Il Mattino -
Domenica 6 Giugno 2004 |
Via ai ricorsi e l’Enel pronta
alla verifica
Dopo l’accoglimento del ricorso
presentato dal Movimento di difesa del cittadino, con cui l’Autorità per
l’Energia ha accertato la violazione da parte di Enel Distribuzione spa
di attivare dal 2000 sportelli di pagamento gratuito delle fatture,
parte una nuova iniziativa dell’associazione a tutela degli utenti
dell’elettricità. A seguito dei numerosi disagi nell’erogazione della
corrente a causa dei nuovi contatori e con non poche bollette pazze
seguite ai cambi dei misuratori, il Movimento ha deciso di chiedere
nuove garanzie per gli utenti. In un documento si sostiene che «spesso
gli utenti non hanno neppure modo di conoscere la lettura finale e
dunque di poter calcolare i propri consumi».
Un fatto assai grave, secondo il segretario nazionale dell’MDC,
Francesco Luongo, che ha riportato il caso dell’utente domestico di
Benevento cui è pervenuta una megafattura di 1850,76 euro con un consumo
stimato di ben 81,1 chilowattora al giorno, contro i 6 effettivamente
utilizzati. «L’importo, assolutamente abnorme - ha affermato Luongo -,
era derivato da un errore nella lettura svolta dai tecnici dell’azienda
al cambio di misuratore avvenuto in assenza dell’utente».
Il Movimento ha inoltrato un formale reclamo, e l’azienda, che pure
aveva minacciato di staccare la corrente ha deciso di tornare sui suoi
passi ammettendo l’errore e l’inattendibilità della foto digitale su cui
si era basata. E proprio l’arbitrarietà delle sostituzioni senza
verifica che non da modo agli utenti di poter verificare la lettura ed i
conteggi che l'Enel fa seguire in bolletta. La questione è gia stata
sottoposta da consumatori ai Giudici di Pace, spesso per fatture di
importi considerevoli sino ai 2.500 euro.
Per l'associazione di consumatori, in assenza di una ricevuta
controfirmata dall'utente, la foto digitale del contatore che viene
prodotta dall'Enel Distribuzione nulla prova poiché facilmente
alterabile e non essendovi la certezza cha appartenga al consumatore.
Per intervenire:
invia@vivitelese.it
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