Movimento Difesa
del Cittadino Onlus
Associazione
Nazionale di Consumatori e Utenti – L. 281/98
(D.M.
Att. Prod. del 06.11.2003) |
COMUNICATO STAMPA
Tariffe
RC Auto: l’ANIA dà i numeri. I commenti delle associazioni dei
consumatori. MDC: Cerchiai e Galli contro l’ex presidente ANIA Desiata,
che riteneva inattendibili le rilevazioni Istat.
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21/06/2004 - Secondo l'Ania, che sul suo sito diffonde i dati Istat,
l'aumento tendenziale a maggio ha rallentato dal 5,79% dello scorso anno
allo 0,8% mentre, a livello congiunturale (maggio su aprile), 'le
tariffe rc auto mostrano per la prima volta dal 1992 una riduzione pari
allo 0,22 per cento.
Il Movimento Difesa del Cittadino: ma l’Istat non era inattendibile?
In una nota, il Movimento Difesa del Cittadino propone la relazione
dell’ex Presidente Desiata, che nel 2002 in sede di Assemblea annuale
ANIA sosteneva l’inattendibilità delle rilevazioni Istat con queste
parole:“Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sull’andamento reale del
prezzo della r.c. auto. Per misurare l’andamento del prezzo
dell’assicurazione r.c. auto ci si avvale, a livello istituzionale,
delle rilevazioni effettuate dall’ISTAT. Le rilevazioni ISTAT prendono
in considerazione due soli profili di potenziali assicurati rispetto
alle migliaia esistenti, uno per le autovetture e l’altro per le moto,
rispettivamente in classe di "bonus-malus" 13 ed in quella d’ingresso.
Detti
profili, con ogni evidenza: 1) non risultano in alcun modo significativi
in presenza di una realtà caratterizzata da migliaia di variabili quanto
a potenza dei veicoli, età e sesso dei proprietari, sinistrosità
pregressa, massimali, etc.; 2) sono statici, poiché non considerano che
di anno in anno ogni assicurato cambierà la propria posizione nella
scala della sinistrosità: quasi il 90% degli assicurati, infatti, ogni
anno usufruisce del bonus tariffario; 3) considerano il premio di
tariffa e non tengono conto quindi della flessibilità tariffaria, vale a
dire degli sconti usualmente praticati dalle reti di vendita; 4)
trascurano il turn over degli assicurati che cambiano impresa per
ottenere prezzi più bassi. La rilevazione poi non viene fatta sui prezzi
praticati dalla totalità delle imprese del mercato (n.81), ma
contattando, per ciascun capoluogo, un numero limitato di agenzie (da un
minimo di tre ad un massimo di dieci) in funzione della ritenuta
maggiore rappresentatività sul mercato. Infine i dati dei due profili
vengono accorpati senza alcuna ponderazione in relazione alla diversa
numerosità dei due (soli!!) tipi di veicoli considerati. Appare ictu
oculi che il risultato di questa operazione è assai poco, per non dir
per niente, significativo.
Analogamente, per nulla attendibili sono le indicazioni estratte dai
c.d. premi annuali di riferimento che le imprese di assicurazione
debbono comunicare periodicamente al Ministero delle attività produttive
e ad altri soggetti istituzionali: queste rilevazioni, per lo più
utilizzate da alcune Associazioni dei consumatori, presentano gli stessi
limiti di astrattezza e di non aderenza alla realtà riscontrati nei
monitoraggi dell’ISTAT”.
“L’attuale presidente dell’Ania Fabio Cerchiai, e con lui il prof. Galli
direttore generale ANIA per il quale le associazioni di consumatori sono
“gente gente che non ha alcuna idea su come sono fatte le statistiche,
che è poco ferrata in aritmetica”, citano i dati Istat come se fossero
indiscutibili – afferma il Presidente del Movimento Difesa del Cittadino
Antonio Longo - Cerchiai e Galli forse dovrebbero leggere le Relazioni
di Desiata. O anche lui “non ha alcuna idea di come sono fatte le
statistiche?. La verità è che i dati diffusi dall’ANIA vengono
puntualmente smentiti dall’esperienza quotidiana dei cittadini. Anche
chi non ha avuto incidenti, e quindi dovrebbe godere del bonus, quando
si reca a rinnovare la polizza riscontra aumenti del 5-6% su base annua,
alla faccia di tutte le innovazioni e degli effetti prodotti dalla
patente a punti”.
Cittadinanzattiva: le riduzioni sono insoddisfacenti
Per il Vice segretario generale di Cittadinanzattiva Giustino Trincia la
diminuzione delle tariffe è una vera miseria. Le impercettibili
riduzioni sono ampiamente insoddisfacenti e ben al di là sia delle
possibilità delle compagnie di assicurazione che delle necessità degli
assicurati. Le compagnie devono smetterla di scaricare sugli assicurati
le loro inefficienze gestionali.
La reazione di IntesaConsumatori
Dati Ania sul presunto stop alle tariffe assicurative a parte,che non
coincidono neppure minimamente con le solenni bastonate inflitte agli
assicurati “virtuosi” ad ogni rinnovo di polizza, è dal 1 luglio
1994,data della liberalizzazione delle tariffe RC Auto,che i consumatori
attendono le sacrosante diminuzioni di tariffe assicurative tra le più
elevate d’Europa,un minimo di concorrenza, una migliore qualità dei
servizi offerti.
In questi 10 anni,invece della promessa concorrenza, sono stati attivati
dalle compagnie assicurative, discusse politiche di cartello sfociate
nella famosa sanzione Antitrust che ha provocato un danno di 4,2
miliardi di euro a 18 milioni di assicurati; un surrettizio aumento
delle riserve sinistri che non ha paragoni in Europa; una legge “salva-compagnie”,approvata
dal Governo,in cambio di corpose diminuzioni tariffarie solennemente
sottoscritte in un protocollo; l’introduzione della patente a punti che
ha ridotto i sinistri in una forchetta consolidata tra il 16 ed il 20
per cento; la riduzione del Fondo vittime della strada di 1,5 punti !
Mentre l’Ania,continua a provocare la pazienza degli assicurati
introducendo un dibattito su aumenti tariffari al di sotto
dell’inflazione,invece di certificare sostanziose diminuzioni tariffarie
dal 10 al 20 per cento,che dovrebbero comportare un risparmio annuo da
76 a 135 euro a polizza ! Altro che: “raffreddamento delle tariffe Rc
auto per la prima volta dopo 13 anni” ! Perché l’Ania non dice che in 13
anni le tariffe RC Auto,unico caso nel mondo, sono più che raddoppiate
essendo aumentate del 121,7 per cento ? Perché non attua le misure del
beffardo protocollo,non sottoscritto dalle associazioni dell’Intesaconsumatori,in
cambio di 4,2 miliardi di euro di mancati rimborsi ? Perché non chiede
alle proprie associate di abbassare le tariffe nella doverosa forchetta
dal 16 al 20 per cento dal 1 gennaio 2004,facendo restituire ai
tartassati e spremuti assicurati,da 76 a 135 euro,a seconda della
polizza ?
La
verità è che ancor prima delle banche,la fiducia dei consumatori nelle
assicurazioni è sotto terra e l’Ania,tenta di far recuperare un’immagine
alle compagnie con operazioni di facciata facendo passare gli assicurati
come tanti allocchi !
Intesaconsumatori attende dalle compagnie la restituzione del dovuto ai
tartassati assicurati e solo allora, previo riscontro oggettivo polizza
per polizza, forse potrà dare credito agli “interessati” dati Ania
Giovanni Festa
Per intervenire:
invia@vivitelese.it
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