Strano modo di evangelizzare - 28-05-04 - Giuseppe Sangiovanni |
||
Strano modo di evangelizzare di un curatore d’anime!Parcheggio occupato, chiesa chiusa Clamorosa protesta di un parroco di periferiaNIENTE MESSA PERCHE’ TROVA OCCUPATO IL POSTO AUTOAll’ingresso della chiesa chiusa, il cartello: “Oggi la supplica non c’è perché il parroco trova occupato il posto”
Il prete ribelle più che perdonare si vendica e fa saltare la funzione religiosa
San Felice a Cancello(Caserta) – Un tempo i sacerdoti erano il simbolo stesso dell’affidabilità. A loro ci si rivolgeva per un conforto, si affidavano i propri crucci, i propri travagli, perfino i propri portafogli.
Da qualche giorno, i parrocchiani di una chiesa casertana, sono assaliti da più di un dubbio, in quanto ad affidabilità, visto quanto accaduto.
“Oggi la supplica non c’è perché il parroco trova occupato sempre il suo posto” - il singolare cartello trovato sul cancello sbarrato dagli increduli fedeli della Parrocchia di San Felice Martire, chiesa madre del piccolo centro casertano: costretti ad incassare la singolare forma di protesta del novello Don Camillo, con conseguente marcia indietro e ritorno mesto a casa. Chiesa chiusa e funzione religiosa vietata est, da Don Antonio Riccio, parroco ribelle, per i disorientati fedeli, incapace di anteporre ai propri bisogni materiali, quelli spirituali dei suoi parrocchiani- che lo vorrebbero servo di Dio e non padrone degli uomini.
“E’ incredibile, quello che è successo - sbotta Giovanna, energica nonnina del posto, vietare la parola di Dio, per un parcheggio occupato, mi sembra eccessivo.
Un vero paradosso: insegnamenti di Dio non rispettati, proprio da chi ha il dovere di diffonderli-una scandalosa vendetta, altro che perdono! ”.
Grande disappunto tra i numerosissimi fedeli, letteralmente infuriati, per il curioso atteggiamento del prete, che secondo alcuni predica bene e razzola peggio. “Una forma di protesta intollerabile - sottolinea una ragazza del luogo - che preferisce non essere menzionata: il mondo è proprio cambiato- i preti predicano di porre l’altra guancia, amare e perdonare il prossimo- invece usano lo strumento della vendetta. Un nuovo modo di evangelizzare”- sottolinea ironicamente la giovane- alla ricerca del fantomatico articolo del codice canonico applicato dal parroco- che sancisce la proprietà del parcheggio della discordia.
Forma di protesta non “metabolizzata” dalle pecorelle sulla strada dello smarrimento, orfan dopo anni della tradizionale supplica dedicata alla Madonna del Rosario di Pompei. Lo spazio antistante il luogo di culto, in realtà è limitato: pochissimi parcheggi, contesi da residenti, fedeli e prete - che ha deciso così di ingaggiare una durissima battaglia. Patata bollente che verosimilmente passerà nelle mani del vescovo della diocesi di Caserta: in molti già chiedono il defenestramento del reverendo, da sostituire con un nuovo pastore, meno bizzoso e prepotente Il Don Camillo casertano, appare in cattive acque: prossimo “all’estrema unzione” (allontanamento) – a somministrarla, stavolta gli stessi fedeli, pecorelle allo sbando, che vogliono entrare di diritto in chiesa e assistere alle funzioni.
Per intervenire: invia@vivitelese.it
|