MORIA DEI PESCI NEL LAGO DI GALLO
MATESE, ALTRO CHE FENOMENO NATURALE, E'
SOPRATTUTTO OPERA DELL'UOMO.
Interviene sulla questione Stefano Montone presidente dell'associazione
ambientalista Onlus Fiume Volturno.
Quello che sta accadendo a Gallo Matese è di inaudita gravità. E' stato
sterminato un patrimonio ittico di elevata importanza. Le cause vanno
ricercate soprattutto nell'opera dell'uomo, sulla mancata tutela dei
bacini.
Bisogna chiudere immediatamente la condotta forzata che collega il lago
di Gallo con il Volturno, altrimenti si rischia di portare il Volturno
alla rovina totale.
L'asfissia dei pesci può essere stata causata anche dalla varechina o
dal verderame, sostanze molto usate dai bracconieri soprattutto in
quelle zone. Come pure ci può essere uno scarico abusivo di rilevanza
inquinante. Per porre rimedio vi è bisogno di una immediata e massiccia
opera di ripopolamento.
Non bisogna minimizzare il caso è grave. In realtà dai nostri dati
emerge che il numero dei pesci morti è di molto superiore ai 4000
esemplari, in poco tempo si rischia di vedere morto il lago. Sono stati
persi fin ora gli esemplari migliori, le carpe più grosse, quelle che
generano il maggior numero di uova.
Il presidente
Stefano Montone
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