Al
Presidente del Consorzio Idrotermale
Al
Vicepresidente del Consorzio idrotermale
E
pc. Ai Consiglieri comunali di San
Salvatore T. e Telese Terme
Egregi Presidente e Vicepresidente,
ho letto le
richieste presentate
dal collega Consigliere Rito Edmondo
Maglione lo scorso 12 settembre, che ci
consentono di aprire una pubblica
riflessione su temi importanti per le
nostre comunità. Condividendo il merito
delle richieste del dottor Maglione,
vorrei sottoporre alla vostra attenzione
ulteriori spunti di approfondimento.
Su
tutto, mi sia permesso sottolineare il
malcontento suscitato dalla scelta di
interrompere l’attingimento libero
dell’acqua sulfurea nelle ore
pomeridiane, così come si era da sempre
verificato. È vero che il contratto
contingenta tale possibilità, ma è pur
vero – come evidenziato da Maglione –
che questo procedimento deve comunque
garantire 10 bottiglie al mese per ogni
cittadino che ne faccia richiesta, al
mero prezzo di costo. L’individuazione
di tale costo spetterebbe al Consorzio e
all’Impresa gerente, ma non sono stati
mai adottati atti a tal fine. Così come
risultano disattese le previsioni degli
articoli 44 (Trasparenza) e 48 (Partecipazione
degli utenti) dello statuto, che
pure prescrivono la promozione di azioni
di pubblicizzazione e di coinvolgimento
sulle scelte effettuate da Impresa e
Consorzio.
Nel
corso degli ultimi Consigli di
amministrazione dell’ente consortile era
emerso il chiarissimo orientamento ad
avviare una seria ricognizione dello
stato dei fatti, ivi compresa
l’applicazione di vari punti
contrattuali rimasti sulla carta:
a)
l’apertura delle sede consortile nel
parco termale:
b)
la verifica dei lavori di miglioramento
effettuati dall’Impresa
subconcessionaria, in luogo dei quali le
restituiremo il 30% del canone annuo per
ancora quindici anni (scelta a cui il
sottoscritto si è sempre opposto). Tale
possibilità di verifica è espressamente
prevista dallo statuto del Consorzio e
dal contratto di subconcessione (art.
6), ma mai attuata;
c)
la verifica delle ulteriori misure
previste nel Piano di rilancio e
riqualificazione delle Terme di Telese,
presentato nel giugno del 2001
dall’Impresa subconcessionaria ed
allegato al contratto: si pensi al
marketing nazionale ed internazionale,
alla prevista captazione delle acque
calde e costruzione della piscina Santa
Lucia, all’incremento occupazionale
di 36 unità lavorative;
d)
la verifica dell’attività formativa
prevista per i dipendenti, fattore
quest’ultimo strategico per ogni ipotesi
di rilancio e riqualificazione;
e)
l’attuazione dell’articolo 17 del
contratto, che prescrive la compilazione
di verbali sullo stato di conservazione
e manutenzione del complesso
idrotermale.
Al
di là dell’azione di controllo, i
Consiglieri di amministrazione – tutti,
indistintamente – hanno posto un tema
ancora più importante, quello della
programmazione: «le scelte e gli
obiettivi fissati dal Consorzio, in
attuazione degli indirizzi determinati
dagli enti aderenti, trovano adeguato
sviluppo nel Piano programma,
inteso come strumento di programmazione
generale, e nel bilancio pluriennale»
(art. 27 dello statuto). Le scelte
fondamentali sono demandate al Consiglio
di amministrazione, che «è anche
l’organo di indirizzo dell’attività
imprenditoriale e di amministrazione»
(art. 8).
Attualmente queste fondamentali funzioni
sono semplicemente inesistenti, mancando
finanche il piano programma. Si tratta
di un deficit molto serio, soprattutto
considerando che la programmazione
europea 2007-2013 è ormai in pieno avvio,
ed alcuni bandi del Piano di sviluppo
rurale sono già aperti. In altri
termini, esistono notevoli possibilità
di accesso a fondi comunitari e a piani
straordinari di intervento che
necessitano, per essere concretizzati,
di una grande capacità organizzativa,
istituzione e progettuale.
