dal periodico
BENEVENTO n°17 (10/10/2003)
http://www.beneventogiornale.com/archivio/172003/prim1703.htm
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I LIMITI DI VELOCITÀ
SULLE SUPERSTRADE SANNITE
Mai piu’ di sessanta
Le strane incogruenze
delle strade sannite: se uno percorre la strada statale che va verso
Telese e l’alifano, incontra vari segnali stradali che impongono la
velocità massima di settanta chilometri orari. Se invece si percorre la
superstrada il limite imposto è di sessanta orari. Eppure questa è una
strada "a scorrimento veloce", senza attraversamenti a raso o edifici
prospicienti. Verrebbe da chiedersi, ma se è possibile andare a settanta
su una strada di sei metri di carreggiata tutta curve, a che serviva
costruire una strada "a scorrimento veloce", per la quale la velocità
massima è di sessanta orari?
I più avranno oramai capito che stiamo parlando della superstrada che
porta da Benevento a Caianello: un caso al limite del ridicolo. È come
se le Ferrovie spendessero migliaia di miliardi per costruire una linea
superveloce, per poi farci transitare vecchi treni che non possono
superare i cento all’ora. Parleremmo certamente di spreco di pubblico
denaro per inutili opere pubbliche. E in questo caso non si dovrebbe
dire lo stesso?
Perché neanche il discorso sulla sicurezza e sulla necessità di salvare
vite umane tiene più di tanto. Provate a percorre la Benevento-Caianello
a sessanta chilometri orari. Dopo qualche minuto vi arrivano addosso tir
e camion di dimensioni varie, suonando a tutta forza che o vi scansate
oppure vi passano addosso.
Seppure ci riuscite ad andare a sessanta, perché su una strada così
bisogna camminare con il freno a mano tirato per non superare quella
velocità. Allora viene proprio da chiedersi: ma chi li stabilisce i
limiti di velocità sulle strade? Esistono leggi e norme uguali per tutti
in tutta Italia, oppure "non tutte le strade sono uguali"?
L’introduzione della patente a punti è stata una grande idea, che ha
finalmente portato un po’ di ordine e di disciplina in un settore nel
quale sembrava regnare l’anarchia più sovrana. Basta vedere come sono
tutti ligi ad indossare le cinture di sicurezza, per rendersi conto che
gli italiani hanno finalmente capito la necessità di rispettare le norme
del codice stradale. Anche rispettare i limiti di velocità è divenuto un
imperativo morale che i più avvertono come prioritario. Epperò non si
può prendere in giro gli automobilisti in questo modo, costringendoli a
dover per forza violare una norma che i più vorrebbero rispettare.
Allora è opportuno che su questa vicenda dei limiti di velocità ci sia
chiarezza e trasparenza, perché la cosa diviene ancora più inquietante
quando apprendiamo dalla cronaca che addirittura due poliziotti sono
stati arrestati per aver fatto sapere a ditte di autotrasporti dove sono
dislocati in provincia di Benevento i dispositivi autovelox e simili.
Perché se apparentemente le due cose non sono collegate, rimane invece
il disagio per la crepa profonda che uno avverte tra norma e sua
applicazione.
In pratica è giusto che ci siano controlli sempre e ovunque, che si
faccia in modo che tutti rispettino le norme, sempre. Ma bisogna anche
che ci diano norme serie e non ridicole come limiti di velocità a
sessanta chilometri orari, per una strada che, per legge, è stata
progettata per una velocità non inferiore ai novanta orari. Portate i
limiti ad un livello più congruo e poi potete mettere anche gli
autovelox ogni chilometro, senza che poi ci sia la necessità di
arrestare alcuno, perché il controllo deve essere per tutti e non solo
per gli sprovveduti.
Francesco Morante
francesco@morante.it
Per intervenire:
invia@vivitelese.it
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