L'Italia e gli analfabeti informatici  - 04-06-04 - Sandro Forlani

 

 

Da www. intrage.it del 28 maggio 2004 - segnalazione di Sandro Forlani


 

Italia, Paese di "analfabeti informatici"

L’ Italia è afflitta da "analfabetismo informatico": è quanto ha affermato il Ministro per le innovazioni e le tecnologie, Lucio Stanca, presentando il primo "Rapporto innovazione e tecnologie digitali in Italia". Se nell’Unione Europea i due terzi della popolazione hanno dimestichezza con le nuove tecnologie, nel Belpaese la proporzione si inverte: due italiani su tre non sanno usare un personal computer. Fatta eccezione dei cellulari, di cui gli italiani pare proprio no possono fare a meno, nel panorama europeo siamo la popolazione che dimostra di conoscere meno e di utilizzare meno le nuove tecnologie.

La prima conseguenza di questo ritardo italiano è un differenziale negativo di crescita e, dunque, una forte riduzione della competitività nel quadro dell’economia europea e mondiale. I dati parlano chiaro. Tra il 1992 e il 2001 la produttività in Italia è cresciuta dell’1,67% per addetto e del 2,28 % su base oraria contro una media europea rispettivamente del 2,10% e 3,59%. I conti non tornano o, meglio, tornano se si collocano in un contesto più generale, che vede l’Italia tra i Paesi che spendono meno in tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Tra il 1992 e il 2001, rivela il Rapporto, la spesa informatica per l’Italia è stata del 2,02% del Pil e quella in telecomunicazioni del 2,24% rispetto al Pil, dati questi che ci fanno figurare al terzultimo posto nella classifica europea, davanti solo a Spagna e Grecia.

Un grande contributo di produttività e dunque di benessere economico per il nostro Paese non può che arrivare dall’innovazione e un ruolo determinate nei processi produttivi non possono che giocarlo proprio le tecnologie dell’informazione e della comunicazione. La chiave di volta per superare il gap che ci separa dai Paesi più all’avanguardia, sottolinea il Rapporto realizzato dall'Ufficio studi del ministro Stanca, è nella promozione dell’alfabetizzazione informatica. L’Italia potrà agganciare il treno della rivoluzione digitale solo se riuscirà a coinvolgere i più larghi strati della popolazione, avendo un occhio di riguardo per le categorie più svantaggiate, in primo luogo anziani e disabili.

 


 

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