La
notizia è da gossip di fine estate, leggera ma
di quelle che fanno sorridere amaro e riflettere
su quanto la politica, per legittimarsi, debba
ancora far ricorso ad azioni che dovrebbero
avere una valenza di ben altro spessore e più
alto profilo.
Invece, si assiste sconsolati a situazioni che
hanno tanto la parvenza di espedienti da Prima
Repubblica.
Il
riavvicinamento politico tra i nuovi
protagonisti della scena amministrativa e colui
che aspirava (senza esserci riuscito) ad essere
l’ago della bilancia di craxiana memoria della
politica italiana, Clemente Mastella, si è
consumato con un colpo ad effetto: il
conferimento a quest’ultimo della cittadinanza
onoraria.
Il
giorno prescelto non uno qualsiasi bensì quello
precedente alla conclusione dell’annuale
manifestazione dell’Udeur. Quale miglior
palcoscenico per suggellare la ritrovata
sintonia, di fronte ad una platea osannante il
nuovo, illustre concittadino, plaudente ed
ipnotizzata dall’aura che da esso scaturiva.
Scena da libro Cuore, c’è scappata anche qualche
lacrima. Peccato non aver potuto godere di
questo spettacolo così emotivo, mistico…….
“sincero”!
Da
sabato 5 settembre, il Re di Ceppaloni è, a
tutti gli effetti, un cittadino di Telese Terme,
essendogli stata conferita la cittadinanza
onoraria con voto unanime, è bene sottolinearlo,
del Consiglio Comunale. Epilogo assolutamente
fisiologico, degno della longa manus
dell’Onorevole sulla nostra cittadina ma,in
Consiglio, almeno una voce fuori dal coro
l’avrei auspicata. Nulla di tutto ciò, con buona
pace di colui che personalmente ritengo, seppur
non abbia mai pensato (a ragion veduta) di
esporsi in prima persona, il deus ex machina
della scena politica telesina degli ultimi
vent’anni.
Sulla valenza dell’evento per Telese, lascio ad
altri le valutazioni circa i ritorni in termini
di immagine “a tempo” che, al massimo,
consisteranno in cinque minuti di passaggi
televisivi ed articoli di giornale per una
settimana.
Ci
guarderemo allo specchio compiaciuti ed una
volta all’anno un collega ti dirà “ah, ma sei di
Telese??” e tu aggiungerai, scontato ed un po’
seccato “si, dove fa la festa
Mastella”.Gratificante….. Ma una volta che tutto
sarà finito,ci sembrerà un brutto sogno dal
quale ci si risveglia madidi di sudore. Chiusi i
battenti, Telese ritornerà nel più assoluto
anonimato. Come sempre d’altronde ma, anche
stavolta, non per tutti. Qualche beneficiario ci
sarà sempre.
“Dopo la mia
Ceppaloni, ora la mia Telese. Da oggi io ci sarò
sempre per Telese. Per aiutare i singoli
cittadini che chiederanno il mio aiuto, per dare
consigli all’amministrazione comunale, per
aiutare questa comunità in prima persona”
avrebbe dichiarato il neo cittadino. Che
benefattore, che altruista; peccato ci sia
ancora qualcuno che abbocca. Avvilente.
Tradotto dal politichese sta a significare che
(probabilmente) nulla cambierà, analogamente a
quanto successo nella cittadina sannita di cui
il nostro, se non vado errato, è ancora Sindaco.
Telese, tuttavia, non è Ceppaloni, sono due
realtà diametralmente opposte,non paragonabili e
totalmente differenti da amministrare in quanto
alle prese con criticità diverse . Brividi,
preoccupazione per un salto nel passato!!
Quanto al rito maori, rappresentato dal gesto di
rimettere l’orologio al polso per segnare il
“ritorno”, avesse avuto maggior spirito, avrebbe
potuto inscenare la haka.Peccato non sia un All
Blacks ma il pubblico si sarebbe divertito di
certo.
Nondimeno sorprendente è stata l’affermazione di
chi ha sostenuto che si è trattato di una
“scelta d’amore non revocabile che Telese deve a
Clemente Mastella. Ha contribuito allo sviluppo
e al decoro di questa cittadina rendendola
nota in tutta Italia!”
Sono abituato a non abusare della parola amore e
ad usarla con parsimonia, non certo con
riferimento a prosaiche quanto strategiche
manifestazioni di circostanza.
L’amore,inoltre, va oltre ogni cosa o
compromesso;il dovere è qualcosa di
imprescindibile quanto inevitabile a fronte di
concrete e riconosciute azioni di personaggi che
abbiano conferito lustro ed opportunità
concrete, non patinate, ad una comunità. Qual’è
questo lustro, me lo spiegate??
Sviluppo, decoro, notorietà??? Capisco la vena
oratoria ed il pathos del momento ma enfatizzare
non credo dia sempre i vantaggi attesi. Sono un
cittadino di Telese,sono residente a Telese ma è
proprio vero:sic transeat gloria mundi.
Nuccio Franco
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