolutive.
Già in passato, in una delle mie risposte –
quando pensavo ancora che valesse la pena
confrontarsi con lui sulla base della
razionalità comunicativa – avevo parlato della
concretizzazione di un progetto come una sorta
di miracolo. Perché non ha riportato tutti i
passaggi del mio precedente intervento, in cui
gli sintetizzavo tutte le tappe del difficile
iter amministrativo? Eccellente esempio di
onestà intellettuale.
Del Deo non ha alcuna predisposizione al dialogo
vero, all’ascolto degli altri, né riesce ad
immaginare che almeno una volta nella vita anche
uno colto e raffinato come lui potrebbe aver
torto.
Del resto, ora che ha trovato il suo nuovo nume
tutelare, può ben gioire del fatto che «un
po’ di spregiudicatezza ogni tanto non guasta».
Ne riparleremo in futuro. Queste parole mi
rimangono scolpite negli occhi e nell’anima. A
proposito: dov’è finito quello scritto
edificante? Non è che l’autore si è pentito e ha
deciso di rimuoverlo? No, sono sicuramente
troppo malevolo.
Delle cose che lui riporta l’unica che non ho
fatto è di stanziare (come Provincia) una
piccola somma per il mantenimento del verde,
cioè del verde pubblico di Telese! Non solo ho
cercato di sopperire ad una mancanza locale ben
conosciuta dai concittadini, ma oggi devo anche
essere attaccato per quel tentativo. Perbacco!
La scelta di non dare seguito a quell’ipotizzato
accordo, d’altronde, aveva alla base due motivi
ben precisi: il venir meno delle condizioni di
dialogo politico (ricordo una forte litigata in
consiglio comunale tra me e la maggioranza sul
bilancio, nell’autunno del 2008) e la necessità
di concentrare gli sforzi sul progetto di
riqualificazione complessiva dell’intera area,
piuttosto che rischiare di disperdere le poche
energie su troppi fronti. A volte un
amministratore deve fare delle scelte.
Forse Del Deo può permettersi di blaterare tanto
perché non rischia nulla sulla sua pelle. Non è
che ci voglia tanto coraggio, ma non si può
chiedere alla pecora di farsi leone. Ognuno si
può scegliere la sua collocazione nello zoo
della vita.
Sul progetto di riqualificazione non spendo
troppe parole: avremo modo di parlarne in futuro
e allora chiederò conto pubblicamente. Perderei
troppo tempo a spiegare cosa avrebbe
significato, in termini di carico urbanistico,
l’apertura di una nuova strada vicino al lago,
tanto caldeggiata dal nuovo amico di Del Deo.
Quando ero a lottare, nel consiglio comunale
come in altri luoghi, il paladino del
qualunquismo sterile non me lo ricordo al mio
fianco.
Del resto mi scontravo anche col neoassessore
Fuschini (che pure prontamente interviene),
anch’egli furbescamente cercando di attribuire
responsabilità al sottoscritto. Lui era a favore
di quella strada, ed aveva pure la delega ad
ambiente e piano urbanistico comunale. Ha
amministrato in maggioranza per cinque anni, e
oggi mi concede che le responsabilità del lago
non sarebbero «solo» le mie. Ne approfitto per
tranquillizzare l’assessore Fuschini, il cui
intervento, per quanto gradito, è semplicemente
ininfluente sul finanziamento. Non vorrei che lo
sport nazionale dell’attuale fase storica, cioè
quello di spararla grossa allo scopo di buttare
fumo negli occhi, avesse già attecchito anche a
Telese. Tanto per chiarire.
Soltanto chi ignora i processi amministrativi o
è in malafede può scrivere le amenità a cui si
spinge Del Deo, il quale vorrebbe far credere al
lettore che finanche la responsabilità delle
licenze edilizie a Telese sia della Provincia.
Chieda al suo nuovo amico, a cui nei giorni
scorsi non ha mancato di lisciare il pelo
proprio nella bacheca telematica di ViviTelese.
Ecco un passaggio
illuminate: «Il
secondo intervento di Aceto risale a sette
mesi fa con
data 26 novembre 2008.
Ve lo ripropongo qui in basso, accompagnato
dalle suggestive immagini di oggi».
Del Deo ignora – o finge di ignorare - i
seguenti “particolari”:
1.
La Provincia non aveva
alcuna competenza sul lago, tranne quella di
provvedere al semplice taglio dell’erba.
