Taburno, animali da tutelare - 23-05-04 - Sandro Forlani

 

 

Il Mattino - Mercoledì 19 Maggio 2004  - Segnalazione di Sandro Forlani

INIZIATIVA DELLE GUARDIE FORESTALI E CARABINIERI
Taburno, ecco gli animali da tutelare
Conclusa la mappatura: nel parco molti i volatili rari da difendere dai cacciatori

DOMENICO ZAMPELLI


Taburno. Buone notizie, finalmente, per il parco naturale Taburno Camposauro. Una mappatura appena avviata da parte del Comando Forestale di Cautano nell'ambito di un servizio di controllo sul territorio montano effettuato congiuntamente ai carabinieri sempre di Cautano ha consentito di riscontrare non solo l'attuale esistenza, ma anche un incremento delle specie animali rare censite.


È un segnale, chiaro ed importante, della positività delle azioni finora seguite per la tutela della fauna, a cominciare dal tanto osteggiato divieto di caccia. Un divieto, peraltro, non esteso su tutto il territorio. Partendo da Foglianise, infatti, si può cacciare nelle contrade Acquara e Mazzella, mentre a Paupisi e Torrecuso c'è disco verde nella zona Fabbricata.

Si può cacciare per quasi metà della parte di Camposauro a ridosso di Solopaca, come pure a Santo Stefano di Vitulano e nella zona Madonna delle Grazie di Melizzano. Doppietta libera al monte della Guardia di Sant'Agata dei Goti, come pure sopra Varoni di Montesarchio. Si può cacciare anche nella contrada Costarama, fra Cautano, Campoli e Tocco, nonché sul versante che dalla cava Perla di Cautano conduce verso Vitulano. Nella restante zona la caccia è vietata, ed i risultati, secondo la Forestale, già sono percepibili.


«Abbiamo censito già una decina di coppie di poiane - spiega il sovrintendente Giovanni Cerulo, comandante della stazione di Cautano - e siamo riusciti anche ad individuare due nidi, uno sul Taburno e l'altro a Camposauro. Garanzia questa della permanenza di una specie di fondamentale importanza per l'ordinato dispiegarsi della catena alimentare. Possiamo inoltre parlare di un certo incremento anche per altre specie caratterizzanti questa zona, come il picchio muratore, la ghiandaia, il colombaccio, il tordo tassello».


La notizia più importante è comunque relativa alla poiana, splendido rapace che qualche anno fa era stato considerato a serio rischio di estinzione in queste zone. Adesso questo pericolo è scongiurato, ed il parco può avviarsi ad ampliare l'offerta naturalistica, immaginando addirittura di aggiornare il censimento ornitologico risalente agli anni 1983-1987. A lanciare la proposta è Domenico Piantedosi, referente del Wwf per il Taburno Camposauro.

«L'istituzione del parco naturale - afferma l'architetto Piantedosi - avrebbe dovuto essere accompagnata da una mappatura del territorio, riferita agli habitat naturali presenti nella direttiva 92/43/CEE, alle specie animali vertebrate di interesse per la direttiva 92/43/CEE, alle specie ornitologiche di interesse per la direttiva 79/409/CEE, come pure alle specie comunque di interesse naturalistico, agli endemismi, alle rarità. Adesso, grazie allo spunto rappresentato dall'operato di Forestale e Carabinieri, c'è l'occasione per dare corpo a questo importante progetto».
 

 


 

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