Emergenza rifiuti, cambiare strategia - 18-03-04 - Mario De Chenno

 

 

Comunicato Stampa 17/03/2004

Emergenza rifiuti, cambiare strategia

Interviene il WWF: passare dal mito dell’incenerimento a un sistema di gestione sostenibile

Da almeno dieci anni, quando si parla di rifiuti si discute solo dello stadio finale dello smaltimento. Si tratta di un modo di ragionare improduttivo e fuorviante, che ha generato finora solo discussioni e polemiche, senza risolvere l’ordinaria emergenza che dura ormai dal febbraio 1994. Il responsabile del WWF Sannio Mario De Chenno interviene nel dibattito, cercando di spostarlo sul terreno della concretezza.

«Partiamo da un esempio: da 100 kg di rifiuti attualmente raccolti si può ricavare un massimo di circa 30 kg di CDR, ma spesso, nella pratica, non si superano i 20 Kg. Se disponessimo già degli inceneritori potremmo bruciare i nostri 30 kg di CDR: immetteremmo in atmosfera circa 30 kg di fumi (contenenti gas serra e composti cancerogeni come diossine e furani), ci ritroveremmo con acqua inquinata e vari residui tossici da smaltire, e ci resterebbero circa 10 Kg di ceneri e scorie, molto più pericolose dei rifiuti da cui siamo partiti. Abbiamo insomma pensato di sbarazzarci di 100 Kg di rifiuti, ma ce ne restano almeno 80 kg sul groppone. Ci resta in particolare il famigerato FOS, cioè quello che resta della frazione marcescibile dei rifiuti dopo che il passaggio negli impianti di CDR ha “stabilizzato” i processi di degradazione organica, tanto contaminato da metalli pesanti e residui da richiedere uno smaltimento in discarica controllata. Restano inoltre materiali ferrosi, vetro e “sovvalli” (tutto ciò che non si riesce a selezionare) anch’essi da smaltire».

La nostra società ha in passato pensato di sbarazzarsi dei rifiuti stipandoli nelle discariche e sotterrandoli, oggi si insegue il mito dell’incenerimento, sperando che i rifiuti possano sparire d’incanto. Ma in natura nulla si crea e nulla si distrugge. L’unica soluzione realmente efficace è attuare una seria e sistemica politica dei materiali, fondata sulla riduzione della produzione di rifiuti e sul recupero di materia attraverso la selezione alla fonte. Solo dopo aver definito ed attuato raccolta differenziata spinta si potrà discutere dello smaltimento della quota residuale dei rifiuti: e si scoprirà che un inceneritore crea più problemi di quanti ne risolva: irrisoria produzione di energia, inquinamento, contributo all’effetto serra.

«Il WWF ha denunciato da molti anni l’inefficacia delle politiche commissariali e sollecitato il passaggio delle competenze sulla gestione dei rifiuti alle Province, anche organizzando un pubblico convegno nel 1999 a Benevento. Ora che tale prospettiva sembra concretizzarsi, chiediamo che assieme alle competenze siano assegnati fondi e autonomia decisionale per pianificare una gestione sostenibile del sistema rifiuti. Solo in questa ottica siamo disponibili a discutere di una strategia complessiva del sistema rifiuti, che possa dare concretezza proprio alle campagne di sensibilizzazione che la Provincia di Benevento ha promosso insieme al WWF negli anni scorsi. Tale strategia non può che essere basata sull’attuazione di una raccolta differenziata spinta, e su metodologie realmente innovative che magari recuperino le idee migliori del vecchio e mai attuato piano provinciale rifiuti, e del progetto di filiera contenuto nel PRUSST».

 


 

Per intervenire: invia@vivitelese.it