DOMENICO ZAMPELLI
Taburno. Buone notizie, finalmente, per il parco naturale Taburno
Camposauro. Una mappatura appena avviata da parte del Comando Forestale
di Cautano nell'ambito di un servizio di controllo sul territorio
montano effettuato congiuntamente ai carabinieri sempre di Cautano ha
consentito di riscontrare non solo l'attuale esistenza, ma anche un
incremento delle specie animali rare censite.
È un segnale, chiaro ed importante, della positività delle azioni finora
seguite per la tutela della fauna, a cominciare dal tanto osteggiato
divieto di caccia. Un divieto, peraltro, non esteso su tutto il
territorio. Partendo da Foglianise, infatti, si può cacciare nelle
contrade Acquara e Mazzella, mentre a Paupisi e Torrecuso c'è disco
verde nella zona Fabbricata.
Si può cacciare per quasi metà della parte di
Camposauro a ridosso di Solopaca, come pure a Santo Stefano di Vitulano
e nella zona Madonna delle Grazie di Melizzano. Doppietta libera al
monte della Guardia di Sant'Agata dei Goti, come pure sopra Varoni di
Montesarchio. Si può cacciare anche nella contrada Costarama, fra
Cautano, Campoli e Tocco, nonché sul versante che dalla cava Perla di
Cautano conduce verso Vitulano. Nella restante zona la caccia è vietata,
ed i risultati, secondo la Forestale, già sono percepibili.
«Abbiamo censito già una decina di coppie di poiane - spiega il
sovrintendente Giovanni Cerulo, comandante della stazione di Cautano - e
siamo riusciti anche ad individuare due nidi, uno sul Taburno e l'altro
a Camposauro. Garanzia questa della permanenza di una specie di
fondamentale importanza per l'ordinato dispiegarsi della catena
alimentare. Possiamo inoltre parlare di un certo incremento anche per
altre specie caratterizzanti questa zona, come il picchio muratore, la
ghiandaia, il colombaccio, il tordo tassello».
La notizia più importante è comunque relativa alla poiana, splendido
rapace che qualche anno fa era stato considerato a serio rischio di
estinzione in queste zone. Adesso questo pericolo è scongiurato, ed il
parco può avviarsi ad ampliare l'offerta naturalistica, immaginando
addirittura di aggiornare il censimento ornitologico risalente agli anni
1983-1987. A lanciare la proposta è Domenico Piantedosi, referente del
Wwf per il Taburno Camposauro.
«L'istituzione del parco naturale - afferma
l'architetto Piantedosi - avrebbe dovuto essere accompagnata da una
mappatura del territorio, riferita agli habitat naturali presenti nella
direttiva 92/43/CEE, alle specie animali vertebrate di interesse per la
direttiva 92/43/CEE, alle specie ornitologiche di interesse per la
direttiva 79/409/CEE, come pure alle specie comunque di interesse
naturalistico, agli endemismi, alle rarità. Adesso, grazie allo spunto
rappresentato dall'operato di Forestale e Carabinieri, c'è l'occasione
per dare corpo a questo importante progetto».