Grassano, incresciosa soluzione adottata - 17-07-04 - Giuseppe Grimaldi

 

Piera, una nostra affezionata lettrice, ci raccontava qualche settimana fa del suo tentativo di percorrere parte della pista ciclabile sebbene questa fosse ancora un cantiere aperto.

 

Ad ostacolare il tentativo di Piera di pedalare sulle sponde del Grassano, era stata la vegetazione che invadeva quasi completamente il tracciato.

Ora che ricordo, anche il tipografo, quello con "la canotta sporca di ragù e i cazuncielli corti strappati" il buon Giuseppe Esposito per intenderci, ebbe da ridire ad inizio luglio sulle condizioni della pista ciclabile.

 

(questa foto risale a qualche mese fa)

Qualche giorno fa, passando sul ponte di via Lagni, ho notato che il tracciato della pista ciclabile era "nuovamente visibile" ed ovviamente ho pensato che fosse il caso di provare a percorrerla tutta a cavallo della mia bicicletta.
L'occasione si è presentata nel pomeriggio di oggi e, come al solito, ho portato con me la mia fedelissima compagna di viaggi: la macchinetta fotografica.

Dal momento che il tracciato prevede un collegamento "doppio" (vale a dire sulle due sponde del canale centrale del Grassano) ho deciso di percorrere entrambi i tratti cominciando con quello di sinistra che da Via Lagni conduce a Via Roma.

La prima parte di "pista ciclabile" è percorribile. Su tutto il tratto, però, mancano ancora le staccionate di sicurezza.

Ad attirare la mia curiosità sono stati degli inconfondibili segni di combustione.

In un primo momento ho pensato che si trattasse solo di un evento episodico ed ho continuato la mia passeggiata.

Sono state sufficienti alcune pedalate per rendermi conto che, "perlopiù" la mia tesi iniziale stava per essere decisamente smentita.

In effetti, per buona parte del del tracciato sembra che il fuoco sia stato volontariamente "appiccato" per bruciare le sterpaglie.

Come è evidente dalla foto a lato sono stati provocati anche danni alle tubazioni appositamente sistemate per evitare che in periodi di piena il torrente principale possa tracimare.

Completato il percorso sulla sponda di sinistra, mi sono spostato sull'altro versante per compiere il percorso a ritroso.

Su questo tratto sono state già sistemate le staccionate di protezione, ma la vegetazione ancora non è stata del tutto rimossa.

Dopo un centinaio di metri trovo sul percorso dei cumuli di erbacce ed intuisco che da quel punto in poi le erbacce sono state rimosse.

Pochi metri più avanti noto che, sulla sponda alla mia sinistra, le erbacce tagliate sono adagiate nel tratto scosceso e addirittura cadono nel corso d'acqua sottostante (penso si tratti del collettore di destra)
Il tempo di alzare gli occhi verso il tratto di strada ancora da percorrere e mi si propone uno spettacolo a dir poco desolante.

Sulla sponda del torrente ci sono vistose bruciature a testimonianza che le erbacce vengono dapprima tagliate e poi date alle fiamme direttamente in loco. Le erbacce (o sterpaglia che dir si voglia) non vengono rimosse e trasportate altrove come sarebbe la prassi.

A questo punto è ovvio che debba richiamare l'attenzione dell'Assessore Fuschini che dovrà spiegarci come mai è stata adottata questa soluzione.

Ricordo che ogni anno il comune di Telese Terme ha disposto l'affissione nei locali pubblici e sulle bacheche comunali del testo delle varie ordinanze che vietavano l'accensione di sterpaglie.

 

Sull'argomento sono convinto che anche gli amici di Legambiente ci forniranno il loro parere.

Ritengo pertanto inqualificabile la soluzione adottata, ricordando che, oltre ai disagi provocati dal fumo proveniente dall'accensione di sterpaglie, si sono arrecati notevoli danni al patrimonio ambientale territoriale.

 

 

Vorrei rivolgere sull'argomento alcune domande all'assessore Fuschini:

 

1) Come mai, caro assessore, nell'opuscolo relativo alla raccolta multimateriale, e allo smaltimento degli altri rifiuti, non c'è alcuna indicazione in merito allo smaltimento delle erbacce e delle sterpaglie?

 

2) Perché sul sito internet del comune di Telese Terme non c'è traccia del regolamento comunale e dell'ordinanza che vieta l'accensione delle sterpaglie?

 

Caro assessore Fuschini, Lei che in campagna elettorale ha addirittura esaltato l'attenzione profusa dalla sua amministrazione per la tutela dell'ambiente, non Le sembra che situazioni come quella documentata dalle foto allegate a questo mio intervento siano un pessimo punto di partenza per il suo mandato?

 

Dopo le giuste polemiche sulla raccolta differenziata e le mancate risposte ai nostri quesiti, comincio a pensare che forse ha intrapreso questo incarico con troppa superficialità ed ostinata sicurezza: Considerando i risultati comincio a chiedermi se non è il caso che Lei cominci a pensare di "appendere le scarpette al chiodo".

 

D'altra parte, caro assessore, Lei che può contare sulla stima dei suoi amici, dovrebbe sfruttare meglio queste sue amicizie, magari potrebbe farsi consigliare da suoi amici  esperti in materia che potrebbero indicarLe le iniziative da intraprendere.

 

Ricorda l'intervento di quel suo "collega di partito", tale Alessandro Orfitelli?

 

Bene, l'Orfitelli ha dimostrato ampiamente le sue competenze in materia ambientale e penso sarebbe felice di aiutare un suo amico che in questo momento appare in palese difficoltà.

 

Giuseppe Grimaldi