Si temono i possibili rimpasti in Giunta - 02-09-03 - da Il Sannio Quotidiano

 

 

«Qualcuno teme i possibili rimpasti in Giunta»

Il dimissionario Pasquale Giamattei (Ds) parla degli scenari futuri

Uno sguardo al Comune di San Lorenzello: «Minoranza arrabbiata e senza progetti»

di Vincezo Palmieri

Le dimissioni alla Comunità Montana del Titerno di Pasquale Giamattei, esponente del Consiglio comunale laurentino, nel corso di quest’ultimo mese sono state al centro di un vivace dibattito politico. L’argomento, ricordiamo, costituiva l’unico punto di discussione all’ordine del giorno di una seduta del Consiglio Generale dell’ente montano che doveva svolgersi qualche settimana addietro. Una seduta che ha fatto registrare, in entrambe le convocazioni, due fumate nere. Proprio con il rappresentante diessino di San Lorenzello proviamo a cogliere alcuni aspetti salienti dell’ attuale quadro politico titernino e laurentino.

I suoi colleghi, e in particolare i DS, mostrano di volerLe proprio bene, visto che sembra che non vogliono farLa andar via. O tutto nasce dal timore per la situazione che si verrà a creare al momento della elezione del nuovo rappresentante del comune di San Lorenzello?

«Non so se ci vogliamo proprio bene ma sicuramente c’è grande rispetto tra tutti i componenti del Consiglio Generale della Comunità Montana. Sicuramente le due fumate nere non sono dovute ad attenzione nei miei confronti quanto piuttosto alla seconda ipotesi. Io in questa vicenda ci vedo soprattutto preoccupazioni per possibili rimpasti in giunta o alla presidenza, paura ad aprire un confronto politico a tutto campo sull’attività della Comunità Montana. I DS lasciamoli stare in questa vicenda: sono solo 3 su 41, non hanno mai svolto una politica di raccordo con il territorio, il nostro assessore ‘forse’ nelle sue scelte si è consultato solo con la sezione di Cusano Mutri. No, il problema sta nel partito di maggioranza relativa».

Ma allora lei si vuole dimettere per assecondare un progetto dell’Udeur?

«Veda, io sono stato eletto dal Consiglio Comunale di San Lorenzello con 4 voti di cui solo 2 DS, compreso me stesso. Io concepisco la politica come mandato a rappresentare degli interessi. Quando coloro che mi hanno designato ad un incarico, per motivi di varia natura, mi chiedono di farmi da parte, io non faccio il bambino capriccioso che non vuole lasciare il giocattolo. Io mi faccio da parte senza esitare. Nella vita ci sono tante cose da fare.Se ci si vuole impegnare non si rimane certo disoccupati».

Quindi il problema sta nell’Udeur?

«Vediamo i fatti. L’attività della Comunità Montana da tempo procede con poco vento nelle vele, in qualche periodo c’è calma piatta. Alle ultime elezioni provinciali i candidati Udeur non hanno tratto vantaggio dal fatto di essere maggioranza relativa in questa Comunità Montana e di esserne alla guida. Io credo sia normale che si apra un confronto politico serrato e ci si ponga la domanda se l’Ente Montano possa essere più utile ai cittadini. E questo è logico che lo faccia innanzitutto il partito di Mastella che è maggioranza relativa in questo territorio. L’Udeur è un partito del centro sinistra, alleato dei DS e io, con le mie scelte, non faccio niente di male se favorisco questo dibattito. Anzi, dovrei ricevere un bravo».

Lei cosa farà nei prossimi giorni?

«I compagni della sezione, con i quali abbiamo discusso di recente, mi hanno chiesto un maggiore impegno sui problemi del Comune di San Lorenzello. E li c’è tanto da fare. Per questo ho chiesto ai compagni di trovare un altro segretario di sezione entro dicembre 2003. E poi ci sono gli impegni di sempre: la famiglia, la scuola (circolari ministeriali una in contraddizione con l’altra), l’hobby della vendemmia».

