Lettera aperta
Ai
segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil e rispettivi
componenti la RSU dell’ASIA
Noi
non svenderemo la lotta dei dipendenti ASIA
per la
qualità del servizio e la tutela delle condizioni di salute.
Abbiamo
deciso di inviarvi questa “lettera aperta” per dissociarci
pubblicamente dalle posizioni da voi espresse recentemente a
proposito della lunga vertenza dei lavoratori dell’Asia che
ci ha visto impegnati fin dalla nostra partecipazione alle
elezioni della RSU.
Riteniamo di aver dato,
con spirito unitario, un contributo importante per impostare
una vertenza capace di collegare la tutela dei diritti dei
lavoratori con la necessaria riqualificazione del servizio a
favore di tutti gli utenti, ma ora siamo costretti a
prendere atto che Voi avete deciso di procedere su una
strada diversa.
Tutti insieme e con il
sostegno convinto dei lavoratori, dopo aver denunciato le
responsabilità dell’Azienda e del Comune per l’attuale
sistema di raccolta dei rifiuti, abbiamo chiesto una nuova
organizzazione del lavoro e, conseguentemente, le Indennità
per Disagio Orario, Turnazioni e Reperibilità. Così abbiamo
deciso nelle assemblee e abbiamo ribadito ai giornalisti e
al Prefetto.
Voi, invece, nella
riunione con l’Azienda del 15 Giugno scorso avete chiesto “che
sia corrisposta a tutti i dipendenti una somma una tantum
quale riconoscimento del disagio provocato dall’emergenza
rifiuti, dalle mancate assunzioni, dalle deficienze di
organico, dalle deficienze dei mezzi aziendali, tale somma
se riconosciuta dovrà essere ripartita a favore dei singoli
dipendenti con criteri che saranno definiti successivamente
tra l’Azienda e la RSU. Addirittura avete scritto
a verbale che “LA RSU RITIENE SUPERFLUO PRECISARE CHE
SE TALE RICHIESTA SARÀ ACCOLTA, PORRÀ FINE A TUTTE LE
CONTROVERSIE SINDACALI ESISTENTI.”
Ma
questa è una dichiarazione gravissima!
Le indennità spettano
perché sono un diritto e quindi perché dobbiamo rinunciare
alla vertenza in atto?
Questa dichiarazione vuol
dire che quando protestiamo per la raccolta dei rifiuti con
le mano, non pensiamo veramente a tutelare la salute ma solo
ad una elemosina in cambio della quale saremmo disposti a
lavorare senza guanti, senza mascherine, senza attrezzi, con
indumenti sporchi, senza una sede idonea, senza bagni e
docce adeguati, con il turno che cambia continuamente a
piacimento dei direttori.
No,
noi non ci stiamo.
Non riconosciamo questa vostra decisione e continueremo a
pretendere le indennità e contemporaneamente il rispetto
delle norme per la sicurezza, la dignità del lavoro, e la
nuova organizzazione del servizio anche nell’interesse degli
utenti che pagano un tassa esorbitante
Benevento,
3 luglio 2004
Marcelo Amendola-
coordinatore provinciale CUB FLAICA
Renato Siciliano-
componente RSU ASIA.
Gabriele Corona- coordinatore provinciale Slai Cobas