Velocità sulle superstrade sannite - 21-12-03 - dal periodico BENEVENTO

 

 

 dal periodico BENEVENTO  n°17 (10/10/2003)

http://www.beneventogiornale.com/archivio/172003/prim1703.htm

__________________________________________________________________

I LIMITI DI VELOCITÀ SULLE SUPERSTRADE SANNITE

Mai piu’ di sessanta

Le strane incogruenze delle strade sannite: se uno percorre la strada statale che va verso Telese e l’alifano, incontra vari segnali stradali che impongono la velocità massima di settanta chilometri orari. Se invece si percorre la superstrada il limite imposto è di sessanta orari. Eppure questa è una strada "a scorrimento veloce", senza attraversamenti a raso o edifici prospicienti. Verrebbe da chiedersi, ma se è possibile andare a settanta su una strada di sei metri di carreggiata tutta curve, a che serviva costruire una strada "a scorrimento veloce", per la quale la velocità massima è di sessanta orari?


I più avranno oramai capito che stiamo parlando della superstrada che porta da Benevento a Caianello: un caso al limite del ridicolo. È come se le Ferrovie spendessero migliaia di miliardi per costruire una linea superveloce, per poi farci transitare vecchi treni che non possono superare i cento all’ora. Parleremmo certamente di spreco di pubblico denaro per inutili opere pubbliche. E in questo caso non si dovrebbe dire lo stesso?


Perché neanche il discorso sulla sicurezza e sulla necessità di salvare vite umane tiene più di tanto. Provate a percorre la Benevento-Caianello a sessanta chilometri orari. Dopo qualche minuto vi arrivano addosso tir e camion di dimensioni varie, suonando a tutta forza che o vi scansate oppure vi passano addosso.


Seppure ci riuscite ad andare a sessanta, perché su una strada così bisogna camminare con il freno a mano tirato per non superare quella velocità. Allora viene proprio da chiedersi: ma chi li stabilisce i limiti di velocità sulle strade? Esistono leggi e norme uguali per tutti in tutta Italia, oppure "non tutte le strade sono uguali"?


L’introduzione della patente a punti è stata una grande idea, che ha finalmente portato un po’ di ordine e di disciplina in un settore nel quale sembrava regnare l’anarchia più sovrana. Basta vedere come sono tutti ligi ad indossare le cinture di sicurezza, per rendersi conto che gli italiani hanno finalmente capito la necessità di rispettare le norme del codice stradale. Anche rispettare i limiti di velocità è divenuto un imperativo morale che i più avvertono come prioritario. Epperò non si può prendere in giro gli automobilisti in questo modo, costringendoli a dover per forza violare una norma che i più vorrebbero rispettare.


Allora è opportuno che su questa vicenda dei limiti di velocità ci sia chiarezza e trasparenza, perché la cosa diviene ancora più inquietante quando apprendiamo dalla cronaca che addirittura due poliziotti sono stati arrestati per aver fatto sapere a ditte di autotrasporti dove sono dislocati in provincia di Benevento i dispositivi autovelox e simili. Perché se apparentemente le due cose non sono collegate, rimane invece il disagio per la crepa profonda che uno avverte tra norma e sua applicazione.


In pratica è giusto che ci siano controlli sempre e ovunque, che si faccia in modo che tutti rispettino le norme, sempre. Ma bisogna anche che ci diano norme serie e non ridicole come limiti di velocità a sessanta chilometri orari, per una strada che, per legge, è stata progettata per una velocità non inferiore ai novanta orari. Portate i limiti ad un livello più congruo e poi potete mettere anche gli autovelox ogni chilometro, senza che poi ci sia la necessità di arrestare alcuno, perché il controllo deve essere per tutti e non solo per gli sprovveduti.

Francesco Morante
francesco@morante.it

 


 

Per intervenire: invia@vivitelese.it