Fotografia a Telese - 13-07-04 - Sergio Buttà

 

 

Qualche giorno fa, ero intento a raccogliere, a scannerizzare e ad archiviare foto riguardanti me e la mia famiglia. Diversi traslochi, effettuati nelle varie città in cui mi ha condotto la vita lavorativa, mi avevano costretto a “conservare” in scatoloni, mai più aperti, migliaia di immagini, consistenti in stampe, negative B/N e colori e diapositive, che per decenni non avevo più rivisto.

 

Vi lascio immaginare le emozioni provate nel ritrovare amici scomparsi o mai più visti, parenti dimenticati, qualche (allora) giovane amica ... Ma, nel seguire un percorso temporale tra quelle che mi riguardavano direttamente, mi sono reso conto di un “buco di anni” tra le le prime foto (poche) che mi ritraevano quando avevo solo qualche anno, e le successive, che, improvvisamente , divenivano più numerose, riferite alla metà degli anni '50.

 

Va bene la guerra, .... ma poi, ... c'era un tal Don Roberto Guarnieri che, oltre a riparare moto, scattava foto al lampo di magnesio per le tessere, nello scantinato della casa nella quale abitavo, palazzo Pescatore, poi ... veniva raramente da Benevento tale Intorcia ... poi ....

 

Poi, ricordo benissimo, avevo circa quattordici anni, nell'estate del '53 o 54' sono comparsi, quasi d'incanto, nella piscina dei Goccioloni entrando attraverso la cabina n.1, quella di servizio, due giovani affabili ed educati che hanno proposto a tutti i presenti di farsi ritrarre. Uno era Luigi Desiato, l'altro un suo partner di cui non ricordo il nome.

 

L'arrivo di Luigi Desiato, Gigino per gli amici, è stato, per tutto il paese, l'opportunità di riempire la valigia dei ricordi con istantanee scattate nelle più diverse occasioni. In piscina, ai matrimoni dell'epoca, alle manifestazioni che si tenevano nelle Terme, agli eventi sportivi. Poi, per i ragazzi come me, era anche possibile ritirare le foto e pagare in termini “comodi”, l'importante era avere il ricordo di una occasione speciale.

 

Il sorriso, la capacità professionale e la disponibilità di Gigino, non venivano mai a mancare. Desiato, inoltre, ha avvicinato al mondo della fotografia chi come me o il compianto Pino Pacione, aveva sete di imparare e di capire un'arte infarcita di tecnica come la fotografia. Ore e ore trascorse a parlare di tempo, di diaframma, di sovra e sottoesposizione, di sviluppo e fissaggio, della pellicola, della stampa ...., così, almeno a me, è venuta la passione per la fotografia.

 

E, a distanza di quarant'anni, le stampe e le pellicole, scattate da me inizialmente con una economica Comet Bencini, trattate nello studio Desiato, sono ancora perfettamente leggibili, e restituiscono emozioni perdute nel tempo.

 

Sto trasferendo le immagini nel computer. Tra quarant'anni, saranno ancora perfettamente leggibili, oppure la tecnologia farà perdere quanto l'opera di Luigi Desiato riesce a testimoniare di ciò che tiriamo fuori dal cassetto dei ricordi?

 

 

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