Allo stato attuale, il Consorzio non ha
ragion d’essere, a meno che non lo si
voglia ridurre a mero dispensatore di
contributi per iniziative varie. Occorre
che le Amministrazioni comunali di San
Salvatore Telesino e Telese riflettano
seriamente sulle proprie responsabilità
in merito ad un ente consortile che da
anni attende il necessario adeguamento
statutario e la ridefinizione di un
ruolo autorevole, sia dal punto di vista
programmatico-progettuale che da quello
di verifica e controllo.
A
tutto ciò si aggiunga un’altra
valutazione, su cui finora non si è
neppure aperto il dibattito, vale a dire
le implicazioni della legge regionale
n. 8/2008, “DISCIPLINA DELLA RICERCA
ED UTILIZZAZIONE DELLE ACQUE MINERALI E
TERMALI, DELLE RISORSE GEOTERMICHE E
DELLE ACQUE DI SORGENTE”. In questa sede
si sottolineano tre punti di
particolare rilevanza:
1.
i contributi, a vantaggio dei Comuni,
di cui all’articolo 36 della legge,
proporzionali alla quantità di acqua
imbottigliata e dimezzabili se la stessa
acqua è commercializzata all’estero e/o
imbottigliata solo con il vuoto a
rendere. Quest’ultima previsione
contraddice il Piano di rilancio
delle Terme di Telese, che nel 2001
definiva superato il meccanismo del
vuoto a rendere;
2.
i piani e i programmi di cui
all’articolo 38 (Piano regionale
di settore), da redigere sulla
base delle indicazioni dei Comuni e
ricomprendente anche specifici
interventi di ricerca, finanziati dalla
Giunta regionale mediante appositi
bandi;
3.
l’incentivazione regionale a
vantaggio di quei soggetti che
impieghino nel settore termale nuova
forza lavoro opportunamente formata (il
che rimanda alle valutazioni
precedentemente espresse).
Per
quanto finora esposto, lo scrivente
Consigliere di amministrazione del
Consorzio idrotermale avanza al
Presidente e al Vicepresidente le
seguenti richieste-proposte:
1.
convocazione di un CDA con
all’ordine del giorno: la discussione
del Piano programma, anche alla luce
della legge regionale n. 8/2008 e della
programmazione europea, la verifica
dell’attuazione delle previsioni
statutarie e contrattuali
precedentemente richiamate, la
discussione delle modifiche statutarie
che si reputano necessarie per
restituire al Consorzio la piena
autorevolezza ed operatività,
l’adozione di un codice etico e
ambientale sui rapporti di lavoro e
fornitura posti in essere dall’Impresa
subconcessionaria;
2.
il coinvolgimento delle cittadinanze
di Telese e San Salvatore, nei modi e
nelle forme più opportune;
3.
l’organizzazione di una giornata di
approfondimento tecnico, anche in
forma pubblica, all’interno della quale
mettere a confronto le migliori
competenze in campo di termalismo e
promozione territoriale. A tal fine, se
necessario, potrebbero essere destinate
una parte delle risorse solitamente
riservate a contributi per
manifestazioni di ogni tipo, elargite
anche ad iniziative non confacenti alle
vocazioni termali a causa del perdurante
vuoto regolamentare.
Tali azioni, che rappresentano una base
di proposta eventualmente migliorabile,
dovranno essere realizzate insieme
(e non contro) all’Impresa
subconcessionaria, che potrebbe giovarsi
di un rinnovato ruolo del Consorzio e
contribuire a rendere il complesso
idrotermale un effettivo punto di
riferimento per l’economia dell’intero
comprensorio.
Certo della vostra sollecita attenzione,
porgo
Distinti saluti.
Telese Terme, 30 settembre 2008
Il
Consigliere di Amministrazione
Gianluca Aceto |