Mafie in campagna elettorale - 11-06-04 - Giovani Comunisti Campania

 

 

Gianluca Serafini, Coordinatore regionale dei Giovani Comunisti, nella sera del 10 giugno è stato raggiunto da minacce provenienti, sembra, da ambienti del napoletano.

Non si esclude la matrice politica.

 

Serafini è anche Consigliere Comunale uscente del Partito della Rifondazione Comunista a Telese Terme (BN).

 

I fatti sono al vaglio delle forze dell’ordine che hanno subito avviato le indagini.

 


 

Il Mattino - Venerdì 11 Giugno 2004

Sconosciuti minacciano
il coordinatore regionale
dei comunisti italiani

Minacce ieri sera per il coordinatore regionale dei comunisti italiani Gianluca Serafini. L’episodio è avvenuto nel centro di Telese Terme dove l’esponente politico risiede.


Qui, due individui con accento napoletano hanno bloccato un amico di Serafini, dicendogli che il segretario dei comunisti italiani l’avrebbe pagata in occasione del fine settimana.

Pochi minuti dopo Gianluca Serafini, unitamente al suo amico, che era stato avvicinato dai due sconosciuti, si sono recati alla stazione dei carabinieri per denunciare la minaccia avuta.

 

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Alla cortese attenzione de "Il Mattino"


Facciamo presente alla S.V. che Gianluca Serafini, ex Coordinatore provinciale ed oggi Coordinatore Regionale dei Giovani Comunisti, è esponente del Partito della Rifondazione Comunista e non dei Comunisti Italiani come appare sul Vostro giornale oggi 11 giugno.
I Giovani Comunisti, infatti, rappresentano l'organizzazione giovanile del PRC.
Serafini è anche consigliere comunale uscente di Rifondazione nel comune di Telese Terme.
Ringraziamo per la cortese attenzione.


L'Ufficio Stampa
 

 

 


 

 

 

 

da Liberazione del 11 giugno 2004 Pag.5

 

 

Minacciati il deputato Prc Nichi Vendola e il coordinatore dei Giovani comunisti campani. Una voce anonima ha avvertito la polizia che era pronto il tritolo per la «nota personalità in arrivo sul Gargano»

Mafie in campagna elettorale

 

Comizi blindati per il parlamentare della Commissione Antimafia, punto di riferimento storico

nella zona per  le battaglie per la legalità e contro l'intreccio tra affari e politica

 

 

Vendola e Gianluca Serafini avevano appena denunciato rischi di infiltrazioni mafiose e clamorose speculazioni edilizie nel beneventano con la compiacenza di An

 

 

Un chilo di tritolo dalla Calabria è già arrivato per la nota personalità che parlerà stasera nel Gargano». Così ieri pomeriggio verso le 16.30 il lugubre annuncio di una voce anonima al commis­sariato di San Severo, 55 mila abitanti a meno di 30 chilometri da Foggia.

 

La nota personalità è Nichi Vendola, capogruppo di Rifondazione comunista in commissione Antimafia e candidato alle europee nel Sud. Era lui, ieri, l'unico esponente politico impegnato nel Gargano per una serie di comizi tra S. Marco in Lamis, S. Giovanni Rotondo, Troia e Poggia. La telefonata minatoria piomba su una campagna elettorale per le europee che, nella zona, sembra essere oscurata dalle comunali di Foggia e tenta di intimidire un personaggio «punto di riferimento oggettivo per la battaglia per la legalità nel territorio», come sintetizza per Liberazione, Michele Lo Sappio, capogruppo in regione del Prc. Infatti il nord della Puglia, storicamente, è uno dei teatri dell'impegno del deputato di Rifondazione comunista contro la mafia ma anche contro l'intreccio tra affari e politica.

«La criminalità organizzata pugliese appare caratterizzato da un reticolo di formazioni delinquenziali», recita un recente rapporto della polizia secondo il quale, nella provincia, «gruppo predominante è la "società foggiana" con i caratteri tipici della mafiosità e tradizionali rapporti con la malavita organizzata campana e calabrese». In certe aree montane, appunto come il Gargano, è all'opera da anni la cosiddetta "faidagarganica", la mafia, dei pascoli, degli appalti, degli usi civici e del mattone. Altrove, tra Cerignola e S. Severo è pre­sente la Sacra corona unita in joint venture con camorra e albanesi per i traffici di droga e sigarette.

