Lipu: gestione integrata dei rifiuti - 31-05-04 - Vincenzo Fioretti

 

 

 

 

Comunicato Stampa

 

La raccolta differenziata quale perno della gestione integrata dei rifiuti

 

Lo scopo del convegno dal titolo“La raccolta differenziata quale perno della gestione integrata dei rifiuti”, svoltosi a Napoli ieri 27 maggio ed organizzato dal Commissariato Straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania, era di chiarire una volta per tutte alle Amministrazioni locali preposte la indifferibilità e la centralità della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani nell’ambito del ciclo integrato dei rifiuti.

Il Prefetto Catenacci è stato, come al solito, esplicito nel richiamare gli Amministratori locali a redigere e mettere in pratica urgentemente dei piani di gestione della raccolta, coerenti con gli obiettivi individuati dal Decreto Ronchi del ’97. Secondo il Commissario nessun piano di smaltimento potrà mai andare in porto in Campania se Province e Comuni non daranno la priorità nei loro piani di smaltimento alla raccolta differenziata nei confronti della restante filiera dei rifiuti. Gli esperti intervenuti al convegno hanno ampiamente illustrato tutti i vantaggi che in termini di prevenzione ambientale, sociale ed economica si accompagnano alla modalità della separazione a monte della frazione secca da quella umida.

Gli esempi rappresentati non hanno riguardato solo le aree del Nord Italia ma, al contrario, quella di ieri è stata una opportuna vetrina per mettere in mostra quanto di buono si è già fatto in circa cento comuni della Campania. Infatti gli interventi dei sindaci delle comunità di Montecorvino Rovella e Mercato San Severino sono serviti ad evidenziare come nel giro di poco tempo le locali aziende di igiene urbana hanno raggiunto quote da capogiro in termini di differenziazione, nell’ordine dell’ottanta e più percento, condizione che li ha messi del tutto al riparo dalla sussistente situazione emergenziale.

Altro dato che è emerso con forza nel corso delle relazioni è la sostanziale equivalenza in termini economici dei costi della raccolta differenziata attuata mediante il sistema del “porta a porta” con quello della raccolta tradizionale, anzi a questo proposito è stato rilevato che se si raggiungono “performance” come quelle dei comuni citati si può ottenere un risparmio per la spesa dello smaltimento. Pertanto questi benefici effetti si possono trasferire sugli importi della tassazione comunale dei rifiuti solidi urbani, allorquando il maggior onere derivante dalla diversa modalità di raccolta e dalla assunzione di nuovo personale viene adeguatamente controbilanciato dal corrispettivo ricavato dal conferimento dei materiali differenziati al consorzio nazionale Conai (circa il 10%) e dal contemporaneo risparmio per mancata spesa del trasporto e stoccaggio di quelle frazioni di rifiuti in discarica o al CDR (altro 30% dei costi totali).

Gli interventi tecnici hanno inoltre puntualizzato che le frazioni importanti per assicurare l’efficacia della raccolta differenziata risultano essere quella umida (30 – 40% del totale) e la carta e gli imballaggi (15 - 7%) che da sole assicurano il superamento degli obiettivi imposti per legge oltre a garantire un miglioramento sostanziale della qualità nel trattamento delle restanti frazioni che si ripercuote su tutto il  rimanente ciclo del recupero, permettendo finanche la produzione di CDR di sufficiente qualità a confronto di quello pessimo che oggi si continua a fabbricare.

Per spronare ulteriormente le amministrazioni si è provveduto a distribuire in sala una pubblicazione redatta a cura del Conai che illustra e commenta le principali normative vigenti in modo da supportare gli Enti preposti nella redazione dei piani di smaltimento che devono portare all’avvio della raccolta differenziata in tempi rapidi e senza altri ritardi, altrimenti questa inerzia politica verrà interpretata dal Commissario Catenacci come una forma di boicottaggio nei confronti del Commissariato straordinario e dei cittadini, che potrebbe condurre alle dimissioni del Prefetto Catenacci entro il mese di giugno. In tal senso il segnale che emerge dallo scarso numero di Amministrazioni locali che hanno partecipato al convegno di ieri non è certamente positivo e ciò è francamente sconcertante alla luce dell’emergenza in corso, rispetto alla quale è necessario richiamare tutti gli Amministratori ad una precisa assunzione di responsabilità che possa condurre in regione Campania alla normalizzazione nel ciclo del trattamento rifiuti.

A questo proposito per quanto è dato sapere allo scrivente, nessun rappresentante delle Amministrazioni locali e degli Enti strumentali della provincia di Benevento era presente in sala ed anche questo appare un segnale quantomeno di superficialità che non si confà con i ritardi finora accumulati nella redazione sia di un piano per lo smaltimento dei rifiuti a livello provinciale che di raccolta del comune capoluogo più volte annunciati ed a quanto pare ancora in via di elaborazione.

Meglio sarebbe stato che in questo clima di incertezza le principali Istituzioni locali avessero partecipato, per confrontarsi adeguatamente con le metodologie ed esperienze mostrate nel corso di questo fattivo convegno che a buona ragione è stato definito dall’Assessore Regionale all’Ambiente De Flaviis una sorta di stati generali per la risoluzione dell’emergenza rifiuti in Campania. Termino con una semplice domanda: finalmente il Commissariato Straordinario nella persona del Prefetto Catenacci è giunto a farsi promotore della raccolta differenziata in Campania quale unica soluzione per il definitivo superamento dell’emergenza rifiuti, cosa che peraltro gli ambientalisti predicano da decenni, quando lo capiranno gli Amministratori Sanniti?

           

Benevento, 28 maggio 2004                                                              

Vincenzo Fioretti

Responsabile del Settore Energia e Rifiuti della Sezione Sannio della LIPU

 


 

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