Lavorgna:  L'errore è della Banca - 25-11-03 - da Il Sannio Quotidiano

 

  segnalazione di Valentino Simone

 

San Lorenzello: Il Sindaco: <<L’istituto è incorso in un enorme sbaglio>>

 

Mancano i soldi per gli stipendi, Lavorgna Punta il dito contro “Banca Sviluppo”.

 

All’indomani delle dichiarazione dalla Cisl giunge l’intervento del primo cittadino Laurentino Antimo Lavorgna per chiarire alcuni aspetti relativi alla questione che sta investendo in questi giorni il Comune di San Lorenzello.

 

<< Le considerazione cui giunge Attilio Petrillo sono assolutamente condivisibili. E’ chiaro che sia i fondi destinati al pagamento degli stipendi che quelli destinati a servizi essenziali per il funzionamento del comune sono salvaguardati e,di conseguenza tutelati dall’articolo 159 del Testo Unico.La Banca Sviluppo di Cerreto Sannita si è arrogata il diritto di bloccare la disponibilità d cassa,contravvenendo a quanto invece prevedevano le norme>>.

 

E’ lapidario Antimo Lavorgna, non ha dubbi sull’accaduto dimostrandosi stupito per il comportamento dell’istituto bancario cerretese che tra l’altro è stato anche diffidato dal Comune di San Lorenzello nella persona del sindaco stesso. E’ bene però ripercorre le tappe di questa intricata vicenda.<< L’episodio che ha generato “il caso”-ci spiega il primo cittadino Laurentino-è quello riguardante Franco Palombo che il 10 settembre del 1984,alle ore 24.00 ebbe un incidente.

 

Da allora,complice un atteggiamento di superficialità nella valutazione dell’accaduto,il Comune di San Lorenzello è tuttora in causa con il signor Palombo>>.

A pronunciarsi per ultimo al riguardo è stata la Corte d’Appello di Napoli che,con sentenza n° 1318,ha condannato l’Amministrazione comunale al risarcimento danni. Di contro l’Amministrazione Laurentina produceva,in data 03/07/03,ricorso alla Suprema Corte di Cassazione chiedendo,contestualmente,la sospensione dell’efficacia esecutiva della già citata sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli.

 

Fin qui nulla di strano ma a partire dal 23 ottobre successivo le cose si sono ulteriormente complicate generando una serie di conseguenze culminate con il congelamento degli stipendi spettanti ai dipendenti comunale.A farsi carico di una simile responsabilità è stata l’agenzia di Cerreto Sannita della Banca Sviluppo spa.

 

Di fatto l’istituto di credito cerretese in forza di un atto di pignoramento prodotto lo scorso 23 ottobre,ha deciso di vincolare le somme depositate dal Comune di San Lorenzello presso la Banca tesoriera. Conseguentemente il Tribunale di Benevento per la dichiarazione di disponibilità e,venuto a conoscenza dei fatti,ha rinviato l’udienza alla seduta del 27/01/04 in attesa anche di conoscere le decisioni che prenderà la Corte d’Appello nella seduta del 12 dicembre.

 

<< L’atteggiamento dell’istituto bancario di Cerreto Sannita è contro ogni disposizione di legge. L’Istituto di credito cerretese ignorando quanto stabilito dalla delibera di Gm del 23/06/2003 adottata secondo quanto stabilito dall’articolo 159 del TU che prevede l’impignorabilità non solo degli stipendi ma anche delle somme necessarie a pagare i mutui,i prestiti obbligazionari e i servizi locali indispensabili,ha commesso un vero e proprio abuso causando non pochi danni all’amministrazione comunale di San Lorenzello.

 

Sono mortificato per quanto è successo a causa dell’enorme sbaglio in cui è incorsa la Banca di Sviluppo. L’impegno che mi assumo è quello di garantire che i sacrosanti diritti dei dipendenti saranno tutelati e la banca tesoriera sarà chiamata a rispondere del suo intempestivo operato nei modi,nelle forme e nelle entità che la normativa vigente consente nei casi di specie.

 

Chiederemo il risarcimento di tutti i danni a tutte le componenti della banca anche quelle che sul piano locale dovrebbero tutelare gli impegni che l’istituto di credito ha assunto con la sottoscrizione del contratto che regola il servizio di Tesoreria e Cassa del Comune di San Lorenzello. Purtroppo però,bisogna registrare non soltanto lo sbaglio fatto dalla Banca Sviluppo ma anche la colpevole sordità e cecità dei rappresentanti locali che dovrebbero tutelare gli interessi di San Lorenzello piuttosto che impegnarsi con la speranza di garantirsi qualche privilegio>>.

 

 

 

San Lorenzello: Crescono i timori dei quattordici dipendenti comunali.

 

L’opposizione critica una politica disattenta. Per la Uil ci vuola un tavolo istituzionale, mentre il Sulpm auspica una soluzione alternativa.

