Impariamo tutti a ridurre i rifiuti - 10-03-04 - Mario De Chenno

 

 

Riduciamo, gente, riduciamo

Appello del WWF: “Per uscire definitivamente dall’ emergenza, impariamo tutti a ridurre i rifiuti”

Dall’emergenza per l’esaurimento delle discariche, a quella per l’accumulo di CDR e FOS (frazione organica stabilizzata) negli impianti di trattamento. E in futuro, cosa faremo delle ceneri da incenerimento che si aggiungeranno al FOS e ai sovvalli?

Nei giorni in cui anche l’impianto CDR di Casalduni si blocca, soffocato dai propri scarti e sotto attacco degli incendiari, il WWF si appella a cittadini e istituzioni riproponendo la propria strategia per uscire dalla crisi.

«Non esistono soluzioni miracolose al problema di smaltimento di quantità di rifiuti sempre crescenti, e nemmeno gli inceneritori ci consentiranno di uscire dall’ordinaria emergenza che dura da dieci anni. Allora cominciamo tutti a ridurre, riciclare e avviare una seria raccolta differenziata».

«Se la raccolta differenziata resta a livelli non determinanti e la normativa vigente nazionale e le direttive europee in materia di riduzione dei rifiuti stentano ad avere concreta attuazione ¬-continua il WWF- ci appelliamo alla coscienza di ciascun cittadino e lo esortiamo a ridurre i rifiuti, già nelle proprie case e nel proprio piccolo se non vogliamo trovarci sommersi da scarti che nessuno vuole».

Il WWF chiede ai Sindaci dei Comuni di impegnarsi in uno sforzo davvero straordinario per promuovere la raccolta differenziata e destinare così gran parte dei materiali al riciclo e al riutilizzo. Ribadisce inoltre la richiesta alla Regione di emanare il ‘Piano regionale per la prevenzione della produzione dei rifiuti’ con il quale ripartire i fondi pubblici destinati al settore rifiuti in base alla reale valenza ambientale delle varie soluzioni esistenti, ponendo al primo posto la prevenzione e la riduzione dei rifiuti e solo in subordine il riciclaggio e le altre forme di smaltimento controllato.

Alcune “buone pratiche”, divise per fasce sociali, per diminuire la produzione di rifiuti

Aziende: Non esiste azienda in Campania che sia esente completamente dalla produzione di rifiuti soprattutto di imballaggi e di materiali usa e getta. Le aziende dovrebbero ridurre drasticamente tutti quegli imballaggi superflui e facilmente sostituibili con degli oggetti cosiddetti “vuoto a rendere”. Il costo dello smaltimento degli imballaggi, prodotti di scarto già fin dall’inizio della filiera produttiva, deve essere accollato alle aziende produttrici.

Commercianti: Preferire il maggior numero di prodotti in vetro a rendere, sostituendo o quantomeno affiancando sugli scaffali ai vari contenitori a perdere gli stessi prodotti in contenitori a rendere. Evidenziare adeguatamente sugli scaffali quali prodotti sono in vuoto a rendere indicando espressamente anche l’importo della cauzione.

Consumatore:Prestare un po’ di attenzione ai propri acquisti, orientandosi verso le soluzioni ad imballaggio zero o in contenitori a rendere. Portarsi da casa la borsa della spesa, resistente e duratura in modo che possa essere riutilizzata nel tempo. Anche fra uguali prodotti in vuoto a rendere, privilegiare, nella scelta, quelli confezionati localmente, in modo da evitare trasporti su lunghe distanze e relativo inquinamento. Sostenere pubblicamente quei negozi e quei supermercati che si impegnano concretamente nella direzione dei vuoti a rendere e delle merci sfuse ad imballaggio zero. Attivarsi assieme al WWF e alle altre associazioni ambientaliste per organizzare azioni di sensibilizzazione presso le pubbliche amministrazioni, nelle scuole e sui mass-media.

 


 

Per intervenire: invia@vivitelese.it