VITTORIO VALLONE
Nulla di fatto ancora per la modifica dell'articolo 12 del nuovo statuto
del Consorzio Idrotermale di Telese Terme e San Salvatore Telesino. La
riunione che serviva ad approfondire la questione riguardante le nuove
modalità di costituzione del Consiglio di amministrazione e la sua
presidenza è stata aggiornata alla prossima settimana. Carlo Franco,
consigliere indipendente del Consorzio proprietario delle Terme, spiega
l'iter che ha portato all'elaborazione del nuovo strumento che sarà a
breve adottato.
«C’è da premettere - afferma - che le modifiche allo
statuto del Consorzio idrotermale sono in adeguamento al decreto del
18/08/2000 n.267. Il Consorzio, con un iter partito nell'autunno del
2002, ha approvato lo statuto dopo un anno di riflessioni. Con un
congruo anticipo abbiamo non solo dibattuto la questione ma anche
presentato modifiche di natura politica che sono state vagliate dalla
Commissione predisposta alla redazione del nuovo strumento.
La Commissione ha presentato poi lo scorso novembre la
bozza definitiva approvata all'unanimità. La conclusione dell'iter
prevede il passaggio ai Consigli comunali di Telese e San Salvatore
proprietari del bene. A questo punto sono state però fatte delle
osservazioni dai Ds di Telese e San Salvatore per cui il Consiglio del
Consorzio si sta riunendo per procedere ad ulteriori approfondimenti».
Nella sostanza le modifiche in applicazione al decreto 267 cambieranno
definitivamente il volto del Consorzio idrotermale.
Ecco come funzionerà: i due Comuni eleggeranno un'assemblea di 15
consiglieri, 11 di Telese e 4 di San Salvatore. L'assemblea a sua volta
eleggerà un Consiglio di amministrazione costituito da 7 membri, 5
telesini e 2 sansalvatoresi. I membri del Cda non è detto debbano essere
per forza consiglieri comunali dei rispettivi paesi come avviene ora, ma
anche soggetti esterni ai consigli comunali stessi, scelti
dall'assemblea e che abbiamo particolari capacità gestionali in materia
termale. Il Consiglio, infine, due volte l'anno, riferirà sui lavori in
corso all'assemblea dei consiglieri. In più è previsto un appannaggio
mensile di circa 1700 euro per il presidente, circa 400 euro per il suo
vice e circa 250 euro per i membri dell'organo direttivo.
«Un Cda così fatto - aggiunge Franco -, potrebbe avere un presidente che
non coincide con la figura del sindaco di Telese. A proposito di questo
devo rilevare che la figura del sindaco di Telese, o di qualsiasi altro
comune, presa dai problemi quotidiani del suo paese, non potrebbe, come
del resto si è rilevato dal primo giorno della costituzione del
Consorzio, dare a questo organo amministrativo e alle Terme di Telese
grande attenzione. Mi auguro quindi le stesse cose che si augura il
legislatore che ha pensato il decreto 267: un Consiglio di
amministrazione preso ed attento quotidianamente alle nostre Terme ed al
suo sviluppo».