PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
CIRCOLO “Vera Lombardi” – Telese Terme
COMUNICATO STAMPA
È bastato il primo consiglio comunale, quello
dell’insediamento, per capire un po’ di cose. Il
voto di astensione dei consiglieri di
Altrofuturo sugli indirizzi programmatici
illustrati dal sindaco D’Occhio lascia
perplessi.
Un’opposizione consiliare, per dirsi veramente
tale, ha un voto obbligato su due argomenti: il
bilancio (previsionale e consuntivo) e gli
indirizzi programmatici. Su molte altre cose
potrebbe anche votare a favore, ma su quei due
argomenti si esprime un giudizio complessivo
riguardo l’azione amministrativa, realizzata o
programmata. Dopo questa astensione, dal
carattere programmatico e pertanto strategico,
Altrofuturo avrà qualche difficoltà in più a
giustificare voti di contrarietà su singole
questioni.
Le dichiarazioni di Liverini, in verità, sono
chiare: l’astensione è stata motivata dal fatto
che D’Occhio ha parlato di ambiente, vivibilità
e altre cose care a tutti coloro che D’Occhio
non l’hanno votato. Certo, difficilmente il
nuovo/vecchio sindaco avrebbe potuto
esplicitamente sostenere la speculazione
edilizia e quel sistema di gestione che, secondo
Gennaro Capasso, è «fondamentalmente basato
sulla realizzazione di tante piccole opere, di
importo appropriato, e non sulla realizzazione
di importanti opere che possano incidere in
maniera significativa sulla crescita del paese».
A voler essere benevoli, si potrebbe parlare di
dilettantismo politico, al limite
dell’ingenuità. Ma ci sono altri elementi da
considerare. Il voto di astensione, infatti, ha
preceduto l’elezione dello stesso Liverini nella
commissione consiliare che si occupa di nominare
gli scrutatori elettorali; elezione resa
possibile dalla convergenza, sul nome di
Liverini, della maggioranza. Calcoli precisi,
dunque, a danno del gruppo di Capasso.
Ma c’è ancora dell’altro. Il gruppo consiliare
Altrofuturo segna la convergenza tra notevoli
centri di interesse, gravitanti sulla gestione
delle terme. Sia Alessandro Grimaldi che Pino
D’Occhio sono molto amici dell’impresa Minieri,
ed è notorio l’appoggio politico ed elettorale
profuso dalla stessa impresa e da Costanzo
Iannotti Pecci in favore di D’Occhio. Come
sappiamo tutti, inoltre, una parte di consenso
“termale” è andata anche a Grimaldi.
È un caso, del resto, che Liverini non abbia mai
speso una parola sulla gestione delle terme e
sul ruolo del consorzio idrotermale? Difficile
crederlo, anche perché non si tratta di una
dimenticanza caduta in campagna elettorale ma di
un oblio che dura da cinque anni.
Insomma, l’unico a non avere avuto l’appoggio
dei poteri forti è Capasso, e ne ha pagato
le conseguenze. Le cose oggi possono apparire
più chiare a tutti.
Le dinamiche telesine, con l’inedita affinità
elettiva D’Occhio-Liverini, vanno probabilmente
inquadrate da un punto di osservazione più alto:
si guardino a tal proposito le recenti nomine
nella direzione provinciale del PDL. Bisogna
riconoscere al sindaco di sapersi muovere su
certi tavoli.
È bastato il primo discorso di D’Occhio,
affabulatore e suadente, perché cadesse d’un
colpo la famigerata tesi del mostro a due teste,
agitata in campagna elettorale. Per Altrofuturo
il mostro era forse uno solo, e rispondeva al
nome di Gennaro Capasso. Quest’ultimo non è
riuscito a rompere le logiche del passato, ma ha
annunciato (e cominciato) una determinata
opposizione, alla quale il PRC conferma il suo
appoggio.
Si estende tuttavia una zona grigia e vischiosa,
che coinvolge anche chi non ci saremmo mai
aspettati, e nulla di buono annuncia per le
sorti dell’opposizione e dei livelli democratici
di Telese.
Telese Terme, 27 giugno 2009
Il direttivo del
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