 

Il capoluogo di provincia, poi, precipitato agli ultimi posti delle graduatorie sulla qualità della vita per la vertiginosa densità di omicidi.

Ma le denunce di Vendola, sempre presente nelle proteste della società civile, non hanno risparmiato il business dell'accoglienza dei pellegrini nel paese di Padre Pio o l'avvicendamento a capo dell'Ente parco del sindaco di Sannicandro «plurindagato per varie tipologie di reato e recentemente sottoposto a custodia cautelare dalla procura di Lucera», come ricorda in un'interpellanza lo stesso deputato spesso oggetto di violenti attacchi politici da parte di quel sindaco, Nicandro Marinacci (Udc). A S. Marco in Lamis, altro paese toccato dai comizi di Vendola, un comitato cittadino denuncia l'emergenza microcriminalità in un contesto segnato dall'inerzia dei governi di centro-destra a tutti i livelli.

 

E' questa la comice in cui è maturata la telefonata anonima e che ha avvolto ieri i comizi di Vendola lungo un percorso blindato e "bonificato" dalla questura. Gli osservatori spiegano che la faida non ama colpire col tritolo nelle zone che aspira a controllare. In genere

lo fa fuori del suo territorio.

 

Ma il clima è rovente e lo testimonia anche quanto accaduto ieri a Gianluca Serafini, coordinatore dei giovani comunisti della Campania. «Un ragazzo che conosco da sempre -racconta a Liberazione - mi ha confidato che qualcuno avrebbe chiesto informazioni su di me dicendo: "Ha sbagliato troppe volte. Gli insegneremo a vivere"». La "lezione di vita" do­vrebbe essere eseguita tra sabato e domenica.

Serafini, 30 anni, punta il dito contro personaggi legati ai palazzinari di Ottaviano che avrebbero ragioni di detestarlo per la sua at­tività di consigliere comunale a Telese (Benevento) o per certe denunce, fatte assieme a Nichi Vendola e al forum ambientalista, di rischi di infiltrazioni camorristiche nell'edilizia e di alcune speculazioni in provincia: un ipermercato sorto sulle sponde del fiume Sabato con la compiacenza di An o un palazzo costruito, a Piazza Duomo, nel centro storico di Benevento da familiari del sottosegretario al Welfare,Viespoli (An). Nel caso sono inquisiti 29 tra amministratori e politici, Rifondazione sarà parte civile.

 

Checchino Antonini

 


 

11-06-06 - Pasquale Franco (Nuccio)

 

Cari amici di ViviTelese,
tramite il Vostro sito desidero esprimere tutta la mia solidarietà all'amico Gianluca Serafini per le intimidazioni ricevute, invitandolo sinceramente ad andare avanti con l'impegno e la forza delle idee che lo hanno sempre contraddistinto.

"La violenza è un metodo di lotta inferiore, brutale, illusorio soprattutto, figlio di debolezza, fonte di debolezza, malgrado, anzi in ragione dei suoi effimeri trionfi" Filippo Turati

Un saluto.
 
Nuccio Franco

 


 

11-06-06 - I giovani del comitato elettorale INSIEME PER TELESE- LISTA LIVERINI


E' con sgomento e indignazione profonda che apprendiamo dai giornali locali e nazionali le luride e vigliacche minacce fatte a Gianluca Serafini (consigliere comunale e coordinatore regionale dei GC). Lo conosciamo per il
suo impegno politico e sociale praticato con onestà intellettuale, rigore morale e passione (vera). Lo conosciamo per i suoi viaggi in Kurdistan, in Palestina,al fianco della gente che soffre, che muore, che non ha il tempo di sorridere. Lo conosciamo per la sua cultura e per la sua disponibilità.
 

Caro Gianluca ti siamo vicini. Non ti lasciare spaventare da voci di inumani camorristi. La politica e la vita viaggia a testa alta. Ce lo insegnano Matteotti, Gramsci, Peppino Impastato, Graziella Campagna e anche Aldo Moro.
 

Buon lavoro!


I giovani del comitato elettorale INSIEME PER TELESE- LISTA LIVERINI
 


 

 

 

Per intervenire: invia@vivitelese.it