 

Cresce la preoccupazione in merito al pagamento degli stipendi dei quattordici dipendenti del Comune di San Lorenzello.Dopo l’intervento della Cisl e del Sindaco Lavorgna si registrano le voci della Uil-Fpl,del Sulpm e del gruppo di minoranza “Monterbano”. LA NOTA DELLA UIL-FPL;La segreteria provinciale della Uil-Fpl (Federazione Poteri Locali) si è rivolta al prefetto di Benevento,Mario d’Ambrosi,al sindaco Laurentino Antimo Lavorgna e al Direttore della Banca di Sviluppo di Cerreto Sannita,al fine di dare vita ad un tavolo istituzionale presso la Prefettura,con l’intervento dei rappresentanti della casa Comunale e dell’istituto di credito. Tutto questo “al fine di ricercare un’immediata soluzione che possa far cessare lo stato in cui versano i quattordici dipendenti dell’ente-molti dei quali monoreddito-anche in previsione delle prossime festività natalizie”.

 

La nota della Uil-Fpl inizia precisando alcuni aspetti in merito alla decisione adottata dal direttore della Banca Sviluppo di Cerreto Sannita di bloccare gli stipendi del mese di novembre. “Una decisione che appare-sottolinea la segreteria provinciale del sindacato-illegittima poiché in contrasto con l’articolo 159 del testo Unico n.267/00,laddove al comma 2 è testualmente previsto che: “Non sono soggette ad esecuzione forzata a pena di nullità,dal giudice,le somme di competenza degli enti locali destinate 1)a pagamento delle retribuzioni del personale dipendente e dei conseguenti oneri previdenziali per i tre mesi successivi…”.

 

Del resto il Sindacato rappresentato dal segretario Fioravante Bosco sottolinea che questa vicenda “ha del grottesco”,spiegando che tutto nasce dall’infortunio patito da un giovane Laurentino nel lontano 1984,per il quale la Corte d’Appello ha condannato il Comune ad un risarcimento di circa 287.000,00 euro. “Sulla vicenda-spiega ancora Fioravante-è attesa per il 12 dicembre prossimo la decisione della Corte di Cassazione sulla richiesta di sospensiva avanzata dell’Ente. Qualunque sarà la decisione della Suprema Corte,crediamo che il Comune di San Lorenzello abbia il diritto di continuare a svolgere la sua opera di erogatore dei servizi nei confronti della comunità.

 

Invece,l’atteggiamento assunto dalla Banca sviluppo è assolutamente inaccettabile -sia sotto l’aspetto tecnico che giuridico- poiché nella sostanza ha bloccato ogni attività dell’Ente. Chiaramente -conclude la nota - una conferma della sentenza da parte della Suprema Corte determinerà la necessità di trovare le risorse occorrenti per far fronte alla richiesta di Risarcimento avanzate dal giovane infortunato,anche ricorrendo ad apposito mutuo”. LA LETTERA DEL SULPM: Sulla vicenda è intervenuto anche Giovanni Luigi Ciaburri, segretario nazionale agli enti del Sulpm (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Municipale). Dopo aver spiegato la vicenda ed aver ricordato la precedente nota della Cisl-Fps (“…. Di cui ne condivide il Contenuto”).

 

“Questa organizzazione sindacale-si legge nella nota-si permette di suggerire all’Amministrazione attiva[…] di adoperarsi in ogni modo possibile (come affermato già dal Sindaco) al fine di assicurare da subito l’erogazione degli stipendi,scongiurando ogni ulteriore contenzioso che ne potrà derivare su iniziative dei dipendenti,in quanto non hanno nessuna colpa di ciò che è accaduto. Non spetta ai dipendenti,poi capire chi ha sbagliato e chi no,chi ha torto e chi ha ragione! Forse in tutta questa sconcertante vicenda c’è stata poca oculatezza e troppa superficialità. L’erogazione dello stipendio ai dipendenti-scrive il rappresentante del Sulpm- è un sacrosanto diritto,quindi, senza alcuna polemica,ma nell’interesse legittimo del pubblico dipendente,questa organizzazione sindacale non può esimersi dal chiedere all’Amministrazione Laurentina di optare per una soluzione alternativa ed urgente al fine di richiedere l’anticipazione delle somme al Tesoriere dell’Ente,secondo le modalità indicate nella convenzione del servizio.

 

Se ciò non fosse possibile,richiedere un prestito urgente ad un istituto bancario per assicurare gli stipendi ai dipendenti. I tempi di attesa del iter giudiziario-sottolinea in controtendenza il sindacato-non sono breve come si vuole far credere”. Questa, secondo il sindacato è la priorità:” le eventuali responsabilità-riporta in conclusione la nota-vanno ricercate successivamente in capo a chiunque ha determinato il “caso”.

Fonte:Il Sannio Quotidiano