Due poesie: Zigulì e Sasser - 05-05-04 - Sandro Forlani

 

 

Nostalgia delle zigulì e degli anni 60

 

Giocare con le fionde,

tutti i giorni armate,

con sassi e risate,

non far male a nessuno, d'altronde.

 

Giornate intere a giocare con quei vecchi palloni,

di cuoio,non impermeabili,

che si inzuppavano di acqua e si ingrossavano di neve,

senza avere bisogno dell'ortopedico e della sua ricevuta fiscale.

 

Buttarsi nel lago,

o nei torrenti,

a tutte le ore,

e uscirne sempre vivi.

 

Venir mandati a letto senza cena,

per una marachella qualunque,

ed avere sempre qualche fratello che ti passava di nascosto,

dalla finestra ,il cibo e una caramella zigulì.

 

Vedersi interrotte le migliori partite di pallone,

dalla Franca che richiamava il Mauro,

e non diventare assassini,

anzi ogni volta che la rivedi, riderne insieme.

 

Con le biciclette finire sotto il pulman

e non vedersi tolti punti sulla futura patente,

ma in compenso vedersi  trenta punti cuciti addosso,

quando ora ne mettono tre.

 

Andare per boschi a costruire capanne,

senza fare brutti incontri e pensare che,

adesso, figli di dieci anni da soli in un bosco a giocare,

son da genitori  che vogliono finire sul giornale.

 

I soldi per comprare armi giocattolo ?

non c'erano ed allora

li costruivamo noi con legno ,

chiodi e corde dei panni.

 

Gli sci al carbonio ? cosa ? Tavole di legno

con un elastico ai piedi in modo che se cadevamo

non ci rompevamo comunque le caviglie,

e slitte autocostruite che alla prima buca si sfasciavano e bisognava rifarle.

 

Andare a scuola a piedi tutti i giorni a piedi da Mombello a Laveno,

al mercoledì alla Verbano,

a fare educazione fisica,

senza riuscire a dimagrire di un grammo.

 

Scuolabus ?

Che animale era ?  I genitori a prenderti con l'auto ?

Lasciamo perdere. Nemmeno quando

pioveva o nevicava.

 

Le castagne ? 

Voleva dire andare per boschi,

raccoglierle,tornare a casa,mangiarle con piacere a differenza di oggi,

che costano 1 euro l'una e le mangiano solo i nati  anni 50 o 60.

 

Mangiare il panettone solo il 25 dicembre

e la colomba solo a Pasqua e goderseli,

mentre oggi li abbiamo tutti i giorni

e non ci piaccion più.

 

Mi sono accorto che sto parlando più di bei ricordi,

che di disagi vissuti e la finisco qui.

Anche i coetanei di qui, di Telese,hanno vissuto le stesse cose

e ne sono testimoni, perchè tutto il mondo è paese, si sa.

 


 

SASSER

 

Virus e puesia del 4 macc..

 

El vegn dent in dul pc mè e del mè fredel,

el te mangia la memoria el te sgagna ul cervel

(se gha ne resta) ,ghemm nà famm...

gnam..gnam...gnamm....

sgagna de chi,sgagna de là,

te se mai in du andà a parà,

l'è cume na bisa,

cume un vigil in divisa.

l'è com'è un tempural,

s'el ven dentra el te fa sta mal.

Uramai sen tuc cunscia insci...

....sem piò sta senza ul PC!!!

 

 

 

Virus e poesia del 4 maggio.

 

Viene dentro il PC mio e di mio fratello,

ti si mangia la memoria e morde il cervello,

( se ce nè resta),ha una fame.....

sgnam....sgnam....sgnamme...

morde di qui ,morde di là,

non sai mai dove andar a parà.

è come una biscia,

come una guardia in divisa....

è come un temporale,

se ti coglie ti fà star male,

ormai siamo tutti conciati così,

non possiam più star senza PC.

 

 


 

Per intervenire: invia@vivitelese.it