La situazione al Comune. La minoranza dice che siete alla frutta.

«Lasciamo stare la minoranza. Sono troppo arrabbiati, pieni di rancore, senza un progetto politico. Sanno solo mettere in atto un ostruzionismo sterile. Sono capaci solo di dividere, ma per amministrare bisogna unire».

Allora la maggioranza governa bene secondo lei? Arriverà alla fine del mandato?

«Io credo che, come negli ultimi tempi, questa maggioranza ha il dovere di prendere decisioni e produrre risultati. Come ci ha riferito l’assessore Michele Festa, in una recente riunione di sezione, nelle ultime settimane sono stati emessi buoni contributo per circa 2 miliardi di vecchie lire a favore di venti famiglie inserite nella graduatoria del terremoto. Sono state appaltate importanti opere pubbliche ed altrettante stanno in via di ultimazione; in Consiglio è stato approvato lo Statuto e il regolamento di funzionamento del Consiglio stesso ecc. Io dico che bisogna continuare così, accelerando i giri del motore perché abbiamo sia la benzina che la strada da percorrere».

Quindi arriverete alla fine del mandato, alle elezioni nel 2006 ?

«Non vedo il perché di questa domanda. In ogni caso, per me, o meglio per i DS, non ci sono dimissioni in vista, ma solo massimo impegno per ottenere risultati utili per i cittadini».

Quindi lei vede rosea la situazione di San Lorenzello?

«Nella sezione ne discutiamo spesso. Provo a sintetizzare per punti. E’ necessario un raccordo positivo con gli altri comuni del circondario perché per le scelte positive (viabilità,trasporti, delocalizzazioni ...) operate dalla Regione Campania, nei prossimi anni la Valle Telesina,e in essa il territorio laurentino, diventeranno sempre più periferia di Napoli e dobbiamo essere in grado,in questo inevitabile processo,di prendere solo il meglio.

E’ necessaria una rilettura dei bisogni del territorio e un aggiornamento programmatico: a San Lorenzello ci sono 15 piscine private e sacche di povertà considerevoli, solitudine specie tra gli anziani; preoccupanti forme di rassegnazione giovanile e interessanti spinte a mettersi in proprio. Quindi si pone la necessità di un’ azione che eviti scollamenti e tenga insieme il tessuto sociale.

Bisogna porsi nuovi obiettivi: Per esempio perché l’ADSL solo a Telese. Cosa facciamo perché anche i tanti utilizzatori di computer e internet di San Lorenzello possano godere di tali vantaggi pratici e economici? Facciamo tutto il necessario per conservare e tutelare il verde della nostra montagna? Siamo sicuri che il grande serbatoio di acqua sottostante il nostro territorio conservi le sue caratteristiche? Chi controlla? Come siamo informati? Secondo noi chi vuole occuparsi di politica deve smetterla di spettegolare parlando solo dei difetti delle persone e impegnarsi in una riflessione più alta. Occorre impegnarsi di più per far affluire più soldi pubblici sul territorio, per incoraggiare l’iniziativa privata. Questo lo dico anche in termini autocritici per noi DS e per la maggioranza della quale facciamo parte».

Un’ altra domanda. Sembra che per le sue dimissioni Rossano Insogna si sia infuriato. Le ha telefonato? Proverà a farle cambiare idea approfittando di queste fumate nere?

«Non mi ha telefonato su questo argomento. Non ha mai partecipato ad una riunione nella nostra sezione. Sono pronto a discutere con tutti. Ma questa questione sta nei termini di cui dicevo prima. Si chiama democrazia di mandato. Al compagno Insogna voglio comunque ricordare che con 2 o 3 consiglieri su 41 l’assessorato lo avremo, all’interno di accordo di centrosinistra, per la nostra forza più complessiva non certo per quello che rappresentiamo sul territorio del Titerno. Le mie scelte non hanno danneggiato i DS, anzi, se sapremo partecipare al confronto politico e programmatico che di fatti si è aperto possiamo uscirne anche rafforzati».