La giunta comunale di Telese Terme dice sì al
‘Protocollo di legalità’. Con delibera numero 76
del 7 aprile scorso l’esecutivo ha infatti
approvato lo schema di questo protocollo della
Casa Comunale con la Prefettura di Benevento.
Nei prossimi giorni – si legge nella nota
diramata ieri dall’ufficio stampa telesino – il
sindaco Gennaro Capasso si recherà in Prefettura
per la sottoscrizione congiunta con il Prefetto
Antonella De Miro.
Il protocollo – come spiega la nota – parte
dalla considerazione che anche nella provincia
di Benevento, a causa della sua contiguità
geografica con la provincia di Caserta,
“caratterizzata dalla presenza di pericolosi
gruppi camorristici interessati a investimenti
economici correlati ai settori dell’edilizia e
dei lavori pubblici”, si sono verificati, negli
ultimi tempi, episodi di danneggiamenti nei
cantieri, riconducibili ad attività estorsive.
Questo protocollo è costituito da undici
articoli e “impegna il Comune ad inserire nei
bandi per l’affidamento di appalti e di lavori
pubblici di importo pari o superiore a 250.000
euro una serie di clausole per acquisire,
preventivamente all’aggiudicazione definitiva,
le informazioni antimafia ai sensi del Dpr
252/1998 per la ditta aggiudicataria e le ditte
che seguono nella graduatoria.
Il Comune – recita ancora l’articolo 7 – si
impegna a diramare opportune direttive agli
uffici dipendenti, affinché sia prestata la
massima attenzione in fase di gara alla
eventuale presenza di elementi che possano far
ritenere sussistenti possibili cointeressenze
tra i partecipanti alle gare, partecipazioni
incrociate e/o collusioni tendenti ad inquinare
e turbare lo svolgimento delle gare medesime”.
Inoltre “il Comune si impegna affinché i
bandi di gara e i capitolati speciali di appalto
prevedano espressamente clausole di autotutela,
allo scopo di contrastare l’accertato fenomeno
dei tentativi di turbativa d’asta”.
Il Comune si impegna affinché “vengano
disposte verifiche della veridicità delle
autocertificazioni prodotte dalle ditte per la
partecipazione alle gare ovvero acquisire
autorizzazioni, concessioni, finanziamenti,
contributi… venga effettuata la vigilanza presso
le attività cantieristiche autorizzate nel
territorio comunale… venga garantita la rigorosa
osservanza della legislazione antimafia ai fini
del rilascio di licenze, concessioni…”.
Infine per quanto attiene l’edilizia privata
l’articolo 9 recita testualmente: “Il Comune si
impegna a richiedere per ogni singolo atto
concessorio da rilasciare da parte degli uffici
edilizia privata e condono, autocertificazione
antimafia. Per tutti gli interventi che superano
i 5.000 metri cubi (un condominio di media
grandezza, ovvero un piano di lottizzazione o
intervento costruttivo), si riserva di
richiedere alla Prefettura apposita informativa
antimafia ai sensi dell’art.10 Dpr 252/98 e per
tutti gli interventi attinenti attività
produttive ed insediamenti in aree industriali
ed artigianali.
Con l’atto di rilascio di autorizzazioni e/o
concessioni comunque finalizzate all’esercizio
di attività imprenditoriali sarà richiesto alla
ditta di provvedere a comunicare le modalità di
affidamento dei lavori, la ditta esecutrice, il
numero dei lavoratori occupati, qualifiche e
criterio di assunzione, al fine di rendere
tempestivi ed agevoli i controlli
sull’osservanza delle norme previdenziali ed
assicurative e sulla sicurezza dei luoghi di
lavoro”.
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