Statuto non rispettato - 23-05-04 - Gennaro De Filippo

 

 

Il 24 aprile 2004, insieme ad altri componenti del direttivo dell'Associazione Commercianti, ho comunicato le mie dimissioni dall'incarico di vice presidente, nonché da quelle di membro del direttivo. Nel comunicato stampa, insieme agli altri dimissionari, chiedevo che venisse presa in esame la richiesta di nuove elezioni del gruppo dirigente. A circa un mese di distanza da quella comunicazione, non avendo ricevuto alcuna risposta in merito, desidero richiamare l'attenzione dell'attuale organo direttivo e di tutti i commercianti telesini spiegando quali sono i motivi che mi spingono a chiedere le nuove votazioni.


L'articolo 16, dello statuto di questa associazione, prevede che il consiglio direttivo sia composto da 11 membri eletti dall'assemblea. Questi stessi componenti, successivamente, eleggono il presidente dell'Associazione Commercianti. Ad oggi il consiglio direttivo non è più composto da 11 membri, infatti, ben sei di questi hanno comunicato le proprie dimissioni. Per dovere di cronaca ricordo i nomi di coloro che oltre al sottoscritto hanno abbandonato l'incarico dal direttivo: Maria Assunta Di Carlo, Emilio Di Mezza, Antonio Del Vecchio, Pio Vessichella e Arturo Pilla che rivestiva la carica di Presidente.

Alla luce di quanto previsto dall'Art. 16 mi chiedo: questa associazione è ancora legittima?

A mio avviso no. Mi sembrano irregolari le posizioni delle new-entry nell'organo direttivo in quanto l'associazione non si è mai riunita per eleggerli.

Pertanto mi chiedo: il gruppo dirigenziale come può deliberare se la posizione di alcuni componenti non è regolare?



Ci sono altri elementi che avvalorano la mia tesi di illegittimità dell'attuale direttivo. L'Art. 6 dello statuto prevede una quota annuale da parte dei soci dell'Associazione. Il mancato versamento di questo contributo prevede l'automatica cancellazione dalla lista degli associati. L'Art. 7 dello statuto prevede, inoltre, che il socio moroso non abbia più i "diritti sociali" e pertanto non può svolgere attività legate all'associazione. Anche l'Art. 5, a mio avviso, conferma la non conformità dell'attuale direttivo.

 

Questo articolo, infatti, prevede  che il socio non è più considerato tale se moroso. Dal momento che nessun socio ha provveduto a versare la quota 2003 e 2004 vuol dire che l'Associazione non ha soci e pertanto  l'Associazione non può avere neanche un direttivo. Altre conferme al mio interevento, che motivano la richiesta di nuove elezioni, vengono dall'Art. 14 dello statuto che ribadisce che l'Associazione è costituita dai soci in regola col versamento delle quote sociali.


Alla luce di quanto esposto ritengo più che giustificata la richiesta di nuove elezioni già comunicata in data 24 aprile 2004 e pertanto resto in attesa di una risposta fino ad oggi tristemente evasa.



Gennaro De Filippo

 

 


 

Per intervenire: invia@vivitelese.it