Il 19 dicembre 2008, su mia proposta, il
Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità
il protocollo di intesa per la
valorizzazione della risorsa acqua nel
territorio di Telese. Si tratta di una
precisa volontà politica e amministrativa, che
il sottoscritto ha concretizzato meno di un mese
dopo l’intervento richiamato da Del Deo; il
quale tuttavia ignora. Intanto, Se il
Comune o la cittadinanza non gradiscono il
lavoro degli operai provinciali, ubicati anche
alle terme vecchie, al Grassano, alla pineta di
Monte Pugliano, lo dicano e si provvederà a
togliere Telese dal piano di interventi della
Provincia. Senza rancori, naturalmente, anzi con
molti pensieri in meno, trattandosi non di un
obbligo ma di un servizio generosamente (forse
troppo generosamente) elargito al Comune di
Telese Terme;
2.
con grandi sforzi, vista
la carenza di mezzi e personale, la Provincia ha
presentato, tra gli altri, i progetti del lago e
del Grassano. Il termine fissato dalla Regione
era il 16 gennaio 2009, ed è stato
puntualmente rispettato. Pochi giorni prima,
grazie al sottoscritto, il nuovo amico di Del
Deo e i suoi fedelissimi sono stati costretti
(politicamente parlando) a votare in consiglio
comunale la localizzazione del polo
scolastico nell’area del vecchio campo
sportivo, ponendo una pietra tombale sulla
scandalosa opzione ex molino. Devo ricordare a
Del Deo chi è il proprietario del rudere, e
quanto le casse pubbliche avrebbero dovuto
sborsare solo per la sua nuda proprietà?;
3.
complessivamente, stiamo
parlando di un piano di interventi di circa 25
milioni di euro, che potrebbero cadere su Telese
grazie all’azione del sottoscritto; il quale, lo
voglio ricordare, non è né sindaco né
amministratore di Telese, ma dell’intera
Provincia. Ed infatti, mentre Del Deo
pontificava, io mi sono dovuto preoccupare di
presentare progetti ambientali per tutto il
Sannio, com’era giusto che fosse. Anche così,
sia detto per inciso, su 32 milioni di euro
complessivamente progettati in campo ambientale
ben 10 riguardano Telese. Di tutto questo Del
Deo non si preoccupa, tanto non gliene frega
nulla, così come è disinteressato a tutto quello
che accade oltre il palmo del suo naso;
4.
sicuramente Del Deo
ignora, inoltre, che l’approvazione di
questi onerosi interventi, complessi anche per
chi li deve analizzare e giudicare idonei, può
richiedere fino a due-tre anni di lavoro
istruttorio. Già due volte, ad esempio, la
Regione ha chiesto di integrare i progetti con
dettagli tecnici e amministrativi: il nuovo
termine scade il 30 giugno. Del Deo ignora,
o forse crede che esista il supermarket dei
finanziamenti, e che basta andare in giro col
carrello della spesa. Ma ci è o ci fa?
Ignoranza o malafede,
dunque: scelga Del Deo in quale gabbia dello zoo
collocarsi. Io ne sono evaso da molto tempo.
Egli risiede a Telese da qualche anno, e noi ne
siamo tutti lieti. Dovrebbe tuttavia portare più
rispetto per chi in questo comune ci è nato
quasi 35 anni fa, e che da sempre lotta perché
le logiche e gli interessi dei suoi nuovi amici
non moltiplichino all’infinito i danni
irreversibili che hanno già causato. Quando il
concittadino Del Deo avrà fatto la centesima
parte di ciò che ha già fatto Gianluca Aceto,
allora potrà ergersi a censore e giudice
supremo, «arbitro in terra del bene e del
male».
Con tutto il rispetto, credo che potrei
tranquillamente annullare tutte le iniziative
che sto portando avanti, e passerebbe molto, ma
molto tempo prima che qualche “scienziato
politico” della domenica mi raggiungesse. E
quand’anche lo facesse, e volesse scambiare due
chiacchiere per riposarsi dalla fatica, dovrebbe
essere adeguatamente preparato, evitando figure
barbine come quelle fatte da chi ha pensato di
disputare dialetticamente col sottoscritto sulla
raccolta differenziata e sui cassonetti.
Volgiamo fare un conto spicciolo di chi ha fatto
cosa? Io sono pronto a misurarmi.
Ma forse le spiegazioni sono più semplici. Forse
si tratta solo di cattiveria allo stato puro,
ben celata dietro un atteggiamento sornione che
serve a preparare attacchi personali che
sfociano nella meschinità e nella capziosità.
Una bonomia di facciata, un arcobaleno di colori
festosi che stingono alla luce della realtà. E
tutto diventa grigio, indistinto,
irriconoscibile.
Coraggio: sarà «un po’ di spregiudicatezza»,
condita però da una crassa risata, a salvare il
concittadino Del Deo. E ad affossare tutto il
resto.
19 giugno 2009 |