L’Assessore Provinciale all’Ambiente continua,
imperterrito, a pontificare, credendo di essere
un grande politologo. Egli dispensa buffetti di
qua, buffetti di la, sentenziando sull’etica
politica e magnificando le proprie performances
assessoriali. E così l’Assessore Provinciale ci
insegna che essere votati dal popolo e diventare
Assessori, oltre che essere un’eccezione, è
un’aberrazione politica. Ad esempio, secondo il
presunto politologo Assessore Provinciale
all’Ambiente, l’operazione che ha portato alla
revoca di Nicola Augusto Simeone (eletto
dal popolo) ed alla nomina ad Assessore di
Nunzio Pacifico (candidato in tre collegi e
non eletto), rappresenta la regola e non un
comportamento eticamente distorto o deviato. Ma,
il mandato popolare che fine ha fatto?
Certo, ci vuole una bella faccia tosta per
sostenere queste tesi. La posizione degli
Assessori Provinciali esterni Aceto, Bello,
Pacifico, Barbieri e Palmieri (5 su 8)
è certamente corretta sotto il profilo della
legittimità, non lo è sotto il profilo etico.
Oltretutto, una Giunta Provinciale che si regge
con una maggioranza assoluta di Assessori
Esterni, ed un Consiglio che si regge su un solo
voto, rappresentano la vera aberrazione
politica, che esiste solo in Provincia di
Benevento.
L’Assessore Provinciale
all’Ambiente ci fa sapere, inoltre, che
Liverini e Grimaldi avrebbero provato ad
impedire la sua nomina ad Assessore. Se ciò
fosse vero, allora l’azione di ostacolo di
Liverini e Grimaldi sarebbe davvero da
considerarsi quale atto di ingenuità e
dilettantismo politico: All’epoca, negli
ambienti politici telesini, si parlava con
insistenza della “spintarella” del
Senatore Tommaso Sodano (compaesano di
Cimitile), che segnalava e sosteneva la nomina
ad Assessore di un giovane telesino, ambizioso
ed emergente. Tale voce venne poi confermata
dall’intervento
ufficiale di
Vincenzo Montenigro, candidato del Collegio
di Apice per Rifondazione Comunista, che risultò
il più votato in Provincia. Liverini e Grimaldi,
dunque, come potevano sperare nel buon esito
dell’operazione, sapendo che il giovane telesino
godeva di una raccomandazione così tanto
influente?
Sempre a proposito di etica politica, di regole,
eccezioni ed aberrazioni, vogliamo discutere
dell’operazione che ha portato Antonio
Barbieri sullo scranno di Assessore e
vice-Presidente della Provincia? Sull’argomento
vi è stato il silenzio assoluto dell’Assessore
Provinciale all’Ambiente, del suo Partito e
delle sue residuate truppe, che solerti si
affannano a difenderlo quando qualcuno osa
criticarlo. Ebbene, dopo le note vicende legate
all’uscita dell’Udeur dalla maggioranza in
Provincia, il Presidente Cimitile, pur di
evitare di tornare al voto, ha incassato il
sostegno degli oppositori forzisti Rubano e
Bettini; in cambio Cimitile avrebbe potuto
regalare ad uno di loro la poltrona di Assessore
e Vice-Presidente; ma, se fosse andata così, uno
dei due doveva dimettersi, cedendo il posto a
Fernando Petrucciano il quale, molto
probabilmente, non sarebbe stato funzionale al
progetto di sostegno a Cimitile. E così esce dal
cilindro il nome dell’ex-deputato, Sindaco e
Coordinatore provinciale forzista che, senza
neanche essere stato Candidato alla Provincia,
ne diventa il numero due.
Per l’Assessore Provinciale all’Ambiente, il
voto di astensione sugli indirizzi programmatici
a Telese significa che “nulla di buono si
annuncia per i livelli democratici”, mentre il
voto favorevole di Rubano e Bettini -che lo
mantiene incollato alla poltrona- a Benevento
significa che molte cose buone si annunciano per
i livelli democratici. Una conveniente
valutazione basata sui due pesi e due misure.
Il
Partito della Rifondazione Comunista telesino ed
il suo Assessore Provinciale guardano alle
“dinamiche più profonde delle vicende politiche
e amministrative di Telese”, ma chiudono gli
occhi e tacciono sulle dinamiche più spicciole,
diciamo terra terra, delle vicende politiche e
amministrative della Provincia dove, guarda
caso, hanno il privilegio di una poltrona. Chi
ha perso qualsiasi credibilità politica non può
dare lezioni di etica politica e di norme
comportamentali in politica a chicchessia.
L’Assessore Provinciale all’Ambiente non può
ergersi nè a politologo, nè a moralista
politico, non ne ha la credibilità; egli può
ergersi solo a grande presenzialista, con i suoi
innumerevoli comunicati stampa, le sue brochures,
i suoi manifesti ed i suoi comizi senza essere
candidato.
Michele Clarizia
Componente Comitato Civico “Altrofuturo”
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