La fuga dei piedi - 03-08-04 - Alessandro Liverini

 

 

LA FUGA DEI PIEDI


Il tempo passa, inesorabile, trascinando via con sé aspettative e sogni. Ogni attimo ti viene incontro e poi, subito, è alle tue spalle, nella scia dei ricordi che fuggono lontano all'orizzonte del passato che non è più. E tu sei lì, attonito, supplichevole, sulla nave del presente a guardarti indietro. Il mare della vita ai fianchi avvolge il tuo sguardo e non ti permette di scorgere un approdo futuro, nè tantomeno una deriva. E tu continui a viaggiare, a conoscere storie personali e collettive, a stringere amicizie, a ricevere sorrisi; talvolta ti capita di ricevere sorprese, di commettere errori di cui poi ti penti, di usare parole al mattino e di perderle a sera, nel tramonto, perché spesso il sole che si nasconde dietro la collina è un oblio, ammaliante, dolce, ma oblio. In ogni latitudine, in ogni segmento di umanità c'è la vita che corre e tu con essa a trovare il senso del tuo esistere.


A volte la dimensione quotidiana, quella che ti affanna e ti appanna (lo sguardo, la mente e il respiro) non ti permette di guardare oltre le miserie del presente (non solo quelle economiche...), oltre te stesso, i tuoi interessi, le tue ambizioni. Tilopa un antico maestro tantra indiano diceva:<<scopri l'universo dentro di te>>.  Voleva parlare al mondo delle super velocità, dei super guadagni, condannarne l'abitudine alla cecità spirituale, dire che un altro mondo è possibile solo se cambia l'uomo.


Il trend, oggi, non è incoraggiante. Basta prendere un città a caso e analizzarla, per capirne il nettare del difetto, l'errore comune che non si riesce a correggere. Non c'è bisogno della saggezza orientale, ma solo dell'onestà intellettuale e dell'obiettività.
 

Provo a descrivere Telese e le sue dinamiche estive, post elezioni. Lo faccio in maniera schematica e non esprimo giudizi di merito per non apparire presuntuoso e capzioso. Lascio il fardello delle critiche (costruttive e distruttive!) a voi, che, riuscendo a trovare un pò di tempo libero con rispettiva dose di pazienza potete nel vostro intimo fare. Senza chiasso, senza arrembaggi linguistici e comportamentali; solo silenzio e pensiero, di notte magari, per cogliere l'essenza vera dei vostri ragionamenti.


- L'amministrazione comunale, il bilancio di previsione e gli aumenti delle imposte.
- L'atteggiamento della stessa in consiglio comunale.
- La pratica dei contentini post e pre-elezioni: ostruzione di pubbliche strade con aiuole o con autovetture in permanente e indisturbata sosta, selettiva promozione di bar con rispettiva occupazione sistematica di pubblici suoli, patrocini "bassi e alti" per attività di dubbio valore culturale o sociale (e non parlo del telesia film festival, poiché ho già scritto ampiamente sul tema).

Dopo aver accennato con questi tre schematici punti a differenti situazioni che il nostro paesello è costretto a vivere, vorrei parlarvi, questa volta entrando nel merito, di  un'altra scandalosa vicenda.  Essa prende il nome (comune in questi ultimi anni) di festa della birra.
 

La prima cosa che il mio intestino propone all'attenzione della mia testa è la seguente: nei comizi pubblici si parlava di lavoro per i giovani, per tutti i giovani. Si. Il risultato è: nuovi baristi nel parco delle terme e festa della birra. Notevole!
Altra vicenda che parte, stavolta, dalla mia mente, ma arriva (in una sorta di rifuto involontario) al mio intestino è: quelle antiche e benedette mura del parco Iacobelli cadono o no! I tecnici del comune avevano firmato e controfirmato cartelli che vietavano l'ingresso al pubblico, cosicché gli studenti che magari volevano recarsi lì per stare un pò più "freschi", dovevano tornare a casa. Ora sono rinate come in una sorta di nuovo umanesimo artistico automatico?
 

Altra vicenda che stavolta non parte proprio, ma si blocca nei capillari dei piedi è: dove sono i vigili?dove sono i parcheggi? Alla prima domanda non posso offrire alcuna risposta, anche se consiglierei di farlo a quei gran burloni (in senso amichevole s'intenda!!!) dei nostri amministratori, alla seconda si. Ed è: in mezzo alla strada. In memoria di quello che è successo qualche settimana fa (13 luglio) in quella zona. Detto ciò posso affermare che nel botta e risposta emozionale (e non) che parte dal mio intestino e arriva alla mia mente, non vi è soluzione.
Forse però i capillari dei miei piedi si stanno risvegliando per dire ai loro padroni (i piedi appunto): correte e non fermatevi più!

Affettuosi e speranzosi saluti

p.s. saluti anche alle nuove avanguardie del fascino telesino (accompagnato da un  sentito complimento alla sperimentazione non altezzosa del dandysmo post-moderno)!


Alessandro Liverini


 


 

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